I sex toy appaiono come un’invenzione della modernità, ma non è esattamente così. La sessualità è sempre esistita e gli esseri umani hanno da sempre cercato mezzi ricreativi da utilizzare da soli per l’autoerotismo oppure anche in compagnia – canoni morali delle diverse epoche permettendo.
Sappiamo dai libri di storia che i primi metodi contraccettivi a barriera affondano le radici nell’Illuminismo – anche per venire incontro a una maggiore consapevolezza della salute femminile. E non è raro (soprattutto se avete visto il film Hysteria) conoscere le origini dei moderni vibratori – anche se il biopic in questione è un bel po’ fantasioso, naturalmente.
Ma nella storia dei sex toy c’è molto di più. Ne parlano ad esempio due libri, Buzz – The Stimulating History of the Sex Toy di Hallie Lieberman e Vibrator Nation – How Feminist Sex-Toy Stores Changed the Business of Pleasure di Lynn Comella, di cui si è occupato il New York Times, e poi un articolo su HelloClue, che parte addirittura dall’Antico Egitto ai tempi di Cleopatra. Insomma, i device ricreativi per adulti, alimentati a pile o meno, rappresentano un argomento millenario e assai variegato.
Certo, per sperimentare l’utilizzo di un vibratore rabbit non è necessario conoscerne la storia, ma può essere comunque interessante.
Diamo per scontato che la scoperta della propria sessualità – soprattutto femminile – abbia vissuto dei periodi bui. Ma da sempre ci sono stati dei pionieri, persone che sfidando pregiudizi e retaggi hanno provato a inventare qualcosa di nuovo, che fosse rivolto al piacere. E, volenti o nolenti, il piacere che ci si autoprocura con dildo o vibratori è ancora un tabù. Tanto che, non a caso, i rivenditori di questi oggetti su Amazon assicurano la «massima riservatezza».
Sfogliamo insieme la gallery per scoprire, attraverso le ere, la storia dei sex toy.
La Preistoria
Già trentamila anni fa, abbiamo delle “riproduzioni in 3d” maliziose: i nostri antenati infatti intagliavano dei peni nella pietra, andando a creare il primo modello di dildo – anche se ovviamente non venivano usati in questo modo.
L’Antico Egitto
Nel 1992, in Encyclopedia of Unusual Sex Practices, Brenda Love spiegò che Cleopatra – vissuta tra il 69 e il 30 a.C. – usasse qualcosa per stimolare i propri genitali. Questo qualcosa era un contenitore ricavato da una zucca pieno di api. La storica Helen King afferma però che non ci sono prove che questo sia davvero accaduto.
L’Antica Grecia
La masturbazione era molto diffusa nell’Antica Grecia, tanto che l’olio d’oliva era usato come lubrificante naturale per le donne.
L’Età Vittoriana
Nel 1883, il medico britannico Joseph Mortimer Granville inventò l’antenato vibratore – così come viene raccontato in Hysteria, che però appunto contiene alcune inesattezze.
Secondo Helen King, non ci sono prove che le donne venissero masturbate per il trattamento dell’isteria – nome con cui dall’Antica Grecia venivano indicati una serie di disturbi fisici e mentali legati al fatto di avere un utero. Anche Lieberman sostiene che questo tipo di terapia non fosse una comune procedura medica. In realtà, Granville inventò i vibratori, ma il suo intento era trattare irritabilità, mal di testa, indigestione e costipazione negli uomini – il suo device non fu mai usato sulle donne.
All’inizio del Secolo Breve
I vibratori, all’inizio del ‘900, furono utilizzati in gran parte come cura per l’impotenza maschile, benché considerati immorali dal pensiero comune dell’epoca – sia per gli uomini che per le donne – e negli Stati Uniti erano anche illegali.
Tuttavia, nel 1908, un vibratore fu sponsorizzato come «creato da una donna che conosce i bisogni delle donne», sebbene le pubblicità dell’epoca cercarono di puntare sugli utilizzi non sessuali dei sex toy, evitando tutto ciò che suggerisse un uso masturbatorio. Anche per i preservativi, in pubblicità, ci si avvaleva di eufemismi e di utilizzi alternativi al tempo.
Tra il 1920 e il 1950
Negli Stati Uniti la Food & Drug Administration mise dei paletti con la commercializzazione dei vibratori, che venivano sponsorizzati come cura dimagrante. Fu in quel periodo che si iniziò a parlare di benessere per corpo e mente legato all’uso del vibratore.
Gli anni ’60 e ’70
Chiaramente, in piena rivoluzione sessuale, le cose cambiarono molto. Iniziarono addirittura a sorgere seminari sulla masturbazione – come quello di Betty Dodson a New York – con tanto di vibratori in luogo dei materiali didattici. La stessa Dodson, a metà degli anni ’70, iniziò a parlare dei vibratori come mezzo di conoscenza del proprio corpo per le donne.
Tuttavia, negli Stati Uniti c’erano ancora leggi contro le oscenità e quindi i vibratori furono pubblicizzati come «massaggiatori personali». È proprio in quel periodo che nasce la Hitachi Magic Wand, il primo grande vibratore per le masse, che poteva essere usata sulla clitoride.
La “scoperta” – o meglio la dichiarazione politica – dell’orgasmo clitorideo affonda le sue radici proprio nella rivoluzione sessuale e ha rappresentato un mezzo per l’emancipazione femminile – tanto che alcuni uomini, lo scrittore Norman Mailer in testa, iniziarono a temere per la propria obsolescenza. Sorse poi Good Vibrations, il primo sexy shop femminista, a San Francisco.
Gli anni ’80
Furono creati in questi anni i primi vibratori rabbit, sdoganati poi nella cultura mainstream in un ormai celeberrimo episodio di Sex & the City oltre un decennio dopo.
Oggi
La questione è complessa. Da un lato sono cessate negli Stati Uniti le leggi contro le oscenità (tranne che in Alabama) e i sexy shop sono una realtà consolidata. Quelli femministi però sono rimasti davvero in pochi, perché – per le grandi leggi del commercio – si sono rivelati non competitivi.
Abbiamo però un grande assortimento di sex toy sul mercato e si possono acquistare online ma anche nei distributori automatici – che per esempio in Italia sorgono in città oppure in paesi non troppo vasti (e a volte sono osteggiati dal pregiudizio della popolazione locale).
Oggi abbiamo sex toy tascabili o altri che si appendono al collo come dei bellissimi ciondoli e la cultura di massa li mostra sempre più in film ma soprattutto in telefilm (ricordate l’entusiasmo per la puntata di Gomorra in cui Scianel usa il vibratore dorato?).
Tuttavia, in alcuni Paesi occidentali, i vibratori sono ancora un tabù tutto femminile: basti pensare che negli Stati Uniti, ci sono agevolazioni per l’acquisto del Viagra, ma i sex toy, la contraccezione femminile e tutto ciò che ha a che fare con il controllo delle nascite è pesantemente regolato.
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