Vuoi un Matrimonio Felice? Non Devi Avere Figli: La Scioccante Teoria di una Ricerca

Che l'arrivo dei figli cambi la routine della vita di coppia lo sapevamo già, ma che possa essere la fonte principale di infelicità per mariti e mogli ci sconvolge! Eppure c'è chi sostiene questa teoria: vuoi salvare il matrimonio? Niente figli! Ecco perché.

Gran parte delle persone sostiene fermamente che una felicità superiore a quella che si prova nel momento in cui si sposa il partner sia solo quella data dall’arrivo di un figlio: la nascita di un bambino, infatti, viene vissuta come il completamento vero e proprio della vita di coppia, il passaggio che trasforma definitivamente un marito e una moglie in un famiglia, e, nell’immaginario collettivo, non esiste esperienza maggiormente gratificante o emotivamente remunerativa che vedere il proprio bambino crescere, imparare cose nuove, coccolarlo e stringere un legame indissolubile con lui.

Mettere al mondo un figlio, però, comporta anche un naturale stravolgimento nel ménage a due esistente fino a poco tempo prima: cambiano le abitudini, gli orari, sono diverse le preoccupazioni, ed è la neo mamma, in particolar modo, a risentire maggiormente dell’importante mutamento, dovendo necessariamente imparare a prendersi cura di un’altra vita, da lei dipendente.

È comunque un cambiamento che le persone affrontano volentieri, proprio perché il raggiungimento della maternità (e della paternità, naturalmente) rappresenta per molti l’ambizione massima a livello di coppia.

Non tutti, però, la pensano esattamente così; no, non ci riferiamo al fatto che non tutte le persone ambiscano a sposarsi o a fare figli, poiché queste sono scelte assolutamente legittime e insindacabili legate ad una precisa volontà soggettiva. Ci riferiamo piuttosto alla teoria, sostenuta da alcuni, secondo cui l’arrivo di un figlio sarebbe da considerarsi quale causa principale per la rapida discesa del matrimonio verso l’infelicità: in altre parole, secondo questa teoria, se si desidera salvare il proprio matrimonio e non condannarlo a morte certa è “sufficiente” non avere figli.

Lo sostiene, ad esempio, Matthew D. Johnson, autore del libro Great Myths of Intimate Relationships: Dating, Sex, and Marriage, il quale ha recentemente pubblicato un articolo sul The Guardian proprio per esporre questa particolare ipotesi: le coppie che non hanno figli sono più solide, felici, mentre l’arrivo di un bambino in casa, e la sua conseguente crescita, sono direttamente proporzionali a un inevitabile deterioramento della vita di coppia.

La teoria di Johnson si basa su una letteratura che comprende trent’anni di ricerca volta appunto a verificare come la nascita di un figlio incida sulle relazioni di coppia, e i risultati, sconvolgenti, sarebbero proprio che il rapporto tra gli sposi si incrina in seguito all’arrivo della cicogna. Anzi, comparando le coppie senza figli con quelle invece che hanno bambini, i ricercatori avrebbero rilevato che le prime sono, mediamente, soddisfatte e realizzate della propria vita il doppio rispetto alle seconde e, soprattutto nei casi in cui la gravidanza non sia stata programmata ma sia capitata accidentalmente, il livello di infelicità coniugale sarebbe ancora più alto.

Sarebbero specialmente le donne a soffrire di questo calo di felicità all’interno del nucleo familiare, perché molto spesso commetterebbero l’errore di concentrare tutta l’attenzione sul loro nuovo ruolo di madre tralasciando però quello di compagna, con inevitabili, disastrose conseguenze sulla relazione con il partner, dal punto di vista affettivo, di complicità, di feeling, ma anche, ovviamente, da quello sessuale. La coppia, insomma, passerebbe dalla figura di “amanti” a quella di “genitori”, con il rischio di appiattire definitivamente la vita famigliare fino a trasformarla, continua Johnson, in una mortificante routine. Sarà forse per questo che, secondo le ricerche prese in esame, negli Stati Uniti sempre più donne decidono di non procreare? Esaminando i dati di un recente censimento USA, infatti, la ricerca evidenzia come la percentuale di donne nella fascia di età compresa tra i 15 e i 44 anni che non hanno figli sia passata dal 35% del 1976 al 47% del 2010.

Ad una inesorabile caduta verso la depressione coniugale, tuttavia, corrisponde, “ironia della sorte“, sostiene Johnson, anche un declino della percentuale di divorzi. Le coppie, in sostanza, preferiscono restare insieme.

Avere un bambino vi renderà tristi, ma tristi insieme

A fare la differenza, a quanto pare, non è neppure l’essere effettivamente sposati o no, perché anche le coppie di conviventi che hanno figli non sarebbero immuni da questo inevitabile decadimento morale, risolvibile, secondo Johnson e i ricercatori, solo attraverso una terapia di coppia adatta a risolvere problemi estremamente gravi e complessi come la depressione o addirittura disturbi mentali.

“L’aspetto più grave- afferma Johnson nell’articolo- è che le giovani coppie pensano sempre che l’arrivo di un figlio contribuisca a farli unire di più o che comunque distenderà senz’altro anche i minimi turbamenti familiari. Ma questo non è altro che un tenace mito resistente soprattutto nei giovani innamorati, perché è abbastanza ovvio che l’arrivo di un figlio sconvolga del tutto le dinamiche domestiche e l’interazione tra i coniugi”

Sinceramente, pur con tutto il rispetto per Matthew D. Johnson, questo quadro ci sembra, oltre che piuttosto catastrofico, anche decisamente esagerato. Va da sé che l’arrivo di un figlio in una casa determini inevitabili cambiamenti, ma, se la coppia si ama ed è abbastanza intelligente da sapersi ritagliare i propri spazi intimi per viversi esclusivamente solo come un uomo ed una donna che si amano e non solo nei rispettivi ruoli di mamma e papà, l’armonia familiare può essere tranquillamente salvaguardata, senza precipitare nella depressione. Diverso è il caso in cui una coppia desideri non avere figli per una precisa scelta di vita, ma, in entrambi i casi, ogni decisione ha lo stesso valore e deve essere rispettata per quello che è.

E voi, che ne pensate della teoria di Johnson?

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