Già nel 2017 il brand inglese Bodyform (conosciuto in Italia con il nome di Nuvenia) aveva abbattuto uno dei tabù più tenaci in campo femminile: quello sulle mestruazioni, generalmente rappresentate con rassicuranti toni blu o violetti e mai come vero e proprio sangue.

Nuvenia ha quindi rilasciato una pubblicità in cui il “sangue” era finalmente di un colore realistico: rosso, appunto.

Mostrato sul sito internet ufficiale del marchio il 17 ottobre 2017, lo spot ha, ovviamente, attirato da subito l’attenzione di diverse testate internazionali come il Dailymail e l’Independent.

Ma con l’attenzione, e l’arrivo dello spot anche in Italia – visibile a questo link – , siamo certi che si presenteranno, immancabili, anche le polemiche, il cui sunto è ben sintetizzato in questo articolo: “Serve davvero vedere gambe di donne intrise di sangue o donne vestite da assorbente durante una festa in maschera, per sfatare l’assurdo tabù del ciclo mestruale?

La risposta dovrebbe essere, forse, no, in una società che abbraccia il ciclo mestruale come fase naturale e fisiologica nel ciclo vitale di ogni donna; ma dal momento in cui le donne sono “costrette” se non proprio a nascondersi (come avviene in molti paesi, peraltro, pensiamo al Nepal o all’India) quantomeno a limitare al massimo la conversazione sulle mestruazioni, tirando fuori gli assorbenti dalla borsa quasi fossero merce di contrabbando o riducendosi a dare nomignoli più o meno coloriti al ciclo pur di evitare di chiamarlo col suo nome, probabilmente si capisce la necessità di dare un messaggio che può essere considerato anche “forte” per normalizzare il tema.

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In questo contesto si inserisce lo spot Nuvenia, che non è solo “pubblicità”, ma fa parte di un progetto ideato proprio da Bodyform, chiamato #BloodNormal, per abbattere ogni tabù inerente il ciclo mestruale e per mostrarlo al pubblico come qualcosa di ovviamente naturale.

Secondo alcune ricerche di mercato, molte ragazze inglesi fra i 12 e i 18 anni d’età dichiarano di sentirsi sporche e imbarazzate durante il loro periodo mestruale (una percentuale pari al 40% sul totale delle intervistate). Questi sentimenti sono dettati, forse, dalla disinformazione generale presente nel mondo riguardo proprio questo argomento: pochi genitori inglesi parlano davvero di questo delicato episodio mensile con le proprie figlie (secondo altre statistiche sempre presentate da Bodyform, circa solo il 20% di madri e il 7% di padri).

Da qui la necessità di far partire il progetto #BloodNormal, in risposta a un sondaggio indetto nella primavera 2017 proprio da Bodyform e che ha visto coinvolti 10.017 uomini e donne fra i 13 e i 50 anni di diverse parti del mondo.

Attraverso il sondaggio, Bodyform ha notato come il 74% delle persone intervistate avrebbe voluto veder rappresentato in modo più veritiero il ciclo mestruale negli spot pubblicitari degli assorbenti. Per questo motivo, dati statistici alla mano, l’azienda inglese ha deciso di combattere la disinformazione e i dogmi antichi sulle mestruazioni per i quali numerose donne si sentono ancora stigmatizzate dalla società.

Crediamo che, come ogni altro tabù, più la gente lo vede, più il soggetto diventa normale.

Ha dichiarato Traci Baxter, responsabile marketing di Bodyform.

Ma #BloodNormal non è l’unica iniziativa lanciata dal brand nel 2017: la seconda, sempre presentata sul sito internet monomarca, è #AboutBloodyTime, progetto nato dalla cooperazione del brand con la Self Esteem Team, un’organizzazione che dal 2013 si occupa di divulgare nelle scuole e nelle università inglesi i problemi legati alla salute mentale, all’ansia scolastica e alla percezione del proprio corpo.

Lo scopo del marchio e dell’organizzazione è quindi quello di abbattere nuovamente i tabù sociali sul ciclo mestruale ma soprattutto aiutare, da settembre 2017 un numero pari a 2500 giovani ragazze fra i 13 e i 18 anni (a titolo gratuito) ad avere più confidenza con il proprio corpo. Per l’occasione il marchio Bodyform si è anche offerto di fornire circa 200mila pacchi di prodotti igienici femminili alla The Prince of Wales’s Charitable Foundation (fondazione caritatevole nata nel 1973 da un progetto del principe Carlo).

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