Parlare di gender fluid o di transgender ai nostri giorni è fortunatamente diventato una cosa normale. Fino a pochi decenni fa non era però così semplice esprimere la propria identità sessuale (o negarla). Claude Cahun, artista attiva a Parigi soprattutto negli Anni Venti e Trenta del secolo scorso, lottò per non essere etichettata come donna o come uomo. Conosciuta da pochi, il suo nome è tornato alla ribalta in occasione delle sfilate per l’autunno 2018 di Dior, che ha proposto una collezione ispirata proprio a lei.

“Maschile? Femminile? Ma dipende dai casi. Neutro è il solo genere che mi si addice sempre”, disse di se stessa, come ricordato  da Internazionale. Fin da giovanissima si dedicò alla scrittura, alla fotografia e alla recitazione, firmando le sue opere come Claude Courlis, Daniel Douglas e infine Claude Cahun.

Ma chi era davvero Claude Cahun? Nata a Nantes nel 1894, si chiamava in realtà Lucy Renée Mathilde Schwob. Era figlia di Victorine Mary Antoinette Courbebaisse e di Maurice Schwob, noto saggista simbolista di fine Ottocento. Non ebbe un’infanzia semplice: la madre venne internata per disturbi psichiatrici e il padre si risposò. Appena quindicenne, Claude si legò sentimentalmente alla sorellastra Suzanne Malherbe, fotografa che si faceva chiamava Marcel Moore e con cui collaborò per il resto della sua vita.

Dal 1914 in poi Claude Cahun realizzò una serie di autoritratti, travestendosi ogni volta in qualcuno o qualcosa di diverso. Usando il suo viso e il suo corpo come una tela, poteva trasformarsi in ciò che voleva, al di là dei normali confini tra uomo e donna. Utilizzava maschere e costumi teatrali per costruire nuovi mondi, profondamente surreali e magnetici.

Nel 1920 si trasferì a Parigi insieme a Suzanne e proprio nella Ville Lumière ebbe l’opportunità di conoscere molte artiste donne, tra cui Adrienne Monnier, Alice Toklas, Sylvia Beach e Gertrude Stein. Lottò per i diritti degli omosessuali, fondando la rivista Inversions e il gruppo di teoria rivoluzionaria Contre-Attaque insieme a Georges Bataille e André Breton.

Nel 1938 fu costretta a fuggire da Parigi per colpa dell’antisemitismo dilagante e decise di rifugiarsi sull’isola di Jersey. L’isola venne però occupata dai nazisti dal 1940 al 1945: Claude Cahun, insieme alla compagna Suzanne, decise di esercitare una resistenza surrealista distribuendo false carte e manifesti firmati come “soldato senza nome”. Le due donne vennero però arrestate, condannate a morte e il loro materiale venne distrutto perché considerato pornografico.

Vennero liberate nel 1945, ma ormai non restava nulla della loro casa e di tutti i loro possedimenti, confiscati dai tedeschi. Dopo diversi anni di malattia, iniziata durante la prigionia, Claude morì nel 1954. Suzanne, che l’aveva amata per tutta la sua vita, si suicidò nel 1972.

Sfogliate la gallery per vedere alcune delle straordinarie fotografie di Claude.

Il "terzo sesso" di Claude Cahun, musa di Dior né donna, né uomo
Fonte: Jersey Heritage Collection
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