Cosa pensiamo quando qualcuno pronuncia la parola “poligamia“? In generale a popoli di cultura islamica in cui gli uomini si costruiscono una sorta di harem e assumono il ruolo di beati tra le donne. Questa, grossomodo, è l’immagine più diffusa della poligamia. Che, in parte, potremmo pure considerare corretta. Ma come molti fenomeni a cavallo tra religione, società, antropologia e psicologia, la poligamia è più complessa di così e anche di quanto potremmo credere di primo acchito.

La poligamia è diffusa in molte specie animali: per la maggior parte dei mammiferi si parla di poliginia (il rapporto si manifesta con più femmine), tra alcuni vertebrati è invece diffusa la poliandria – diversi maschi si uniscono allo stesso soggetto femminile – per poi chiudere con la promiscuità, tipica per esempio dei bonobo.

La poligamia umana, come molti immagineranno, ha origini molto molto lontane, che ripercorreremo brevemente per arrivare alla situazione odierna.

1. Breve storia della poligamia tra esseri umani

poligamia storia
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Anzitutto, dobbiamo distinguere tra poligamiapratica matrimoniale che coinvolge più soggetti – e poliamore, parola che identifica le relazioni con più persone. Con il termine poligamia, perlopiù si fa riferimento alla poliginia, già citata nelle Sacre Scritture così come in altri testi antichi: nel mondo semitico era non solo consentita, ma considerata addirittura fondamentale per gli appartenenti a ceti sociali elevati e di prestigio per la procreazione di rampolli di stirpe reale che avrebbero così continuato a diffondere il buon nome della casata.

Tra gli episodi citati c’è quello di Abramo e Sara: Sara, sterile, offre Agar (con il suo consenso) ad Abramo per renderlo padre. Dalla loro unione nasce Ismaele, proto-fondatore della religione islamica.

Guardando ad altri casi e altri Paesi, la Cina è passata dal consenso alla poligamia all’ammissione della sola monogamia nella legge sul matrimonio del 1953, successiva alla rivoluzione maoista.

In generale, i Paesi occidentali considerano un reato la poligamia. Ma ci sono zone in cui la poligamia è legale, ciascuno con una sua storia e peculiarità proprie. Vediamo per esempio la poligamia nel mondo islamico.

2. Il mondo islamico e la poligamia

poligamia islam
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Come tutte le norme fondamentali che descrivono il comportamento umano nell’Islam, la poligamia è regolata dal Corano, nel quale tuttavia se ne parola una sola volta: “Se temete di non essere equi con gli orfani, sposate allora di fra le donne che vi piacciono, due o tre o quattro, e se temete di non essere giusti con loro, una sola, o le ancelle in vostro possesso; questo sarà più atto a non farvi deviare”.

Pare che il versetto venne rivelato all’indomani della sconfitta contro i Meccani nel 625 d. C. in cui morirono diversi uomini fedeli a Maometto e pertanto le vedove aumentarono esponenzialmente nella comunità musulmana, ancora in fase di formazione.

La poligamia nell’Islam è costantemente al centro di dibattiti e polemiche: alcuni la considerano una pratica retrograda e ai limiti dello schiavismo, oltre che una negazione dei diritti delle donne. In parte, alcuni uomini maschilisti islamici avvalorano questa tesi, prendendo in considerazione solo la parte del Corano che consente la poligamia.

Tuttavia quel versetto, ascoltando chi se ne intende, racchiude in sé molto di più. Anzitutto limita il numero delle mogli a quattro e prescrive equità sia con i figli sia con le mogli, consiglia di sposare una sola donna se non si è certo di poter garantire lo stesso trattamento a tutte.

Insomma, culture e visioni diverse, che si scontrano là dove i modi di vivere sono (o sembrano) diametralmente opposti. Ma proprio per queste ragioni, a nostro parere, dare un giudizio non è possibile e in questa sede non ci è nemmeno richiesto.

Parlando di poligamia, continuiamo con ciò che accade tra i Mormoni.

3. La poligamia nella chiesa mormone

poligamia tra i mormoni
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Era la seconda metà dell’Ottocento quando la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni si rese conto che diversi uomini praticavano il matrimonio plurimo, una forma di poliginia, basandosi sul modelli biblico di Abramo o Isacco. Nel 1890 la Chiesa bandì quindi ufficialmente la poligamia, sanzionata con la scomunica. Un provvedimento che, com’è facile immaginare, scatenò un certo malcontento.

