Bisogna parlare di erotofobia, che non è 'solo' paura dell'atto sessuale
L'erotofobia può avere moltissime forme e manifestarsi in diversi modi: come comprenderla e curarla con un aiuto professionale.
L'erotofobia può avere moltissime forme e manifestarsi in diversi modi: come comprenderla e curarla con un aiuto professionale.
E proprio per questo se ne dovrebbe parlare maggiormente: trattare questi argomenti serve ad accrescerne la consapevolezza, a comprendere che non c’è niente di male e in seguito, possibilmente, a risolvere il problema.
Come spiega Very Well Mind, l’erotofobia è una “paura eccessiva e irrazionale del sesso” e può esprimersi in più di un modo. Non si tratta semplicemente di avversione o di evitare i rapporti sessuali, ma di temere l’intimità e del disagio che la situazione comporta.
I modi in cui l’erotofobia si manifesta sono:
Si arriva a una diagnosi quando questa paura si manifesta per oltre 6 mesi e comporta l’evitamento dei contesti sessuali in ogni senso possibile. Le cause possono essere diverse:
Se usassimo la teoria degli insiemi matematici per descrivere il rapporto tra queste due paure, diremmo che la genofobia è un sottoinsieme di paure rispetto all’erotofobia.
In altre parole la genofobia, come detto, coinvolge i rapporti erotici in senso stretto, mentre l’erotofobia riguarda qualunque aspetto della sfera sessuale.
I diversi “sottoinsiemi”, ovvero le diverse manifestazioni del fenomeno, li abbiamo già enumerati. Per quanto riguarda i sintomi, conviene ribadire che devono presentarsi per almeno 6 mesi e consistono in:
Come detto, per l’erotofobia è bene cercare l’aiuto di un terapista o una terapista. La terapia per lo più, individuale o più raramente di coppia (l’analisi del problema potrebbe richiedere molta privacy per essere risolto efficacemente), potrebbe andare alla radice per scoprire cosa abbia scatenato la paura, soprattutto qualora essa derivi da un trauma consolidato nel tempo.
In altri casi (per esempio quando il problema deriva dall’ansia da prestazione), è possibile che vi siano consigliati degli esercizi di rilassamento o respirazione.
Tuttavia possono venire prescritti anche dei farmaci, come ansiolitici, antidepressivi, benzodiazepine, beta-bloccanti, inibitori delle monoaminossidasi o inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Tutto dipende anche da quanto la vostra fobia interessa o influenza la vita quotidiana: alcune paure risultano paralizzanti e influiscono molto negativamente anche su altri ambiti dell’esistenza, per cui starà al terapeuta capire quanto avete bisogno e di che cosa avete bisogno.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
Cosa ne pensi?