Capire e Sperimentare l'Orgasmo Vaginale in Tre Mosse!

Sentiamo parlare continuamente di punto G e orgasmo vaginale e, puntualmente, dopo una teoria che ne postula l'esistenza, ne arriva un'altra che smentisce tutto. Noi abbiamo cercato di mettere un po' d'ordine nell'argomento con tre preziosi consigli per raggiungere il famigerato orgasmo vaginale!

Se si parla di orgasmo maschile il discorso si esaurisce in poche parole, o fasi: preliminari, erezione, eiaculazione. Stop. Per un uomo un orgasmo è “semplicemente” un orgasmo. Quando invece si discetta di orgasmo femminile si aprono mondi, si instaurano dibattiti e si sviluppano accesi confronti tra apocalittici e integrati divisi a guisa di gruppi di supporter tra orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo. Esiste l’orgasmo vaginale? “Ma certo che sì”, acclamano gli integrati. “Fandonie, persino la scienza ha smentito l’esistenza dell’orgasmo vaginale”, rispediscono al mittente gli apocalittici.

Noi non vogliamo schierarci né dall’una né dall’altra parte, semplicemente intendiamo mettere un po’ d’ordine nell’argomento e fornire qualche spiegazione che possa tornare utile a tutte noi.

Giusto per dare conto di un paio di posizioni contrastanti, parliamo di uno studio condotto lo scorso anno dai ricercatori dott. Vincenzo Puppo del Centro Italiano di Sessuologia (CIS) di Bologna e Giulia Puppo del Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze pubblicato sulla rivista scientifica Clinical Anatomy. In sostanza, gli studiosi hanno categoricamente escluso l’esistenza dell’orgasmo vaginale perché “la vagina non ha alcun rapporto anatomico con il clitoride […] che è l’organo che scatena l’orgasmo ed è un organo esterno”.

In realtà, a voler ben leggere lo studio, i ricercatori non dicono per filo e per segno che l’orgasmo vaginale non esista, ma dipanano semmai una questione semantica o di scorrettezza terminologica. In pratica l’errore starebbe nel parificare l’orgasmo maschile – che si conclude appunto con l’eiaculazione – con quello femminile, che può sì sfociare in un’emissione di liquido, ma che fa capo a una sensazione di piacere perlopiù mentale, non ascrivibile tanto o solo alla vagina o al clitoride ma in gran parte al cervello e allo stato mentale: non a caso ci sono donne che raggiungono l’orgasmo senza che la vagina o il clitoride nemmeno vengano sfiorati. In sostanza sarebbe riduttivo parlare di orgasmo vaginale oppure di orgasmo clitorideo perché si circoscriverebbe l’orgasmo a una parte del corpo descrivendo esclusivamente l’esperienza corporea provata dalla persona che sperimenta un tipo di orgasmo oppure l’altro.

Chiarito questo aspetto, che in realtà è molto più complesso di quanto potessimo aspettarci, andiamo a capire se effettivamente ci sono, ed eventualmente quali sono, le differenze tra orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo!

1. Orgasmo vaginale versus orgasmo clitorideo

orgasmo vaginale vs orgasmo clitorideo
Fonte: Web

Laddove, come abbiamo detto, ci sono teorie che escluderebbero l’esistenza dell’orgasmo vaginale a favore dell’orgasmo clitorideo, ce ne sono altre che postulano l’esistenza di entrambi, tanto che una donna può arrivare a provare un orgasmo grazie alla stimolazione clitoridea, vaginale o alla combinazione delle due.

L’orgasmo clitorideo è quello più comune, diffuso e normalmente sperimentato dalle donne. Questo perché il clitoride è un organo esterno, e quindi esposto, il che lo rende facilmente raggiungibile e stimolabile. Naturalmente non tutte noi siamo uguali: alcune donne hanno un clitoride più sensibile e quindi devono essere toccate e sfiorate con molta delicatezza e attenzione.

Diverso il discorso per l’orgasmo vaginale, molto meno frequente: gli studi che ne attestano l’esistenza lo danno in percentuali attorno al 20-30%. Ciò significa che 7/8 donne su 10 non hanno mai provato un orgasmo vaginale. Per raggiungerlo, a differenza di quello clitorideo, è necessario avere un rapporto sessuale completo con la penetrazione, là dove saranno la pressione e la stimolazione esercitata dal pene sulla parte frontale della vagina (il cosiddetto, e a sua volta dibattuto, punto G) a regalarci un orgasmo maggiormente intenso rispetto a quello clitorideo, riconoscibile da una sorta di pulsazione profonda.

Ora che abbiamo chiarito le differenze, affrontiamo la parte più interessante di questo articolo: come si raggiunge un orgasmo vaginale?

