Camel toe: viaggio tra chi ne ha orrore e chi acquista dipositivi per ricrearlo
C'è chi lo evita e c'è chi lo ricrea con mutande molto speciali: ecco che cos'è il camel toe.
C'è chi lo evita e c'è chi lo ricrea con mutande molto speciali: ecco che cos'è il camel toe.
Vi sarà capitato di sentire l’espressione «camel toe», oppure zoccolo di cammello, in un film oppure in una serie televisiva statunitense o comunque di provenienza anglofona. Per esempio, in The Weather Man, Nicholas Cage scopre che la figlia viene presa in giro a scuola con questo epiteto: la bambina, nella sua ingenuità, pensa di essere chiamata così perché è una ostinata, tosta come gli zoccoli dei cammelli, ma in realtà i bulli si riferiscono alle sue parti intime in piena vista a causa dei pantaloni troppo aderenti. Il papà, dopo essersi documentato, decide di proporle una soluzione con delicatezza – portandola in un negozio elegante e scegliendo insieme a lei tanti costosi completi con camicette, gonne e vestitini, evitando così accuratamente ogni modello di pantaloni.
Camel toe significa appunto zoccolo di cammello. Ha preso questo nome perché i cammelli hanno gli zoccoli bipartiti e quando si indossano degli indumenti come pantaloni o leggings troppo stretti, anche se portiamo sotto la biancheria, la vulva potrebbe mostrarsi all’esterno in questo modo, bipartita come appunto uno zoccolo di cammello.
Nel tempo questa caratteristica è diventata al tempo stesso qualcosa di detestabile – per chi subisce body shaming soprattutto – oppure anche qualcosa di fortemente ricercato. Quando capita alle star, per esempio, è davvero sgradevole il modo in cui vengono schernite sui media – social o tradizionali non fa differenza. Una défaillance sul look può capitare a tutti in fondo.
Innanzi tutto, sarebbe bene ricordare che gli indumenti troppo stretti non fanno bene alla salute. Tra i possibili danni causati da jeans, pantaloni o leggings eccessivamente attillati, Vivere Più Sani annovera la comparsa di varici, lo sviluppo della cellulite, l’insorgere del mal di schiena, l’aumento della sudorazione, la comparsa di funghi vaginali e così via. Non si tratta quindi di una mera questione estetica, che si può risolvere come fece Cage in The Weather Man. Solitamente, comunque, lo zoccolo di cammello non è un problema tipico di chi ha delle grandi labbra… piccole.
Tornando invece all’immagine, il blog di Clio Make Up suggerisce il camelflage, ossia il camuffamento dello zoccolo di cammello. Ecco come realizzarlo:
Se da un lato ci sono persone che cercano di evitare lo zoccolo di cammello, dall’altra c’è anche chi cerca di ricrearlo. Per esempio da chi non ne è naturalmente fornito, come le drag queen. Nelle loro performance, infatti, il costume è parte integrante dell’esibizione, per cui le drag queen – che sono delle grandissime artiste anche nello studiare certi dettagli – utilizzano delle mutandine che presentano internamente delle protesi atte a ricreare il camel toe.
C’è poi la questione del Giappone, una terra in cui il sesso, la sessualità e l’immagine relativa a questi è molto differente dalla nostra idea occidentale. Nel Paese del Sol Levante sono infatti disponibili degli slip che possano accentuare questa caratteristica nel corpo femminile.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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