“Viva la vulva”: la canzone delle vagine libere di cantare

“Viva la vulva”: la canzone delle vagine libere di cantare
Libresse
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Ricordate l’iniziativa #bloodnormal, che ha portato la Bodyform (in Italia conosciuta come Nuvenia) a dare vita al primo spot di assorbenti con il sangue mestruale del suo vero colore? Libresse, l’azienda svedese di prodotti intimi femminili che aveva per prima lanciato l’iniziativa, ora si dedica ad un altro tabù della nostra società, quello della vulva perfetta. Sì, perché di vulve non si parla, ma è implicito che dovrebbero essere belle e armoniose, possibilmente con pochi o nessun pelo, con delle labbra perfette. Ma esistono davvero?

Sì, probabilmente esistono, ma non sono le nostre. Eppure non abbiamo assolutamente nulla di cui dispiacerci: la nostra vulva è perfetta così com’è, per il semplice fatto che è la nostra. Per sdoganare questo concetto, Libresse ha dato vita ad una simpatica canzoncina intitolata “Viva la vulva”. Piena libertà ad ogni vagina di cantare. Anche se non sembra corrispondere al modello ideale con cui tutte noi donne, prima o poi, ci siamo dovute confrontare.

In un breve video di circa 3 minuti, ci troviamo di fronte a decine di vagine diverse, rappresentate dai più disparati oggetti della nostra vita quotidiana, che cantano una versione decisamente inedita di “Take Yo’ Praise” di Camille Yarbrough. Si tratta della nuova campagna pubblicitaria della linea di prodotti intimi femminili di Libresse, che ha sorpreso tutti e ci ha anche fatto un po’ sorridere.

Ma il messaggio è fin troppo serio: imparare a conoscere e ad apprezzare la propria vulva, non importa quale sia il suo aspetto. Secondo alcuni studi citati da Libresse, nel 2016 la richiesta di interventi di labioplastica (ovvero di rimodellamento delle piccole e grandi labbra della vulva) è aumentata del 46%. Più della metà delle donne ha problemi di autostima legati proprio al fatto che la loro vagina dovrebbe presentare un determinato aspetto. Il 44% delle donne è imbarazzata dall’esteriorità della propria vulva. Il 68% addirittura non ha idea di quale sia l’aspetto di una vulva (che sia la propria o quella di altre donne).

Alla luce di questi dati, l’importanza di un’educazione legata all’anatomia femminile emerge con prepotenza. Insegniamo alle ragazze che la loro vulva è perfetta così com’è, che non ne esistono in natura due identiche e che rappresentano una volta di più la loro unicità.