2. Come si raggiunge un orgasmo vaginale?

come raggiungere orgasmo vaginale
Fonte: Web

Se qualcuna stesse sperando che esista una ricetta da seguire passo passo per raggiungere l’orgasmo vaginale, ci duole comunicarle che si sta sbagliando. Ci sono però una serie di tecniche, stratagemmi e attenzioni che possiamo mettere in atto per favorire l’esperienza dell’orgasmo vaginale.

Per rendere più chiara l’esposizione, abbiamo deciso di suddividere i consigli per raggiungere l’orgasmo vaginale in punti:

  • Gli esercizi di Kegel: Praticare con una certa regolarità gli esercizi di Kegel ci aiuterà a tonificare e rafforzare la muscolatura pelvica, il che ci sarà utile per focalizzare meglio il nostro punto G e, quindi, a provare un orgasmo vaginale;
  • Sex Toys: Possiamo provare a ricorrere a un sex toy dalla forma leggermente ricurva sempre per riuscire a individuare esattamente la posizione del nostro punto G;
  • Doggy Style: Sembra che la posizione migliore per sperimentare un orgasmo vaginale sia la pecorina. Per fare in modo che il pene eserciti la massima pressione sul nostro punto G, dovremo inarcare la schiena il più possibile verso il basso, come se stessimo cercando di sfiorare il pavimento (o il letto) con l’ombelico e mantenere la testa in alto, con le braccia tese e i gomiti chiusi: il nostro partner riuscirà a sollevare con facilità il nostro bacino mentre le sue spinte saranno invece direzionate verso il basso;
  • Se preferiamo stare sopra: In alternativa alla pecorina, possiamo decidere di tenere noi le redini del rapporto sessuale e posizionarci sopra al nostro partner. In questo caso avremo il totale controllo dei nostri movimenti e potremmo effettuare dei veri e propri test per capire quale tipo di movenza raggiunga e stimoli maggiormente il nostro punto G;
  • Non tralasciamo il clitoride: Anche se il nostro intento è quello di provare un orgasmo vaginale, ricordiamoci – e ricordiamo al nostro partner – di non trascurare la stimolazione del clitoride, fondamentale per l’eccitazione, l’aumento del piacere e quindi per l’orgasmo.

Dai consigli pratici e concreti passiamo infine a qualche suggerimento sull’atteggiamento mentale migliore da tenere per provare un orgasmo vaginale!

3. L’atteggiamento mentale corretto per sperimentare l’orgasmo vaginale

atteggiamento mentale per orgasmo vaginale
Fonte: Web

I consigli pratici del paragrafo 2 per raggiungere l’orgasmo vaginale vanno benissimo. Ma, come abbiamo spiegato nell’introduzione, l’orgasmo – vaginale o clitorideo che sia – non è un fattore prettamente legato a una parte del nostro corpo. Per questo, per arrivare a un orgasmo vaginale, è necessario anche predisporsi con il giusto atteggiamento mentale:

  • Non pensiamo solo all’orgasmo: L’orgasmo è “solo” l’epilogo di un’esperienza piacevole qual è il rapporto sessuale; è un po’ come la ciliegina sulla torta, che però non esclude di non gustarsi la torta in toto, no?
  • Nutriamo la nostra sessualità: Come abbiamo già spiegato, il cervello ha un ruolo fondamentale nell’orgasmo. Nutriamo quindi la nostra sessualità passando dalla mente attraverso letteratura erotica, film, confronti sul sesso con amiche e amici e così via. Tutto questo servirà a migliorare la nostra immaginazione e il nostro cervello libererà una quantità maggiore di dopamina e serotonina;
  • Esprimiamo i nostri desideri: Per raggiungere l’orgasmo è fondamentale rilassarsi, lasciarsi andare e fare ciò che sessualmente piace di più. Nessuna remora, quindi, a esporre direttamente e chiaramente al partner quai siano i nostri desideri;
  • Masturbiamoci: Masturbarsi non serve solo a mantenere costante il desiderio sessuale ma, soprattutto se siamo giovani, ci aiuta a conoscere il nostro corpo e a sentirci a nostro agio con noi stesse, individuando i movimenti che preferiamo e le parti più sensibili della nostra vagina;
  • Respiriamo: Durante il rapporto sessuale respiriamo profondamente, seguendo anche il ritmo del rapporto stesso. Questo ci aiuterà a equilibrare i movimenti della nostra muscolatura pelvica con quelli del rapporto, evitando in questo modo fastidiose tensioni e contrazioni che potrebbero provocare anche dolore;
  • Svuotiamo la mente: Continuare a pensare ai problemi della giornata o della vita durante il rapporto sessuale inibisce il raggiungimento dell’orgasmo. Esercitiamoci dunque, anche durante la masturbazione, a svuotare la mente e a lasciarci andare.

Bene, amiche, pensiamo di essere state esaustive per quanto riguarda orgasmo femminile, orgasmo vaginale e orgasmo clitorideo. Voi da che parte state? Avete mai provato un orgasmo vaginale?

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