"O facevo l'attrice porno in Gola Profonda o mio marito mi avrebbe uccisa"

Divenne famosa per aver girato il primo porno legale della storia, Gola Profonda. Ma ciò che si nasconde dietro quel film parla di abusi e violenze verso la protagonista, Linda Lovelace, da parte di quello che, all'epoca, era suo marito.

Linda Susan Boreman passò alla storia con il cognome d’arte di Lovelace e per essere stata l’interprete del primo film pornografico legale nella storia del cinema, Gola Profonda, uscito negli USA nel 1972 (in Italia nel ’75).

Ma la vita della ragazza cresciuta nel Bronx, a New York, e finita prematuramente nel 2002, quando morì, appena cinquantatreenne, in un incidente stradale a Denver, è stata tutt’altro che costellata di felicità e celebrità.

Nonostante il successo clamoroso di Deep Throat, capace di incassare cento milioni nelle sale e poi oltre 600 grazie all’uscita in home video, Linda Lovelace confessò di aver vissuto una situazione davvero terribile durante le riprese, costretta dall’allora marito, Chuck Traynor, a girare le scene di sesso, dietro la minaccia di una pistola e picchiata spesso da lui. Fu proprio Traynor a presentarla a Gerard Damiano, regista del film, il quale suggerì a Linda Lovelace lo pseudonimo con cui è diventata famosa, ma il ritratto che lei fece di quell’uomo sposato nel 1971 è a dir poco agghiacciante: nella sua autobiografia, Ordeal (letteralmente Calvario), uscita nel 1980, dopo il divorzio ottenuto nel 1974 – contemporaneamente al sequel del film che l’aveva lanciata, Deep Throat Part II– Lovelace scrive:

Quando in risposta ai suoi suggerimenti gli feci sapere che non sarei mai stata coinvolta nella prostituzione in nessun modo e gli dissi che intendevo andarmene, [Traynor] mi picchiò fisicamente e i continui abusi mentali iniziarono. Sono diventata letteralmente una prigioniera, non mi è stato permesso di uscire dalla sua vista, nemmeno di usare il bagno, dove mi spiava attraverso un buco nella porta. Ha dormito sopra di me di notte, ha ascoltato le mie telefonate con un’automatica calibro 45 sempre puntata verso di me. Sono stata picchiata fisicamente e ho subito abusi mentali ogni giorno. Ha minato i miei legami con altre persone e mi ha costretta a sposarlo su consiglio del suo avvocato.

Ordeal

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Quelle che Linda Lovelace lancia all’ex marito sono vere e proprie accuse, che parlano di iniziazione alla prostituzione, di abusi e di violenze sessuali. Veniva picchiata da Traynor quando si rifiutava di girare una scena, e a dimostrarlo, ha sostenuto, c’erano i vistosi lividi sulle sue gambe.

La mia iniziazione alla prostituzione fu uno stupro di gruppo di cinque uomini, organizzato dal signor Traynor. È stato il punto di svolta nella mia vita. Ha minacciato di spararmi con la pistola se non l’avessi fatto. Non avevo mai sperimentato il sesso anale prima e mi ha fatto a pezzi. Mi trattavano come una bambola di plastica gonfiabile, prendendomi in braccio e spostandomi qua e là. Mi hanno allargato le gambe in questo modo e in quello, spingendo i loro cosi verso di me e dentro di me, giocavano con le parti del mio corpo. Non sono mai stata così spaventata e disonorata e umiliata nella mia vita. Mi sono sentita spazzatura. Mi sono impegnata in atti sessuali pornografici contro la mia volontà per evitare di essere uccisa… Le vite dei miei familiari sono state minacciate.

Nel 1979, prima che uscisse il libro scandalo che rivelava la verità sul suo rapporto con Traynor, Linda Lovelace si sottopose a un esame del poligrafo in cui ripeteva le accuse fatte contro l’ex marito. Durante la sessione della macchina della verità i risultati confermarono che non mentiva. Nel 1971, era stata costretta a fare sesso con cinque uomini per soldi nel Coral Gables Holiday Inn, minacciata con una pistola. Linda Lovelace temeva per la sua vita, e fuggì tre volte da Traynor, che l’avrebbe anche ipnotizzata.
Dopo il divorzio, lui minacciò ancora di uccidere il figlio di sua sorella se non fosse tornata.

Per capire come Linda Lovelace fosse psicologicamente succube del marito all’epoca delle riprese del film, basti pensare che, nonostante gli incassi da record di Gola Profonda, l’attrice ha guadagnato appena 1250 dollari. Traynor, probabilmente, ha trattenuto il resto dei compensi che le aveva promesso.

Proprio in virtù degli abusi subiti durante le riprese del film che, nonostante tutto, la resero famosa a livello mondiale, in concomitanza con l’uscita dell’autobiografia Linda Lovelace si unì al movimento femminista anti-pornografia, battendosi contro il mercato dei film a luci rosse. Anche il suo secondo matrimonio con Larry Marchiano, celebrato nel 1976, naufragò dopo vent’anni, ma da quell’unione Linda Lovelace ebbe i figli Dominic e Lindsay.

Nel 2013 parte della storia di Linda Lovelace è stata raccontata nel film omonimo Lovelace, diretto dai documentaristi Rob Epstein e Jeffrey Friedman, in cui a interpretare l’attrice è Amanda Seyfried.

L’orrore dietro il mondo del porno di cui Linda Lovelace fu vittima è una storia venuta a galla solo a distanza di anni da quando avvenne, e “macchiò” l’immagine di un film diventato un vero e proprio cult nel suo genere.
Le accuse contro Traynor furono sempre contestate, nonostante anche un membro della troupe di Gola Profonda abbia confessato, anni dopo, di aver assistito a un brutale pestaggio: l’uomo, come riporta Wikipedia, ha infatti affermato che dalla sua stanza del motel, accanto a quella di Traynor e di Lovelace, aveva sentito come questo la picchiasse durante la notte. A ogni modo, non ci furono conseguenze per Chuck Traynor, che morì di infarto il 22 luglio del 2002. Tre mesi dopo la morte della donna che aveva così brutalmente seviziato.

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