Nymphomaniac è probabilmente uno dei film più interessanti sulla femminilità e sul sesso uscito negli ultimi anni. E non solo tra quelli di Lars von Trier (che pure si è occupato parecchio di donne nelle sue opere). Perché Nymphomaniac affronta in maniera differente e senza pregiudizi la storia di una ninfomane – interpretata da una meravigliosa Charlotte Gainsbourg.
Si tratta di una pellicola divisa in due volumi – non solo per una questione di lunghezza, ma di contenuto. Nella prima parte c’è la giovinezza della protagonista Joe, nella seconda una sorta di discesa negli inferi della propria sessualità, nel cercare il bisogno di nuovi stimoli, nel ritrovare l’amore. Perché, come chi ha visto il film ben sa,
l’ingrediente segreto del sesso è l’amore.
La trama prende le mosse da Joe che in una notte di pioggia viene soccorsa, dopo essere stata assalita, da un filosofo impotente interpretato da Stellan Skarsgard. A lui racconterà la sua vita a partire da un primo orgasmo spontaneo fino a quell’aggressione notturna. Nel cast tantissime stelle del cinema, da Uma Thurman a Christian Slater, passando per Willem Dafoe e Shia LaBoeuf. Scorriamo insieme la gallery per scoprire tutto di Nymphomaniac.
L'anti-porno
Qualcuno ha parlato di Nynmphomaniac come dell’anti-porno. Ci sono una serie di questioni oggettive per definirlo in questo modo. Partiamo dal presupposto che i porno tradizionali sono girati per gli uomini, mentre questo non solo presenta un punto di vista spiccatamente femminile, seppur con la regia di un uomo, ma non è neppure un film fatto per eccitare il pubblico. Come ogni opera d’arte vuole infatti essere un invito alla riflessione.
Due versioni
Del film sono state realizzate due versioni, una da quattro ore, una da oltre cinque ore, entrambe divise in due volumi. Nella prima versione, alcune scene sono meno esplicite.
Poster promozionali
Nei poster promozionali le stelle che compongono il cast si sono prestate a essere ritratte come nel momento dell’orgasmo, anche quelle che nel film non fanno affatto sesso ma hanno altri ruoli di contorno alla trama. Quelle foto sono state oggetto di numerose parodie.
Il dolore
La protagonista, dicevamo, è Charlotte Gainsbourg – che nella colonna sonora di chiusura canta tra l’altro una versione trip-hop di Hey Joe di Jimi Hendrix. L’attrice aveva già lavorato con il regista Lars von Trier, in Antichrist e Melancholia. Nymphomaniac ha rappresentato qualcosa di molto diverso però.
Non avevo mai pensato a quanto dolore fisico potesse provocare una simile nevrosi – ha spiegato a Vanity Fair – Il sesso sfrenato fa male, ferisce, fa scorrere il sangue. E la mia vagina devastata, che si vede all’inizio della versione non censurata, è la prova di quanto sia distruttivo essere vittime di una simile dipendenza.
Le protesi
Nel film, riporta sempre Repubblica, si fa ricorso alle protesi vaginali per le riprese ravvicinate. In altre parole: quelli che vedete non sono gli organi sessuali né di Charlotte Gainsbourg né delle altre attrici coinvolte. Non lo sono del tutto, perché nelle scene in cui le attrici e gli attori non sono ripresi in volto, sono sostituiti da stunt-man molto particolari: dei veri attori porno.
Gainsbourg ha raccontato anche che la scelta della propria protesi non sia stata affatto facile: l’organo sessuale femminile, il proprio almeno, non è visivamente tanto facile da conoscere (e da vedere) come quello maschile.
Sesso vero oppure no?
Le scene di sesso sono quindi reali, proprio perché interpretate da attori porno. Ovviamente gli attori mainstream coinvolti non hanno fatto sesso reale, ma solo simulato. In fondo, non è neppure il loro mestiere.
E sì, i due attori in questa scena con Charlotte Gainsbourg sono due professionisti del porno.
Genitori scandalosi
Charlotte Gainsbourg è figlia di Serge Gainsbourg e Jane Birkin, che scandalizzarono molto con la canzone Je t’aime (moi non plus). Nella stessa intervista, Charlotte Gainsbourg ha spiegato una cosa fondamentale:
Non mi interessa essere più scandalosa di loro. Del resto, il vaccino l’ho fatto quando, ancora bambina, ho cantato con mio padre Lemon incest, protetta dall’innocenza della mia età.
Il montaggio
Una delle cose molto particolari di questo film è il montaggio, che punta a dare l’idea della polifonia – un tema che corre lungo la storia. È stato curato da Molly Marlene Stensgaard.
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