Il 31 luglio è la Giornata Mondiale dell’Orgasmo. Eh sì, c’è una giornata mondiale anche per questo. Il piacere fisico celebrato dagli scrittori e dai poeti (anche e soprattutto medievali, in barba al luogo comune che vede in un intero millennio l’oscurantismo dell’amore e del piacere che esso comporta, chiunque sia il proprio partner) ha quindi una sua ricorrenza. Perché l’orgasmo è importante, in particolare per noi donne che – quando si è in assenza di patologie – non conosciamo a sufficienza il nostro corpo per avere il tanto atteso climax.

In fondo, chi conosce davvero tutto ciò che è legato all’orgasmo? Ecco quindi un vide che mostra le principali curiosità!

Ma come cambia l’orgasmo da nazione a nazione? Se l’è chiesto Lelo, azienda leader nella produzione di giocattoli ricreativi per adulti (di sex toy, in altre parole). Nel mese di luglio 2017 sono stati coinvolti 2200 intervistati, provenienti da 21 Paesi differenti: a loro è stato chiesto la frequenza dei propri orgasmi, l’intensità, e il rumore medio che scaturisce da ogni climax. Lelo ha quindi determinato una sorta di geografia del piacere, un mappamondo dell’orgasmo. Come se questo fosse un settore di produzione o un vero e proprio prodotto, tipo le barbabietole da zucchero.

I risultati di questa ricerca – spiega Stu Nugent, esperto di sesso di Lelo – pare abbiano gettato dalla finestra tutti gli stereotipi tradizionali, sfidando i tradizionali preconcetti. Chi avrebbe pensato che un terzo della popolazione della Norvegia avesse almeno un orgasmo al giorno? E chi avrebbe predetto che gli inglesi sarebbero stati tali amanti, con il 53% – il più alto della categoria – sostenendo che i loro orgasmi erano solo a volte rumorosi? E forse più sorprendentemente, non è strano che gli Stati Uniti non sembrino emergere, ma restino al centro della maggior parte dei gruppi in tutti i risultati? È tempo di spazzare via quei vecchi cliché.

 

Frequenza e durata dell’orgasmo

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Fonte: Ufficio Stampa Lelo

Se dovessimo cedere ai luoghi comuni, penseremmo che per quanto riguarda questo punto, i latini – dagli italiani ai francesi, passando per tutte le popolazioni sudamericane – dovrebbero essere sul podio. E invece no: al primo posto con il 35% delle persone che raggiunge il climax almeno una volta al giorno c’è la Norvegia. Sembra ovvio quindi che i norvegesi sanno bene come scaldarsi. Non male anche per l’11% dei britannici, che a quanto pare vengono almeno una volta al giorno, e per il 41% degli svedesi, che hanno orgasmi 2 o 3 volte a settimana. Chi va peggio? La Germania: il 2,54% degli intervistati tedeschi dice di non aver mai provato un orgasmo in vita propria. Neppure i canadesi se la passano egregiamente: l’1,15% non è mai venuto.

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Intensità dell’orgasmo

Tornando agli stereotipi: ecco qui i latini. A provare un orgasmo più intenso, tra il 10 e il 13% degli intervistati sono appunto Cile, Italia e Spagna. Il 28% degli statunitensi hanno valutato l’intensità degli orgasmi 7 su 10 punti. Fanalino di coda di questa peculiare classifica è l’Australia: il 2% degli intervistati di questo paese ha affermato che l’intensità del proprio climax è di 1 su 10 punti. Un po’ pochino, soprattutto tenendo presente che tale nazione è sul podio per la frequenza degli orgasmi: si è guadagnata un bel terzo posto.

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”Rumore” indotto dall’orgasmo

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Fonte: Web

Sì, non sapevamo esattamente come definirlo. Parliamo degli urli d’amore che ognuno di noi si lascia sfuggire durante l’orgasmo. C’è chi li fa più acuti e chi li fa più gravi. C’è chi grida di più – e inoltre sarebbe interessante, freudianamente parlando, sapere cosa dice, nel caso un cui dica parole si senso compiuto, anche a tema agiografico – e chi invece è più silenzioso. Sul podio del Paese più rumoroso tra le lenzuola c’è il Brasile, con il 65% degli intervistati a essersi proclamati urlatori.

Secondo posto per la Norvegia – e a questo punto forse varrebbe la pena fare una capatina in questa nazione – con quasi il 40%. Non va male neppure la Croazia, con un terzo posto e un 37,5%. Chi sono invece i più silenziosi? I portoghesi, con il 42% in tal senso, tallonati dagli australiani. Viene da chiedersi, in particolare su questo punto, se ci siano fattori di tipo culturale che influiscono sulla questione. Tanto più che il 10% dei francesi afferma di avere orgasmi rumorosi solo quando è in compagnia – escludendo di fatto il climax durante la masturbazione.

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