Cambiare sesso, cambiare vita, diventare una persona nuova o meglio la persona che si è sempre stati, nonostante le apparenze fisiche è un momento importante nella vita una una persona. Quando si parla di diventare donna attraverso la vaginoplastica non si tratta solo di perdere il pene in favore di una neo vagina, ma di un percorso lungo, faticoso e spesso doloroso che una persona deve affrontare nella propria vita.

Spesso questo percorso inizia quando si è ancora molto piccoli (oggi giorno i genitori capiscono le volontà dei figli da primi espliciti segnali, ne è un esempio la famosa teen transgender Jazz Jennings) o magari più avanti con gli anni, quando ci si riesce ad accettare per qualcosa di diverso dal proprio sesso biologico. A grandi linee vi vogliamo raccontare di come avviene questo cambiamento, dai primi momenti, alla vaginoplatica fino al supporto psicologico che serve per affrontare al meglio questo momento della vita. Ovviamente questo articolo ha unicamente finalità divulgative e informative e qualsiasi approfondimento è da richiedere esclusivamente a strutture di supporto, medici specializzati e psicologi esperti in transessualismo.

1. Come si inizia questo percorso

Fonte: Jazz Jennings
Fonte: Jazz Jennings

Non è una decisone facile da prendere, ma se non vi sentite a vostro agio con il corpo che avete avuto dalla nascita e siete convinti di voler cambiare sesso, il primo step da affrontare è parlarne con uno psicologo che potrà diagnosticare il Disturbo di Identità di Genere (o Disforia di Genere). Senza questa diagnosi non si può proseguire nel chiedere l’autorizzazione al Tribunale per fare le operazioni di chirurgia di riconversione sessuale e per il cambio di stato anagrafico.

Prima dell’operazione bisogna iniziare il percorso con la cura ormonale sostitutiva per i maschi transizionanti femmina predisposta dall’endocrinologo: la persona che vuole cambiare sesso deve infatti iniziare assumendo estrogeni e antiandrogeni, che possono aiutare a far sviluppare maggiormente il seno, rallentare la crescita di peluria e diminuire erezione e eiaculazioni. Quasi sempre però, vanno affiancate alle cure ormonali anche trattamenti medici di tipo estetico, come la rimozione della barba con laser, il rimodellamento del viso (per assumere tratti più femminili e la bellezza di queste modelle dimostra che funziona!) o mammoplastica additiva, che però sono totalmente a carico della persona che vuole cambiare sesso e non rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale, come invece lo è la vaginoplastica.

Ma vediamo di fatto come si “trasforma” un pene in vagina.

2. In cosa consiste la vaginoplastica

Vaginoplastica
Fonte:University of Tuebingen, Germany

Rispetto all’intervento di falloplastica, la vaginoplastica è relativamente più facile e interessa gli uomini che vogliono diventare donne, cambiando sesso biologico. Non ci sono interventi di “preparazione” da fare prima di costruire la neo vagina e l’operazione dura tre ore e mezzo circa. La vaginoplastica consiste nel disassemblamento del membro maschile in tutte le sue parti, per poi riassemblare tutti i suoi componenti sotto forma di vagina. Ci sono diverse tecniche, magari si fa un passaggio prima di un’altro, ma bene o male queste riportate qui sotto sono le azioni che vengono fatte durante l’intervento di vaginoplastica (qui spiegato con una animazione video) .

  • La cavità della neo vagina si crea aprendo lo scroto e rimuovendo i testicoli
  • Le grandi e piccole labbra della vagina vengono ricostruite con la pelle del pene e dello scroto (Inversione di cute peniena)
  • Il clitoride viene ricostruite con il glande del pene, per garantire sensibilità e poter provare piacere sessuale (il primo rapporto si può avere solo a due mesi dall’operazione)
  • Infine viene utilizzato un segmento di uretra per il confezionamento della neo vagina (Tecnica di Perovic)

3. Possibili complicazioni della vaginoplastica

Per la convalescenza verrà lasciato una specie di palloncino all’interno della neo vagina per circa 15 giorni, per poi passare ad “indossarlo” solo durante la notte e tre volte al giorno per tre mesi.

Come già detto la vaginoplastica è un tipo di intervento abbastanza sicuro oggi giorno, ciò non toglie però che ci possano essere alcune complicazioni, come in tutti i tipi di interventi, dalle infezioni e infiammazioni alle reazioni allergiche e anche necrosi.

4. Supporto psicologico

supporto psicologico vaginoplastica cambio sesso
Fonte: E! Entertainement

Il cambio di sesso è un momento importante nella vita di una persona, una decisione che va presa con calma e sotto la guida di persone competenti, come psicologi o gruppi di supporto. Ma la più grande forza per affrontare questo cambiamento spesso arriva dalle persone più vicine che nei modi più diversi possono dimostrare il loro affetto, dagli amici ai familiare, in particolare le mamme che sono da sempre le prime sostenitrici dei figli. Il supporto deve cominciare molto prima di cure ormonali o anche il sol pensiero delle operazioni perché spesso non si deve affrontare solo la confusione interna che si ha ma anche il rifiuto da parte della società, l’esclusione da alcune cerchie sociali o il disagio a vivere una vita nel corpo sbagliato, tutte situazioni che contribuiscono a tanto dolore e sofferenza.

Nascere maschi può essere molto traumatico per certe persone, che vedono il pene come una parte estranea attaccata al corpo, un vero rifiuto per il membro maschile che spesso si trasforma in rabbia verso se stessi e verso le persone più vicine. Molti uomini ricorrono a misure molto drastiche per nascondere il pene, dalle mutande contenitive, allo scotch, colla o fasce talmente strette da portare danni al corpo, come piaghe. Questo fa capire quanto cambiare sesso potrebbe aiutare a vivere una vita più serena e a proprio agio con il proprio corpo e la propria sessualità.

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