Un manuale del sesso illustrato per immigrati: pregiudizio o educazione?

Un manuale del sesso illustrato per immigrati: pregiudizio o educazione?
zanzu.de
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Un manuale sul sesso disponibile online e pensato apposta per gli immigrati: buon esempio di civiltà e di volontà di inclusione nella società o evidente esempio di discriminazione?

Certamente Zanzu, l’iniziativa lanciata dal governo tedesco, sta facendo discutere l’opinione pubblica e divide nettamente il pensiero, tra chi la vede come un ottimo modo per educare gli immigrati, che arrivano sempre più numerosi, al sesso, secondo quella che è la visione “occidentale” di quest’ultimo, e chi invece trova che il manuale sia solo un modo per evidenziare un pregiudizio nemmeno troppo latente nei confronti degli stranieri che arrivano in terra tedesca.

Opinione, quest’ultima, sostenuta per esempio dal sessuologo tedesco Heinz-Jürgen Voss, dell’università di Merseburg, che, in un articolo sul Washington Post, ha sottolineato come Zanzu voglia implicitamente lasciare passare il messaggio che siriani e iracheni, gruppi di immigrati decisamente nutriti in Germania, ne sappiano meno sul sesso rispetto ai tedeschi, secondo una tendenza “razzista” ampiamente diffusa nel paese. Dello stesso avviso si è dimostrata anche la blogger Anabel Schunke, la quale vede nell’iniziativa esclusivamente uno strumento propagandistico progettato per “spazzare via la socializzazione e il condizionamento culturale”, cita TPI.

Chi invece sostiene la bontà del progetto mette in campo altri fattori, anzitutto la diversità nell’approccio alla vita sessuale da parte di persone che provengono da altri paesi, soprattutto laddove la Sharia o la religione abbiano un ruolo predominante, se non proprio di potere assoluto, nel governo del paese in questione. In tali circostanze, infatti, l’educazione sessuale potrebbe addirittura non essere affatto accessibile.

Un discorso a parte lo merita poi la questione dell’omosessualità, considerata un crimine punibile persino con la pena di morte in molti paesi del mondo; logico, quindi, che il manuale tenti invece di mostrare la naturalità e l’accettazione delle coppie gay nella società tedesca.

Ma Zanzu non affronta esclusivamente l’approccio all’amore omosessuale: tanti sono gli argomenti illustrati nel manuale, dalle malattie sessualmente trasmissibili fino alle droghe, passando per la consapevolezza circa i propri organi genitali al piacere durante l’atto sessuale. Aborto, parità di genere, adozione sono altre delle tematiche a carattere sociale affrontate.

A prescindere dal dibattito sui contenuti e sull’intenzione con cui il manuale intenda rivolgersi agli immigrati, i detrattori di Zanzu hanno trovato altri motivi per criticarlo, a partire dal costo necessario alla sua realizzazione, giudicato eccessivo – il Washington Post parla di 136 mila dollari -, fino alle immagini, ritenute troppo realistiche.

Messe per un secondo da parte le diverse posizioni in merito al manuale, che cosa ne pensano invece i diretti interessati, ovvero gli immigrati a cui è rivolto?
Nuri Köseli, portavoce di Islamic Relief Germany, un’organizzazione che lavora anche con i rifugiati, ha dichiarato di non aver trovato nulla di particolarmente offensivo in Zanzu. Ma ha messo in discussione la sua necessità, e ha sostenuto che insegnamenti così espliciti potrebbero rivelarsi frustranti per alcuni migranti bloccati nei campi profughi e con poche opportunità di incontrare partner sessuali.

Anche se questo è un bisogno umano, ovviamente, le persone hanno problemi più grandi – ha spiegato al Washington Post- la maggior parte di loro rimane nei rifugi di emergenza per un lungo periodo senza accesso a spazi privati. Affrontare il discorso sesso in quella situazione potrebbe persino essere controproducente “.

Come a dire, non è certamente il sesso il problema, ma il fatto che questo rientri in una normalità di vita che, purtroppo, non tutti gli immigrati hanno.