Ci sono vite straordinarie che meritano di essere raccontate. Quella della fotografa americana Alice Austen rientra proprio in questa categoria. Vissuta a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, sfidò le rigide convenzioni della sua epoca, lavorando come fotografa e documentando la società in tutte le sue sfumature. Amò una donna per oltre trent’anni, nonostante le opposizioni della sua famiglia. Un’esistenza che deve essere ricordata, tanto che nel giugno 2017 la sua casa è stata riconosciuta a livello nazionale dal National Park Service come luogo storico per la cultura LGBTQ.

Dopo essere stata abbandonata dal padre nel 1869, Alice Austen andò a vivere insieme alla madre in un cottage chiamato Clear Comfort. Fu suo zio, un capitano di nave danese, a permetterle di giocare con la sua macchina fotografica quando lei aveva solo dieci anni. Un altro zio, professore di chimica, le spiegò poi come sviluppare le foto, aiutandola a trasformare uno sgabuzzino in camera oscura. Fu così che, prima ancora di compiere 18 anni, Alice iniziò a fare della fotografia la sua ragione di vita.

Proprio Clear Comfort, il cottage in cui viveva, divenne il suo luogo privilegiato in cui scattare. Fotografava le feste di famiglia, le gite in spiaggia, i picnic, ma amava anche ritrarre i suoi esperimenti sportivi. Documentò infatti l’introduzione del tennis e della bicicletta, collaborando persino con un’amica per redarre un libro in cui mostrava come comporre e smontare una bicicletta. Poi, a partire dal 1890, cominciò a viaggiare lungo la East Coast e poi in Europa.

Durante tutta la sua vita scattò circa 8.000 foto, senza mai smettere di perfezionare la sua arte. Pioniera della street photography, ritrasse la vita di New York, girando per strada e immortalando venditori e immigranti. Spericolata e audace, poteva anche arrampicarsi sui cancelli, pur di catturare il momento perfetto. Lavorava a eventi sportivi e nelle stazioni dei treni, ma amava soprattutto fotografare amici e familiari.

C’è un aspetto della sua vita che però è spesso stato tralasciato: la sua storia d’amore, lunga 53 anni, con la compagna Gertrude Tate. La conobbe in un hotel nel 1899, durante un viaggio a Catskills: a quel tempo Gertrude era una maestra d’asilo che si stava riprendendo dal tifo. La relazione sbocciò quell’estate e venne documentata da diversi scatti. La Tate iniziò quindi a frequentare regolarmente Clear Comfort, accompagnando Alice in ogni suo viaggio. Si trasferì da lei solo nel 1917 e vissero insieme sotto lo stesso per trent’anni, nonostante l’opposizione della famiglia di Gertrude.

Le foto più personali di Alice Austen sono rimaste nascoste per gran parte del Novecento e spesso anche omesse dalla sua biografia. Amava prendersi gioco della rigida società vittoriana, vestendosi da uomo insieme alle amiche. Era consapevole e orgogliosa della sua identità sessuale, ma sapeva anche che la società del tempo non pensava la stessa cosa. Ci è voluto un secolo per riconoscere l’importanza della sua opera nel campo delle tematiche LGBTQ e ora il suo cottage è diventato non solo un luogo da visitare e scoprire, ma anche il simbolo di un amore che ha sfidato le convenzioni.

La storia di Alice Austen, la prima fotografa che immortalò l'amore tra donne
Fonte: Alice Austen House
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