In particolare, i fedeli più contrariati si dissociarono dal mormonismo e proseguirono la loro vita basata sul matrimonio plurimo: da questi gruppi derivano gli odierni mormoni poligamici (conosciuti anche come fondamentalisti). Del resto, il fondatore del mormonismo ufficialmente riconosciuto, Joseph Smith, ebbe una quarantina di mogli, anche molto giovani e in alcuni casi già sposate con altri componenti della chiesa.

Pare che i matrimoni di Smith abbiano causato un “incredibile dolore” alla prima moglie Emma Hale Smith, ragion per cui alcuni dei matrimoni successivi non vennero consumati: le promesse matrimoniali si sarebbero realizzate solo dopo la morte.

In questa forma, la poligamia persiste ancora oggi nella religione mormona. Per fare un esempio, per i mormoni se un uomo perdesse la moglie a causa del divorzio o della morte di lei e si risposasse, nell’aldilà rimarrebbe comunque sposato con entrambe.

Nonostante la chiesa abbia fornito dei chiarimenti negli ultimi anni sulla questione della poligamia, l’argomento rimane motivo di dibattito. Dibattito che noi non affronteremo, concentrandoci invece sulla poligamia femminile.

4. Poliandria, la poligamia al femminile

poliandria ossia poligamia femminile
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La poliandria è il corrispettivo al femminile della poligamia. In poche parole, una donna contrae matrimonio con più uomini. La pratica come sappiamo è poco diffusa in Occidente – perlomeno ufficialmente perché sia uomini che donne possono essere regolarmente sposati e poi avere più amanti, ma non è di questo che stiamo parlando – e molto più comune in Oriente, per esempio in India, in Tibet e nello Sri Lanka. 

Secondo l’antropologia si distinguono due tipi di poliandria:

  • Poliandria fraterna o adelfica: una donna si sposa con un uomo e con tutti i maschi della sua famiglia (generalmente i fratelli);
  • Poliandria associata: il matrimonio è inizialmente monogamico ma nel tempo vi si aggiunge un secondo marito, incorporato di fatto nel precedente matrimonio.

La consuetudine della poliandria trova ragione nella volontà governativa di avere il controllo demografico attraverso l’unione di diversi uomini con una sola donna: in questo modo si ottiene una riduzione fattiva della densità demografica.

In Occidente la poliandria, stando a quanto dicono i ricercatori della University of Western Australia in uno studio pubblicato sulle Ecology Letters, potrebbe avere effetti positivi sul benessere fisico femminile. Gli studiosi, infatti, dopo aver preso in considerazione 14 generazioni di famiglie di topi nelle loro attività riproduttive, hanno concluso che accoppiarsi con più partner garantirebbe maggiore salute e un più elevato tasso di riproduttività negli esemplari femminili.

Se il nostro uomo dovesse quindi scoprire un eventuale tradimento, giustifichiamoci spiegando che abbiamo preso ispirazione… dai topi! Scherzi a parte, vediamo la situazione della poligamia in Italia.

5. Italia e poligamia

poligamia in italia
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In Italia la poligamia è un reato definito dall’articolo 556 del Codice Penale che afferma:

Chiunque, essendo legato da matrimonio avente effetti civili, ne contrae un altro, pur avente effetti civili, è punito con la reclusione da uno a cinque anni. Alla stessa pena soggiace chi, non essendo coniugato, contrae matrimonio con persona legata da matrimonio avente effetti civili. La pena è aumentata se il colpevole ha indotto in errore la persona con la quale ha contratto matrimonio sulla libertà dello stato proprio o di lei.

Al contrario di quanto potremmo pensare, la poligamia in Italia c’è ed è in crescita progressiva proporzionalmente con l’aumento del numero di immigrati di religione musulmana. In realtà, come abbiamo visto, è più corretto parlare di poliginia, visto che nei Paesi islamici solo l’uomo può avere più mogli ma la donna non può avere più mariti. Sebbene non ci siano statistiche ufficiali, sembra che nel Nostro Paese ci possano essere almeno 20mila musulmani poligami.

Com’è possibile, potremmo chiederci? Ci sono più possibilità: si sposa la prima moglie e poi la seconda all’estero senza denunciare il primo matrimonio; in alternativa ci si fa raggiungere dalla prima moglie con l’istituto del ricongiungimento famigliare oppure si sposa la seconda moglie in moschea con il “matrimonio a tempo” non riconosciuto dallo Stato italiano.

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