"Grazie Alla Mia Bambola Gonfiabile Ho Fatto Sesso Con Altre Donne". La Strana Relazione Di David

David Mills, cinquantasettene americano, sta vivendo un'insolita relazione con Taffy, la bambola gonfiabile che possiede da ormai due anni, con la quale condivide rapporti sessuali, da solo o con donne interessate a questi atipici rapporti a tre. Ecco la sua storia.

La tecnologia sta regalando al mondo sempre più novità, che fino a poco tempo fa erano impensabili. L’innovazione ha riguardato ogni aspetto della vita e non poteva quindi mancare anche il sesso. In particolare, le cosiddette bambole gonfiabili hanno subito una tale evoluzione, che parlare semplicemente di “bambole” è ormai alquanto riduttivo. Il termine che infatti si sta progressivamente imponendo è quello di robot, nome che richiama subito alla mente scenari futuristici di fredde macchine pronte a ucciderci, piuttosto che morbidi “strumenti di piacere”. In realtà, la tecnologia ha permesso a questi “giocattoli” di farsi sempre più “umani”, tanto che la compagnia produttrice di bambole gonfiabili, la True Companion, ha tra la propria vasta gamma robot in grado di simulare il respiro, il sistema circolatorio e pesino di parlare di calcio con il proprio uomo-proprietario.

Siamo quindi destinate a farci sostituire da questi robot, dal fisico perfetto, immuni agli anni che passano e sempre pronte a soddisfare i desideri più sfrenati degli uomini? Beh, se questo è quello che ci riserva il futuro, potremmo innanzitutto consolarci ricordando a noi stesse che non esistono solo bambole dalle fattezze femminile, ma anche con corpo maschili; dunque gli uomini corrono il nostro medesimo rischio; tuttavia, per indagare meglio la questione, potremmo forse riportare la storia del cinquantasette americano David Mills e della sua bambola Taffy.

Fonte: web
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Taffy ha una vagina iper-realsitica, labbra elastiche, una mascella da un’apertura molto naturale e delle simpatiche lentiggini che sono costate un surplus di 300 sterline in più rispetto alle 5000 che David ha speso per acquistarla. I due “vivono” felicemente assieme da ormai due anni. Prima però di annoverare l’americano tra i pazzi che hanno definitivamente preferito le mute donne di silicone a quelle in carne e ossa, è forse meglio ascoltare le sue parole:

“Ho conosciuto diverse donne interessate a venire a letto con me proprio grazie alla bambola. Ho avuto esperienze sessuali che mai avrei potuto avere senza Taffy. – Ha affermato David, che scende poi nei dettagli – Ho succhiato un seno di Taffy mentre la ragazza le succhiava l’altro. È stato grande, davvero hot. Penso che lei fosse bi-curiosa.”

Pare quindi che il signor Mills sappia bene quello che fa: utilizza la propria bambola come mezzo per accalappiare donne vere, che trovano l’artificiale presenza non così fastidiosa o ingombrante. Saranno vere tutte queste conquiste? In realtà non possiamo fare altro che fidarci, dato che una conferma sarebbe difficile da fare, ma, veritiere o meno che siano le esperienze a tre di David, quest’ultimo ha posto le basi per considerare le bambole gonfiabili non come sostitute di un corpo femminile, ma semplicemente come un sex toy tra altri.

Ribadisce il concetto quando nomina la propria figlia di 20 anni, consapevole dello strano acquisto del padre, ma in realtà…

“Noi non ne parliamo, così come non parliamo del mio televisore o della lavatrice.”

Taffy pare dunque non essere nulla di più di un elettrodomestico, che così come gli altri, ha il solo scopo di svolgere la propria funzione: soddisfare sessualmente il proprietario. In fondo, a ben pensarci, esiste un grande diffidenza nei confronti di queste bambole che, rapportata per esempio con altri tipi di sex toys, non si spiega. Se infatti ormai la società ha capito la natura benevola e il lato divertente che possono avere i giocattoli sessuali, sia all’interno che all’esterno della coppia, al contempo ha mantenuto un rigido sdegno per i robot del sesso. Non possiamo fare a meno di pensare che ciò sia dovuto alla preoccupazione di prima, ovvero la paura che oggetti prodotti in fabbricano possano non solo essere bravi quanto noi, ma persino migliori. E ciò scatena ovviamente invidia e paura.

La particolare storia di David da un lato ci rassicura, infatti commenta in questo modo:

“Penso che uno dei pregiudizi riguardanti i sex robot e i loro padroni sia che si immagina che quest’ultimi pensino a loro come persone vive, che possano innamorarsi, con cui sedere e parlare. In poche parole, che siano completamente fuori di testa.”

Fonte: web
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David quindi è sicuro: comprare una bambola gonfiabile non è da pazzi, tanto che aggiunge:

“Se potessi premere un bottone in questo momento e decidere se fare sesso con un robot o una donna vera, sceglierei la donna vera tutte le volte… O quasi.”

E con quel “quasi” finale il caro signor Mills ci fa rinsavire e ci riapre gli occhi su come stanno in realtà le cose. Perché le bambole gonfiabili possono essere pure dei giocattoli per divertirsi, ma non sono come gli altri sex toys, in quanto si pongono come obiettivo quello di impersonificare in tutto e per tutto il partner, non limitandosi ai genitali. Ciò porta alla creazione di amanti perfetti, in grado di offrire opportunità che persone normali non sono in grado di eguagliare. In fondo lo afferma anche David:

“A volte, quando non ho voglia di guardarla, le rimuovo la vagina. Lei sta in camera da letto e io me ne vado in giro con la sua f**a. Non è meravigliosa la moderna tecnologia?”

No David, meravigliosa non è proprio il termine che useremmo in questo caso, perché ciò che rende il sesso davvero bello è con chi lo si fa. Un vibratore, per quanto appagante possa essere, non sarà mai soddisfacente quanto una ben riuscita sessione di sesso con un’altra persona, che magari si ama. Perché sono i particolari del partner, con tutti i suoi difetti e unicità a rendere il sesso un’esperienza davvero degna di essere vissuta. O almeno è così che ci piace pensare.

 

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