Chirurgia estetica: Vagina da Designer, la nuova moda

È The Guardian, il serio e progressista giornale londinese che lancia la provocazione. E lo fa associando la parola vagina a designer. Nel suo inserto del sabato infatti ha voluto in questo modo sottolineare una vera e propria moda che sta prendendo piede soprattutto negli Stati Uniti e in Gran Bretagna: quella degli interventi di chirurgia estetica alla vagina.

Non solo quindi, seno e labbra, liposuzione o lifting per le donne, oppure, per gli uomini, la riduzione del “seno” e i muscoli addominali artificiali. Anche la sfera intima viene interessata da questo genere di interventi.

ma vi siete mai chieste quanto davvero conoscete la vostra vagina? In questo video vengono mostrati diversi aspetti che molto probabilmente non immaginereste mai!

BOOM DI RICHIESTE. Di un vero e proprio boom parla The Guardian. Le cifre sono chiare: nel 2009, ultimo anno di cui esistono statistiche in merito, negli Stati Uniti sono stati spesi 6 milioni e 800 mila dollari (circa 5 milioni di euro) per operazioni di questo genere, secondo l’American Society for Aesthetic Plastic Surgery. Tendenza analoga nel Regno Unito, dove nel 2008 sono state effettuate 1118 operazioni di “labioplastica” vaginale un aumento del 70 per cento sull’anno precedente. Da allora, riporta sempre The Guardian, l’aumento è ancora più considerevole, negli Usa come tra le donne inglesi.

Anche solo considerando una catena di cliniche inglesi l’Harley Medical Group, dall’inizio del 2011 ci sono state più di 5 mila richieste per operazioni di “plastica ginecologica”, come vengono denominate dagli specialisti.

E non solo: il trend viene dimostrato dall’organizzazione del primo congresso internazionale di Aesthetic Vaginal Surgery, 2 mesi fa a Tucson in Arizona, per specialisti in Chirurgia Estetica Vaginale.

MOTIVAZIONI. Non tutte le donne decidono di sottoporsi ad un intervento di questo tipo per motivi puramente estetici. Ad esempio, la signora Sherie racconta esplicitamente che dopo tre gravidanze ha cominciato ad avere problemi nei rapporti sessuali e andando in bicicletta, a causa delle dimensioni del proprio apparato vaginale. Ed ora dopo essersi sottoposta all’intervento intimo si dice soddisfatta del risultato.

Ma casi di questo tipo sono una netta minoranza. Quasi tutte le richieste hanno finalità puramente estetiche ed il desiderio di avere una vagina “ringiovanita”, come ci spiegano proprio i chirurghi riuniti a Tucson. Perché non proporre quindi le insoddisfatte signore un trattamento d’avanguardia come il “barbie look” alla vagina?

BUSINESS. Sotto accusa sono proprio molti chirurghi estetici i quali pur di far soldi assecondano le richieste spesso assolutamente inutili e per di più pericolose di così tante donne. L’American Congress of Obstetricians and Gynaecologists infatti, classifica gli interventi di chirurgia estetica vaginale come “non necessari dal punto di vista medico”, a volte “non sicuri” ed esprime preoccupazione per gli “aspetti etici” di tali procedure. Molte Associazioni femminili parlano di vera speculazione. E non hanno tutti i torti: l’intervento più economico, la “labioplastica”, eseguibile in poche ore in  day-hospital, costa quasi 4 mila euro.

Pare inoltre, che non sempre i risultati sarebbero così soddisfacenti, tanto che in alcuni casi l’intervento peggiora la situazione iniziale ed obbliga ad successive dolorose correzioni sempre di tipo chirurgico.

“VAGINE SOTTO ATTACCO”. Anche la rivista femminile Cosmopolitan, di solito come molte altre, favorevole alla chirurgia estetica, si è detta decisamente contraria a queste pratiche pericolose, messe in atto solo per compiacere gli uomini o per avere un look più sexy.

Vagine sotto attacco, non lasciate che il vostro avido ginecologo vi spinga a questo orrendo errore”, questo l’eloquente titolo di un articolo dello scorso anno, che il magazine internazionale ha dedicato all’argomento.

EVOLUZIONE DELL’ESTETICA. Come sembrano lontani i primi interventi estetici a naso o orecchie. Ormai l’evoluzione del ritocco è sfuggita al controllo e neppure la crisi economica, evidentemente, riesce ad arginarla.

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