Il lockdown imposto dalla pandemia di Covid-19 ha inevitabilmente cambiato molte delle nostre abitudini e il nostro agire quotidiano, influenzando notevolmente i rapporti sociali, anche quelli più intimi.
Non è un mistero, infatti, che la quarantena e l’isolamento forzato abbiano stravolto, o perlomeno cambiato, anche la nostra sessualità, indipendentemente dall’essere in coppia o meno. Ma in che modo?
In linea di massima, potremmo fare questa considerazione: se qualcuno, durante la fase acuta della pandemia, parlava di Covibabies, già prefigurandosi una generazione di bambini concepiti appunto durante la quarantena, possiamo dire che si sbagliava. Perché il Coronavirus sembra, in realtà, aver allontanato l’interesse delle persone dal sesso, tanto da aver spinti gli esperti del settore a ripensare una “normalità” in termini di abitudini sessuali. Iniziando con l’eliminare quelle sbagliate che, prima della pandemia, erano prassi comune di moltissime persone.
Così Durex, uno dei più importanti brand mondiali nel ramo del benessere sessuale, ha lanciato “Safe is the new normal”, un progetto che ha il chiaro obiettivo di sensibilizzare gli italiani a rivedere proprio le abitudini sessuali sbagliate tanto diffuse e radicate nel recente passato e che, fino al sopraggiungere del lockdown, erano diventate appunto una normalità non corretta, né sotto il profilo della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili né, in generale, della salute sessuale.
Un esempio su tutti? Fino a prima della quarantena, solo un italiano su due aveva l’abitudine di usare il preservativo.
Così Durex, nell’intento di fornire una nuova educazione sessuale alle persone, assieme ad Anlaids ha promosso la nascita di una task force medico-scientifica, guidata da Massimo Galli, Direttore della terza divisione di Malattie infettive dell’Ospedale Sacco di Milano, e da altri importanti medici italiani, tra cui la Dottoressa Sonia De Balzo, Sessuologa specialista in psicologia clinica e dello sviluppo dell’Ospedale D. Cotugno di Napoli, il Dottor Alberto Venturini, Psicologo psicoterapeuta cognitivo comportamentale presso la Struttura Complessa Malattie infettive Ospedale Galliera di Genova e la Dottoressa Alessandra Scarabello, Dermatologa presso l’INMI L. Spallanzani di Roma.
Nell’ambito del progetto, Durex ha anche svolto una ricerca proprio per fotografare il cambiamento che le persone, conviventi, coppie separate dalla quarantena o single, hanno subito durante il lockdown: lo studio è stato condotto su un campione rappresentativo nella fascia d’età compresa tra i 16 e i 55 anni, puntando l’accento proprio sui tre macro gruppi poc’anzi citati, conviventi, non conviventi e single.
Sfogliate la gallery per scoprire i risultati.
La situazione dei conviventi
Il 65% degli intervistati ha dichiarato di aver sperimentato un calo delle attività sessuali durante il lockdown, il 62% ha lamentato un calo del desiderio e dal 58 al 73% una diminuzione della soddisfazione sessuale.
Le coppie distanti
Ancora peggiore la situazione delle coppie non conviventi che, durante il lockdown, sono rimaste lontane: la ricerca condotta da Durex ha evidenziato un calo delle attività sessuali del 98%. È decisamente cambiata anche la situazione del petting e del sesso orale: prima del lockdown il 73% si dedicava ai baci e il 56% al sesso orale, durante la quarantena – per ovvie ragioni – le percentuali sono scese, rispettivamente, all’8 e al 9%.
I single
Il 98% dei single senza una frequentazione ha vissuto un calo dell’attività sessuale, mentre chi aveva una frequentazione lo ha sperimentato nel 93% dei casi.
Prima del lockdown il 35% di loro si dedicava a rapporti occasionali, il 63% ai baci e il 48% al sesso orale: percentuali scese, durante il lockdown, al 3, 8 e 4%.
Il quadro generale
In generale, l’83% degli italiani ha avvertito un calo del desiderio, solo il 23% ha mantenuto i normali livelli precedenti il lockdown.
Fra i principali motivi della diminuzione del desiderio ci sono ansia e paura del contagio, la presenza dei bambini in casa, ma anche, ovviamente, l’interruzione della mobilità e l’obbligo di distanziamento sociale.
L'uso del preservativo
Prima del lockdown, solo un italiano su due lo usava. Durex spera di poter cambiare queste abitudini, “sfruttando” anche la nuova normalità sessuale.
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