Dipsea: perché guardare porno quando puoi ascoltarli?
Ha grande successo un'applicazione creata dalle donne e per le donne: parliamo di Dipsea, che contiene delle storie porno da ascoltare in podcast.
Ha grande successo un'applicazione creata dalle donne e per le donne: parliamo di Dipsea, che contiene delle storie porno da ascoltare in podcast.
Avere pensieri femministi può diventare un business? Sì, almeno se parliamo di porno femminista, la pornografia pensata per le donne e creata dalle donne. Che oggi è diventata qualcosa di molto interessante e cioè un’app che contiene svariati podcast con racconti porno che si chiama Dipsea. Niente di nuovo, penserete sulle prime: siamo davvero pieni di app con podcast che esplorano il sesso da qualunque angolazione. Ma questa di Dipsea forse era l’angolazione che mancava anche nelle finalità.
A che cosa serve la pornografia? Be’, il primo utilizzo – quello classico per eccellenza – è per masturbarsi. Con Dipsea accade qualcosa di più: l’applicazione fornisce alle donne anche un modo per provare desiderio in vista di un rapporto sessuale focalizzandosi su una fantasia. Perché è questo che i podcast porno fanno: creare una fantasia, lasciare all’uomo (o, in questo caso, alla donna) il potere perduto dell’immaginazione.
La pornografia foto-video presenta una serie di limitazioni. La prima è che ti dà tutto e subito: situazioni, posizioni, particolari anatomici. L’impoverimento dell’industria del porno – parliamo di impoverimento creativo – è un fenomeno sempre più evidente.
Accanto ai protagonisti “storici” del cinema per adulti, complice la disponibilità di attrezzature amatoriali per riprese e montaggio a basso costo, sono sorte una serie di piccole produzioni che tuttavia non presentano la cura nel prodotto cui si è sempre cercato di tendere negli anni ’70 e ’80 – in particolare con l’introduzione delle donne nell’attività creativa, non più solo “fisica” tout court, una vera innovazione per l’epoca.
L’effetto è quello di fiction pornografiche che sono sempre più rivolte agli uomini e ignorano l’altra metà del cielo. Che invece ha trovato nei podcast di Dipsea una risposta alle proprie curiosità, allo sviluppo delle proprie fantasie. L’audio non ti dà tutto e subito: sei tu, ascoltatrice, che devi provare a immaginare. E c’è qualcosa di più che nella lettura, perché nei podcast ci sono degli attori che recitano con la giusta intonazione.
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire in cosa consiste nel dettaglio Dipsea.
Il team di Dipsea, come riporta il Guardian, mira a stimolare la fantasia delle ascoltatrici con i brevi racconti disponibili nei podcast. Non a caso, le descrizioni sono vaghe, in modo che le ascoltatrici possano aggiungere nella loro mente quello che preferiscono. Spiega una delle fondatrici Gina Gutierrez, le ascoltatrici
immaginano qualcosa che è basato su un modello che forniamo loro. La verità è che la sessualità è tanto psicologica quanto fisica. Non si tratta solo di stimolazione. Si tratta di immaginazione. Si tratta di ispirazione.
Dipsea è iniziato quasi per gioco, come molti progetti di successo. Una sera, come spiega il Guardian, Gutierrez e la co-fondatrice Faye Keegan erano nella cucina di amici comuni a San Francisco, discutendo sulle scene sexy di una serie tv. Poco dopo hanno scoperto che c’era una lacuna nel mercato: c’erano podcast erotici dalla qualità variabile, perché generati dagli utenti, ma nulla che si avvicinasse al progetto che avevano in mente.
Le fondatrici sono partite da una loro idea: le donne cercano soddisfazioni in contenuti erotici come romanzi e film. Ma forse stavano cercando qualche altra forma che il mercato non aveva ancora sviluppato.
Poi una notte – ha raccontato Gutierrez al Guardian – stavo ascoltando il podcast di Headspace e ho pensato, è di questo che sto parlando. È super sensoriale, ti fa sentire qualcosa, ti senti meglio dopo aver ascoltato. Non si tratta solo dell’ascolto, ma di ciò che accade dopo. Ti senti rilassato, ti senti più connesso al tuo corpo.
Una delle sfide di Dipsea è stato rendere sexy i suoni.
Ciò che è reale, sensuale ed eccitante nella vita reale potrebbe non tradursi in audio – ha detto Gutierrez – Il lubrificante viene spremuto da una bottiglia: sappiamo tutti come suona. È un rumore molto normale per le persone, ma non vuoi sentirlo nelle orecchie. Ma la piega di un involucro di preservativo è un ottimo modo per indicare che il sesso sicuro sta accadendo senza dover dire: «Sto prendendo un preservativo dalla mia borsa».
Naturalmente, anche se Dipsea è partito come servizio per le donne (e dalle donne), il 15-20% degli ascoltatori sono uomini. Perché in realtà Dipsea crea anche contenuti da ascoltare in coppia: in questo modo prepara le persone che hanno una relazione a fare sesso successivamente.
Gran parte del successo di Dipsea è dovuto alle sceneggiature e allo storytelling – per cui lo staff dell’app lavora con liberi professionisti e con la scrittrice Emily Acker. Quest’ultima è al momento al lavoro su una storia ispirata a Giacomo Casanova, che al contrario della vicenda originale parla di bisessualità. Un altro fattore importante è tuttavia la performance del doppiatore.
Nel 2016, 287 milioni di persone hanno ascoltato almeno un podcast al mese. La raccolta pubblicitaria alla fine del 2017 ha generato 490 milioni di dollari. Le storie presenti nella “libreria” di Dipsea al momento sono 120, di durata variabile tra 7 e 15 minuti.
Uno studio del 2009 pubblicato dalla National Library of Medicine National Institutes of Health degli Stati Uniti ha spiegato che donne e uomini si eccitano in modo diverso. Gli uomini si eccitano visivamente, dice la ricerca, le donne preferiscono il contesto, una storia. Come riporta Bustle, il 90% delle donne usa evocare scenari nella propria mente per eccitarsi.
Abbiamo sentito – dicono Gutierrez e Keegan – tante donne chiedersi se c’è qualcosa che non va in loro perché non si eccitano spontaneamente o perché le cose devono essere davvero giuste per loro per poter accedere ai propri sentimenti sessuali.
Ascoltare i podcast di Dipsea ha naturalmente un costo. Si spende al mese 8,99 dollari per l’abbonamento, che scendono a 5,99 dollari se l’abbonamento si fa in anticipo per un anno attesta Vox. (Il corrispettivo è 8,10 e 5,40 euro rispettivamente).
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