Non ha mai avuto successo come quello più noto, maschile. Ma di tanto in tanto qualche casa farmaceutica ci riprova. Il viagra femminile è la Balena Bianca delle case farmaceutiche.

Forse però ora si è trovata una chiave di volta per riaccendere il desiderio delle donne. Il nuovo prodotto si chiama Vyleesi ed è un farmaco, come riporta il New York Times dedicato al trattamento del cosiddetto low sexual drive (che altro non è che il disturbo ipoattivo del desiderio sessuale, una disfunzione che causa una vera e propria apatia sessuale).

Come sempre accade quando negli Usa si lancia un farmaco sul mercato, Vyleesi ha ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration. Il farmaco potrebbe essere messo in vendita entro la fine del 2019.

Come funziona Vyleesi, il “Viagra femminile”?

Viagra femminile
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Intanto c’è da dire che non si tratta di una pillola ma il farmaco viene somministrato sulla coscia attraverso un’epipen – come quelle per l’insulina – ed è basato sul principio attivo che prende il nome di bremelanotide. Per assumerlo non ci sono interazioni particolari con cibi e bevande, neppure con l’alcol. La puntura va fatta 45 minuti prima di fare sesso: sembra un lasso di tempo che potrebbe rendere i rapporti meno estemporanei, ma in realtà si possono impiegare questi minuti in preliminari.

Perché non dovremmo chiamarlo Viagra femminile?

viagra femminile
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Il viagra maschile agisce in maniera “meccanica” sull’organismo. Avere un’erezione per un uomo, o mancarla, dipende sì da questioni psicologiche o ormonali, ma anche da altri fattori fisici. Per le donne, il calo del desiderio è soprattutto una questione psicologica e ormonale – lo sanno bene, per esempio, le donne in menopausa – e quindi non si può usare la stessa logica nel creare simili farmaci per aiutare nei rapporti sessuali.

Penso che valga la pena notare che un livello accettabile di libido è influenzato socialmente – ha detto Adriane Fugh-Berman, docente di farmacologia e fisiologia del Georgetown University Medical Center – Rendere le donne meno preoccupate del sesso cattivo che fanno è un obiettivo discutibile.

Punti di forza e di debolezza del Vyleesi

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Beh, il punto di forza è uno ed è importante: stando ai test eseguiti prima di mettere in commercio Vyleesi, il farmaco funziona. Tra le donne che si sono proposte per i test, però, il medicinale ha causato nausea al 40% di loro, tanto che una parte di loro ha dovuto abbandonare la sperimentazione. Tra gli effetti collaterali si sono registrati l’oscuramento delle gengive e di porzioni di pelle. Le controindicazioni fanno sì che i medici consiglino di non utilizzare se si è affette da ipertensione o malattie cardiovascolari.

Come funziona il desiderio femminile?

Il Vyleesi contrasta il disturbo del desiderio sessuale ipoattivo, dal quale si stima siano colpite 6 milioni di donne americane, e che è causato da fattori ormonali, neurobiologici, e psicosociali. Secondo quanto scrive la sessuologa Emily Nagoski nel suo libro Come As You Are, solo il 15% delle donne ha una libido spontanea, per il 5% il desiderio è completamente assente e per tutte le altre il sesso è una fatica e il desiderio qualcosa di misterioso.

Queste donne – dice Julie Krop, direttore medico dell’Amag, sul disturbo del desiderio sessuale ipoattivo – hanno sofferto in modo significativo, praticamente in silenzio, per una condizione stigmatizzata, e molte di loro non sanno che si tratta di una condizione medica curabile. Spesso fanno sesso per pietà o dovere perché vogliono mantenere la loro relazione.

Viagra femminile: i tentativi precedenti

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Uno dei tentativi precedenti, il più celebre forse, è sorto nel 2015. Si chiamava Addyi (in Italia noto con il nome di Flibanserin): il grosso problema era rappresentato dal fatto che provocava vari effetti collaterali come nausea, svenimenti, pressione bassa – in particolare con assunzione contestuale con alcol, altri farmaci o pillola anticoncezionale. Nel 2017 è stato rilanciato da un’altra casa farmaceutica, ma anche in quel caso le vendite sono state tiepide.

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