Anonima

chiede:

Ho 33 anni e vivo da sola da circa 3 anni, lontano dalla mia città natale. Ho deciso di fare questo passo dopo un periodo abbastanza negativo. L’occasione si è presentata quando sono stata assunta da una compagnia straniera nel mio ambito lavorativo, sono indeterminata con un contratto di lavoro non italiano. Nell’ultimo anno ho iniziato a frequentare un ragazzo conosciuto sul lavoro, con il quale desidero formare una famiglia. Sembra che tutto vada bene nella mia vita, ma non è così. Negli ultimi tempi ho avuto tante insoddisfazioni, tanti problemi (anche economici), tanta tensione accumulata che non riesco a scaricare e che si sta ripercuotendo anche nel mio rapporto con lui. L’ultima discussione pochi giorni fa, in cui l’istinto mi ha portato a credere che non fosse sincero con me mentre il cuore diceva di stare tranquilla. Le mie paure si sono rivelate essere nulle e lui mi ha rimproverato di non essere tranquilla e di sospettare di tutto. Sto cercando di andare via dal posto di lavoro, mi rendo conto che è inutile continuare a stare qui e andare a lavorare di controvoglia. Vorrei rimanere qui dove vivo ora per lui, per noi e per il nostro futuro. Al tempo stesso vorrei recuperare la mia tranquillità e il mio ottimismo, perché è la persona che sono realmente. Tutto il mio malumore si fa sentire anche a livello fisico: ho difficoltà a prendere sonno e ho il ciclo irregolare.

Utente

risponde:

Carissima,
il tuo racconto lascia trasparire un bel periodo di sconvolgimento e confusione. Sei in difficoltà perché mi parli di un elemento essenziale nella vita che è quello lavorativo che poi a cascata si ripercuote inevitabilmente su tanti altri aspetti ad esso collegati come il benessere psicofisico ed il clima di coppia… Lavoro-amore-salute sono i pilastri su cui si regge la vita di ognuno di noi, non sono compartimenti a tenuta stagna ma sono interconnessi. Il malessere di cui mi parli è legato al disturbo dell’adattamento cioè un quadro sintomatologico che appare nel momento in cui si è stati esposti a fonti di stress eccessive senza avere la possibilità di farvi fronte (per la gravità o la numerosità delle stesse o per insufficienti capacità personali) e quindi elaborarle e risolverle. Rispetto agli eventi stressanti (insoddisfazione sul lavoro, problemi economici, discussioni di coppia) la tua mente sta reagendo con una risposta maladattiva (ed il tuo corpo ne risente) e quindi non riesci ad adattarti. È un circolo vizioso che alla fine manda il tilt il tuo organismo.
I sintomi caratteristici sono proprio quelli fisici di cui parli ed a cui si possono sommare quelli emotivi: tristezza, disturbi dell’umore, depressione, ansia, difficoltà di concentrazione e di conseguenza una compromissione del normale funzionamento in altri ambiti (sociale, familiare, lavorativo…). Appurato questo, puoi facilmente trovare una soluzione: fermati un attimo, prenditi del tempo per te, un po’ di ferie da passare magari proprio nella tua città natale. Una volta che avrai ritrovato la tranquillità giusta, a mente lucida, fai un elenco delle cose che non vanno nella tua vita ed accanto inserisci una possibile azione correttiva.

Non è un lavoro difficile e dimostri di aver già cominciato a farlo quando scrivi “Sto cercando di andare via dal posto di lavoro, mi rendo conto che è inutile continuare a stare qui e andare a lavorare di controvoglia“. Scegli obiettivi che non siano impossibili e magari suddividili in sotto-obiettivi per renderli meglio raggiungibili. Trova poi delle attività che ti aiutino a scaricare la tensione giornalmente o settimanalmente: iscriviti in palestra, ad un corso di salsa, di cucina… Oppure abbandona la macchina e vai al lavoro a piedi o con i mezzi! Sono scelte apparentemente insignificanti ma di cui poi sicuramente godrai dei benefici a lungo termine. In bocca al lupo!

* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento