Lo strano motivo per cui a noi uomini piace guardare i porno con lesbiche
Se alla base della popolarità dei porno vi è l'immedesimazione, com'è possibile che a così tanti uomini piacciano i video di sole donne?
Se alla base della popolarità dei porno vi è l'immedesimazione, com'è possibile che a così tanti uomini piacciano i video di sole donne?
Ricordo un aneddoto degli anni della scuola media: avevo un compagno, spesso taciturno e che manteneva attorno a sé un aura di saggezza del tutto ingiustificata. Quando un giorno l’argomento cadde sui porno lesbo e su come mai a noi uomini piacesse così tanto guardare due donne fare sesso, fu con grande convinzione che quel compagno rispose: “perché è tutto raddoppiato”.
Due vulve, due sederi e ben 4 tette. Dall’alto della nostra eterosessualità preimpostata, il tutto era quello, e da verginelli inesperti sembrava non esserci altro.
La verità è che a quell’età i porno si guardavano più che altro per questioni sociali. Significava da un lato far parte di un gruppo, dall’altro contravvenire alle regole. Mancava però la ragione principale per cui poi tutti noi saremmo diventati grandi fruitori di quella particolare offerta mediatica: l’immedesimazione.
Guardare altri fare sesso è piacevole perché ci si immagina al posto loro (o in mezzo a loro). Senza l’immedesimazione sarebbe come vedere un accoppiamento tra primati su Discovery Channel. Forse affascinante, ma di certo non eccitante.
A fronte di ciò, quindi, la risposta del mio saggio compagno non sembra essere più sufficiente. In fondo, come può un maschio etero immedesimarsi in un rapporto di sole donne?
Eppure, e i dati forniti da Pornhub per il 2018 lo confermano ancora, lesbian è il termine più ricercato tra gli internauti del porno. Com’è possibile?
Il fatto, credo, è che in realtà l’immedesimazione è comunque sempre presente, anche per i video di lesbiche. Questo perché le due donne nude nella stanza non sono in fondo mai davvero sole. Un uomo c’è, ed è quello che sta al di qua dello schermo, che con la sua sola “presenza” rende di fatto effimera l’omosessualità delle due attrici.
Nella mente dell’uomo che guarda, le lesbiche non vengono mai considerate davvero come tali. Sono, nella migliore delle ipotesi bisessuali, se non addirittura due etero talmente disinibite da fare persino sesso tra loro, ma questo serve solo a dimostrare quanto potrebbero esserlo ancor di più, in compagnia di un uomo.
Ed ecco quindi che immedesimarsi non è più così difficile.
È abbastanza evidente come questa visione abbia influenzato anche la società, in cui a due donne sono concesse “licenze omosessuali” che gli uomini non possono permettersi. Perché nella mente dell’uomo medio, una donna attraente a cui non piacciano gli uomini semplicemente non può esistere.
Il diritto di essere lesbiche è dunque “concesso” solo alle donne mascoline, le altre stanno solo aspettando di essere “convertite” dall’uomo giusto. Lo avvertite vero il retrogusto omofobo dietro tutto ciò?
E l’industria del porno non ha certo ostacolato questa assurda visione, proponendo “trame” in cui la bacchetta magica dell’attore di turno incanta sempre anche la più incallita delle lesbiche.
I video di sole donne dunque spopolano perché rappresentano una “perversione” (forse la più grande: l’assenza dell’uomo) che però conferma in realtà la “regola”. Saranno pure due donne sole, ma nel frattempo stanno comunque dando piacere a un uomo, anche se attraverso una telecamera.
Con questo dovremmo dedurre che alla base di quel lesbian in cima alle classifiche vi sia il solito maschilismo imperante o che la stessa omofobia sia una delle cause di tale successo?
A fronte di episodi come l’aggressione accaduta a Melania e Chris, selvaggiamente picchiate su un autobus a Londra alla richiesta “baciatevi”, è difficile non rispondere di sì. Pare essere la concretizzazione violenta di ciò che abbiamo scritto prima: di quanto l’omosessualità delle lesbiche sia a servizio dell’eccitazione maschile. E questo è grave, è ingiusto ed è la prova dell’inefficienza di certi cervelli, incapaci di distinguere la realtà dal mondo virtuale.
Perché il porno non è reale: è uno svago, un gioco, che aiuta le persone a darsi piacere. E il piacere è sì strettamente correlato al cervello, ma ha davvero molto poco di logico. Non vi è nulla di male, perciò, se un uomo si eccita alla vista di due donne, finché vi è il consenso tra tutte le parti; mentre agire per plasmare la realtà in base ai propri istinti sessuali, senza curarsi della volontà altrui, è un crimine.
Tra il grave episodio di Londra e i porno lesbo vi è quindi lo stesso legame che intercorre tra un pestaggio e un videogioco violento. Si basano tutti su istinti che, per quanto oscuri o illogici, sono parte dell’essere umano, ma in un caso vengono incanalati verso una finzione che non reca danni, verso un autocompiacimento che può solo rilasciare serotonina; nell’altro caso, invece, sono lasciati senza controllo, alimentati da pregiudizio e ignoranza, fino a sfociare nella più cieca violenza.
A dividere le due realtà vi può essere solo l’educazione al rispetto e l’intelligenza.
Perciò, finché si tratta di porno, non ha senso interrogarsi troppo: dobbiamo sentirci liberi di spaziare come preferiamo tra le categorie pornografiche, avendo poi la premura di lasciare la medesima libertà anche nel mondo reale, a coloro che a letto preferiscono altro.
E lo stesso vale chiaramente anche per le donne, libere di curiosare laddove non avrebbero mai osato, come tra i porno gay, giusto per scoprire com’è “tutto raddoppiato”.
Un po' scribacchino pretenzioso, un po' pirata che sogna la pensione, vivo in perenne crisi d'astinenza da Netflix e sono proprietario di un divano abusivamente occupato da un cane che si finge timido.
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