Parliamo delle Cougar Women (si pronuncia “cugar” e significa, appunto, “puma”): di solito sono donne mature, dai 30-40 in su, finanziariamente indipendenti ed ancora molto attraenti, sempre in caccia di giovani prede da portarsi a letto. L’età ideale, secondo una vecchia regola, che una volta apparteneva solo agli uomini e che invece, come si legge ora in siti “specializzati”, è validissima anche per le donne, deve essere calcolata con la magica formula: la metà della tua età, più sette. Esempi: (30-22); (50-32); (60-37); (90-52), ecc.

 I ragazzi che frequentano le donne mature (detti, sempre in slang americano, “cubs”, cuccioli) lo fanno perché in loro trovano non solo un fisico ancora molto gradevole, ricco di sex appeal, ma anche esperienza, fantasia, sicurezza nelle cose del sesso… Le ragazze giovani saranno pure carine, ma sicuramente rispetto a queste “tardone” affamate di sesso possono apparire personalità scialbe e del tutto asessuate.

Cosa vogliamo dire di questo nuovo fenomeno?

Innegabilmente, oggi le quarantenni e perfino le cinquantenni sono a volte attraenti quanto le loro congeneri con venti, trenta anni di meno: certo, per una storia seria fra un ventenne e una cinquantenne ci potrebbe essere qualche problema, ma per il sesso occasionale non sembrano essercene, anche perché il Viagra delle donne non è in una pillola blu, ma in qualche sinapsi del cervello, eccitata dalla consapevolezza di essere persone in perfetta salute e ancora molto attraenti, indipendenti, con una buona disponibilità economica.

Sicuramente potersi permettere un ragazzo che ha più o meno la metà della propria età, come del resto ci insegnano da millenni gli uomini, può far sentire queste signore ancora molto giovani, vitali, piene di fascino e di energia…. Certamente un comportamento del genere riempe la vita di sorrisi e di sospiri d’amore che forse altrimenti non ci sarebbero stati…

Ma questa moda non è detto che sia indolore. Il rischio che si corre nell’ostinarsi a frequentare solo ed esclusivamente uomini “cuccioli” è quello di perdere il senso della realtà, spingendo le signore mature in una perdente e dolorosa corsa contro il tempo, per restare sempre giovani ed attraenti, nonostante quello che si legge nella carta di identità.

Con il passare degli anni infatti, sempre più spesso questo tipo di rapporti sono destinati a diventare a pagamento e questa consuetudine, al di là dell’ebbrezza del momento, non so davvero quanto possa rendere felici.

Del resto, va anche detto, la felicità non può essere trovata neanche nella costante (e spesso inutile) rinuncia… Forse una soluzione c’è, e l’avevano già inventata gli antichi, quando affermavano che “selim in anno licet insanire”: a volte una trasgressione occasionale consente alle persone di togliersi qualche soddisfazione, senza per questo compromettere il proprio equilibrio, o modificare in modo accentuato il proprio stile di vita.

 

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