Asessualità non significa non fare sesso né essere asessuati

Le persone asessuali non provano attrazione sessuale nei confronti di nessun individuo, né uomini, né donne, né non binary. Pur trattandosi di un vero e proprio orientamento sessuale, tuttavia, sono ancora molti coloro che fanno confusione e non ne comprendono il significato profondo. Proviamo a fare chiarezza.

Nonostante si sia celebrata da poco (a fine ottobre) la Settimana della Consapevolezza Asessuale, sono ancora moltissime le persone che fanno confusione circa il significato e gli utilizzi del termine “asessualità“. Anche quelle che, in teoria, dovrebbero conoscerne più a fondo le caratteristiche e comunicarle agli altri con cura e precisione.

Anche nei media, parlando di asessualità, spesso si affastellano informazioni e “interpretazioni” che generano ancora più incomprensione di quella già esistente.

Ma chi sono le persone asessuali? Scopriamolo insieme.

Che cos’è l’asessualità?

Cominciamo dalle basi. L’asessualità (anche definita ace dall’abbreviazione fonetica di “asexual“) è un orientamento sessuale, il quale si riferisce a tutte le persone che non provano attrazione sessuale nei confronti di nessun genere. Come ciascun orientamento sessuale, dunque, anche l’asessualità non è “causata” da specifiche ragioni, bensì è il modo in cui l’individuo vive la propria sessualità e in cui si sente a proprio agio.

Ne consegue che l’asessualità non sia una malattia – come spesso sostenuto -, così come non abbia nulla a che vedere con castità, calo del desiderio, assenza di piacere o affrancamento da qualsiasi tipo di relazione. L’asessualità è, infatti, uno spettro, e in quanto tale diverse sono le sfumature in cui essa può manifestarsi.

Tra le più note, come si legge su Unobravo, vi sono senza dubbio le seguenti:

  • Asessualità grigia: le persone che provano attrazione sessuale solo sporadicamente e in determinati momenti della propria vita;
  • Demisessualità: gli individui che provano attrazione sessuale solo nei confronti di persone con cui vi è un forte legame emotivo.

Naturalmente, le declinazioni possono essere ancora molteplici – tante quante le persone asessuali che vivono tale orientamento sessuale in modo unico e imparagonabile rispetto alle altre.

Gli asessuali fanno sesso?

Essere asessuali, tuttavia, non significa negare totalmente il sesso. Le persone asessuali, pur non provando attrazione sessuale nei confronti di nessun altro, sono comunque in grado di provare sentimenti e desiderio di rapporti profondi, motivo per cui si innamorano, provano affetto e instaurano relazioni d’amore con altri individui.

Sia che essi si trovino in una situazione di coppia, sia che non lo siano, gli asessuali possono, in ogni caso, provare due tipi di desiderio sessuale, e nello specifico:

  • Il desiderio sessuale primario, che si esplica nella volontà di vivere un atto sessuale per provare piacere;
  • Il desiderio sessuale secondario, il quale porta la persona asessuale ad avere atti di intimità per curiosità, per avere figli o per costruire legami emotivi.

Le persone asessuali, quindi, fanno sesso, e si masturbano anche. Autoerotismo e preliminari, infatti, non sono banditi dalla vita di un individuo asessuale, ma sono anch’essi fonte di piacere ed eccitazione, dal momento che attrazione sessuale e libido sono due aspetti molto differenti tra loro e non sempre sovrapponibili.

Asessuale non è asessuato

Anche se spesso i due termini trovano un punto di accordo e sovrapposizione, l’aggettivo “asessuale” non è da confondere con “asessuato“. Mentre il primo, infatti, indica – come abbiamo visto – un orientamento sessuale specifico, il secondo ha a che fare con ciò che concerne la riproduzione e i caratteri sessuali secondari di un individuo.

Come si legge su Il nuovo De Mauro:

[asessuato significa] che non presenta caratteri sessuali netti e distintivi. Fig. privo di caratterizzazioni specifiche, neutro.

Asessuale e asessuato, dunque, anche se in natura possono figurare come sinonimi, dal punto di vista dell’analisi in oggetto non si riferiscono allo stesso aspetto, bensì a due diramazioni differenti. Ne consegue che una persona asessuale non potrà essere definita asessuata (e viceversa), dal momento che il secondo aggettivo indica una persona senza sesso, e non. come il primo, un orientamento sessuale definito.

Come capire se si è asessuali

Ma come fare a capire se si è asessuali? In generale, la luce guida che può aiutarci a comprendere se si tratti di asessualità o meno è osservarci e recepirci nel profondo. Essere asessuali, infatti, significa non provare la minima attrazione sessuale nei confronti di nessun individuo, maschio, femmina o non binary che sia.

Come spiega su Elle la psicologa e consulente sessuale Sara Guerra, le sue forme possono, però, essere diverse:

Alcuni provano un senso di repulsione nei confronti della sessualità, altri ne rimangono indifferenti, e altri ancora, invece, hanno dei desideri romantici, sentono il bisogno di affetto ma non dell’intimità sessuale. Donne e uomini asessuali possono avere delle relazioni e stare in coppia, e possono avere rapporti sessuali con partner di sesso opposto oppure dello stesso sesso. Lo fanno, talvolta, in cambio dell’amore e dell’affetto ricevuti dall’altra persona.

Non esiste, quindi, un modo univoco di “essere” asessuali, ma solo ciò che ci fa sentire maggiormente a nostro agio nei confronti di noi stessi e delle persone che ci circondano. Senza giudizio e senza aspettative.

La bandiera asessuale

Bandiera asessuale
Fonte: Wikipedia

Come ogni orientamento sessuale e romantico, anche l’asessualità ha la propria bandiera, portatrice dei colori che più caratterizzano la comunità asessuale di tutto il mondo. Nata nel 2010, la bandiera dell’orgoglio asessuale è stata scelta mediante un sondaggio sostenuto dalle diverse comunità ace, e presenta quattro strisce di colori dissimili:

  • Il nero, che rappresenta l’asessualità in senso stretto;
  • Il grigio, che indica la gray-asessualità e appartiene allo spettro dell’asessualità stessa;
  • Il bianco, che si riferisce all’allosessualità, ossia l’attrazione sessuale nei confronti delle altre persone;
  • E, infine, il viola, che simboleggia la comunità asessuale nel suo complesso.

La bandiera è stata accolta anche dalla AVEN – Asexual Visibility and Education Network, la più importante e famosa rete di asessuali, fondata nel 2001 da David Jay e vero e proprio punto di riferimento per tutte le persone che si riconoscono in tale orientamento sessuale.

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