Luisa
chiede:
Buongiorno, sono Luisa scrivo dalla provincia di Lecce ed ho 32 anni. Ho visto sul vs blog la possibilità di richiedere un consulto. Tre settimane fa ho lasciato il mio fidanzato con il quale stavo da quattro anni perché non ce la facevo più. Erano mesi che non mi considerava più come donna, non avevamo più rapporti sessuali e nonostante le mie varie “bizze” nulla era cambiato.
Alcune volte ho provato a prendere anche io l’iniziativa ma lui con sorriso gentile però rifiutava. Ha giustificato questo comportamento dicendomi di trovarsi in un “periodo vuoto” dove non ha voglia di fare nulla. Gli ho consigliato di rivolgersi ad uno psicologo e lo stava facendo. Aggiungo che lui soffre di eiaculazione precoce e piano piano grazie ad alcuni accorgimenti eravamo riusciti ad ovviare un po’ al problema.
Non è la prima volta che aveva di questi “periodi vuoti” anche due anni fa mi lasciò lui senza motivazione per poi tornare con grosse lacrime dopo un mese ed io lo perdonai. Questi suoi periodi coincidono con i peggioramenti della malattia della madre che ha un cancro da quasi cinque anni ed ora è peggiorata. Lui ha un rapporto molto attaccato alla madre e ultimamente parlando della possibilità di andare a convivere lui mi ha detto che non può lasciare sua madre finché è viva..
Questo pensiero mi ha tormentata sempre in quanto lo trovo inconcepibile che io debba mettere in stand by la mia vita per sua madre. Lui ha 39 anni e sua madre 75 e lei ha deciso di separarsi dal marito a 70 anni perciò vive da sola con il figlio . In questi giorni lui non mi ha più cercata ed io che comunque gli voglio molto bene sto soffrendo molto. Mi chiedo se sono stata cattiva a lasciarlo in un momento difficile, se avessi dovuto aspettare la fine del suo percorso psicologico, se dovevo avere più comprensione, ma non ce la facevo più mi faceva stare male non essere desiderata e convivere con l’idea di essere messa al secondo posto dopo sua madre. Vi ringrazio tanto per l’attenzione. Saluti. Luisa
Dr. Cristina Colantuono
risponde:
Cara Luisa,
mi è arrivato forte il tuo dolore per questa storia così condizionata e tormentata… Sei molto coinvolta, provi un sentimento forte per lui ed anche la frustrazione di non poter vivere questa storia come vorresti. È chiaro e comprensibile.
Prova però a mettere da parte la tua rabbia di donna innamorata e mal corrisposta e fai uscire la donna sensibile ed empatica che sicuramente sei. Questa storia di 4 anni ti ha dato qualcosa di importante, non staresti così male ora, 4 anni in cui lui ti ha dimostrato i suoi sentimenti, in cui avete vissuto tante situazioni insieme, vi siete dichiarati l’amore reciproco ed avete scelto liberamente di stare insieme.
Tieniti strette queste considerazioni, queste certezze non devono abbandonarti mai: lui non ti ha detto che non ti ama più, ti ha fatto capire che sta passando un periodo difficile. E sono sicura sia così: lui sta combattendo contro la morte non di una persona qualsiasi… ma della donna che l’ha messo al mondo, che l’ha cresciuto e che ha guidato tutta la sua vita.
La perdita di un genitore è destabilizzante, angosciante e pervade tutti gli altri aspetti esistenziali di un velo scuro di dolore, insicurezza e malinconia… Tutte le sue energie psichiche sono impegnate ad elaborare un dolore indicibile soprattutto perché ineluttabile: lui è inerme ed impotente, alle prese con sentimenti di abbandono, di rabbia…
Tu non sei messa al secondo posto rispetto ad una madre invadente e ingombrante… tutta la sua vita, e quindi anche tu, ora è messa da parte rispetto ad uno degli eventi più stressanti della vita di un uomo: la morte. Per quanto ne stai soffrendo, non prenderla quindi come una cosa personale, non sentirti rifiutata… lui in questo momento si sta concentrando sull’elaborazione della perdita e sul cercare di mantenere un equilibrio interno, seppur minimo.
Il mio consiglio quindi è di mettere da parte la gelosia e la rabbia della “fidanzata abbandonata” e di tirar fuori l’accoglienza, la premura e l’empatia della “fidanzata innamorata”. Lui non ti sta rifiutando, lui ora ha bisogno di un valido sostegno perché probabilmente, con la separazione dei genitori, il peso della malattia grava solo sulle sue spalle.
La vita di coppia poi è fatta anche di questo: momenti felici, dimostrazioni di affetto, obiettivi da raggiungere … ma anche momenti difficili da affrontare in due, con una forza ed un coraggio reciproci che rendono la coppia imbattibile contro il mondo. Porta pazienza, non ti tirare indietro e stagli vicino. È questo il momento in cui ha più bisogno di te.
* Il consulto online è puramente orientativo e non sostituisce in alcun modo il parere del medico curante o dello specialista di riferimento
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