Premetto che il Grigio e il Nero non li ho visti e, se potesse parlare, credo che la mia vagina vi direbbe che, per il momento va bene così, e ci limitiamo alle Cinquanta Sfumature di Rosso.
Sì, insomma, io e lei ora abbiamo bisogno almeno di una settimana di sex detox e coccole.

Questa faccenda di testare nuove forme di sesso con il mio compagno, per poterne scrivere liberamente grazie alla mia nuova “identità digitale”, ha già preso una piega decisamente impegnativa. Per la cronaca, è probabile che l’attività sessuale che abbiamo avuto in quest’ultima settimana superi di gran lunga quella globale del primo anno e mezzo della nostra carriera di genitori di un’insonne nanetta malefica e, in originalità, anche quella degli anni successivi.

L’idea in sé resta eccitante, diciamo solo che ho sopravvalutato la nostra ars amatoria pensando di poter sperimentare tutte le scene di sesso di Cinquanta Sfumature di Rosso nella stessa settimana del mio San Valentino erotico a base di sex toys, di cui vi ho già parlato.

Comunque, ecco la cronaca della nostra impresa erotica, iniziata venerdì sera e conclusasi con un extra lunedì mattina, prima di tornare in ufficio (cosa non si fa per lavoro!).

Venerdì sera
Il missionario in luna di miele

In assenza di un jet privato, io e A. ci siamo “accontentati” del nostro divano a due posti Ikea.
Per immedesimarci nel ruolo, io sono diventata la sua Signora Grey e lui il mio Signor Grey, abbiamo preso due flûte e stappato una bottiglia di bollicine.

La prima scena di sesso in luna di miele sembra effettivamente suggerire che il matrimonio è la tomba, magari non dell’amore, ma del sesso.
Ma tant’è. Lo abbiamo fatto. Un buon vecchio missionario senza infamia e senza lode, dopo qualche preliminare per cui non avevamo bisogno di ispirarci ad alcun film. E poi siamo andati a dormire.

50 Shades of Freed – Universal Pictures

Sabato mattina
La porchetta ammanettata

Nella vita reale, Anastasia dovrebbe mandare a quel paese il bel Grey: e non certo per averla legata come un maiale alla sagra della porchetta, visto che sembra esserle piaciuto molto, ma per quei toni da padre padrone e il bigottismo da educanda d’inizio Ottocento.
Già perché il tanto disinibito Mr. Grey ha delle derive da uomo con manie di controllo, che poco hanno a che vedere con l’amore, e decide di “punirla” per aver disubbidito al suo ordine di non mettersi in topless – ???!!! -, sottomettendola in una seduta di bondage.

Allora, premesso che le due paia di manette che ci siamo procurati io e A. sono, di per sé, più pucciose che sadomaso, con i peli rosa una e rossi l’altra, la prima difficoltà è stata quella di capire come A. doveva ammanettarmi.
Più che una scena di sottomissione, sembrava un sacrificio umano volontario in cui la vittima, io, spiega al suo carnefice come seviziarlo.
Così ho portato le ginocchia tra le braccia, ho detto ad A. di ammanettarmi i polsi con le caviglie, in modo da non potere più stendere le gambe e… a questo punto i veri Mr Grey e Anastasia fanno sesso, tanto che a lei alla fine rimangono vari lividi sul corpo.

Il dialogo tra dominatore e dominatrice nel film è una cosa tipo:

Lui – Tu mi ami?

Lei – Lo sai che ti amo.

Lui – E allora perché mi sfidi?

Lei – Perché posso farlo.

Abbiamo recitato anche questo, se non fosse che a lui veniva da ridere e – posto che la questione lividi per entrambi era fuori discussione – io cominciavo a essere un po’ troppo nervosa nel sentirmi costretta in quel modo.

Un conto è fare sesso in modo spinto, un altro è riuscire a trarre piacere dal dolore e dall’umiliazione di una posizione in cui, personalmente, mi sentivo sexy come una porchetta cui manca giusto la mela in bocca

Sì, insomma, dell’atmosfera terrificante ed eccitante del film, io mi sono beccata giusto la prima e A., una terza, quella comica. Abbiamo fatto qualche tentativo, ma diciamo che a un certo punto ho usato la parola d’ordine… quella per ammosciarlo del tutto:

Toglimi ‘sta roba che mi faccio un bidet e preparo la colazione che ho fame.

Altro che Anastasia che gli dice

Dovrei comportarmi male più spesso.

Lunedì mattina
Lo smorzacandela dopo l’inseguimento in auto

Ovviamente Anastasia, che parte verginella timorata e finisce regina del bondage, quando si tratta di seminare uno stalker che segue la coppia in auto è più figa di Dominic Toretto (Vin Diesel)  in Fast & Furious e guida un’Audi strafiga, mica una Citroën del 2008.

Comunque, eccitata dalla fuga rocambolesca, quando si ferma in un parcheggio salta a cavalcioni del marito che tenta un timido “siamo nel parcheggio…”, di cui lei si limita a prendere atto… e via con la più tradizionale delle posizioni del sesso in auto: uno smorzacandela che noi, per ragioni logistiche, abbiamo posticipato al lunedì mattina.

Portata la nanetta malefica all’asilo, ci siamo appartati in un grande parcheggio alle porte della città e, eccitati come due adolescenti, abbiamo fatto la nostra sveltina-cavalcata con la paura di essere beccati.

Saremo privi di fantasia, ma di tutte le scene è quella che ci è piaciuta di più. Eravamo complici e un po’ intimoriti e abbiamo riso tanto all’idea dei reciproci genitori chiamati per andare a riprendere la nipotina perché mamma e papà sono in caserma per atti osceni in luogo pubblico.

Effetto collaterale dello smorzacandela: il livido sul polpaccio destro lasciato dal cambio. Chissà se anche Anastasia ne ha portato a casa uno simile.

50 Shades of Freed – Universal Pictures

Sabato pomeriggio
L’incubo del divaricatore anale. E invece…

Quando Mister Grey le indica un cassetto da aprire nella Stanza Rossa, Anastasia sembra molto spaventata all’idea che lui le inserisca uno di quei divaricatori anali lì dietro. Figuriamoci io.
E invece… Lui la benda, le tocca un po’ la vagina, le inserisce il plug anale nel di dietro, poi la penetra e fanno sesso e lei la passa via come se non avesse fatto altro nella vita.

Anche noi, questa volta, non ce la caviamo male. Il dildo anale che ho scelto ha la dimensione di un tampone, roba da dilettanti in confronto, ma  temo che il mio lato B non sia allenato come quello di Anastasia. Fatto sta che quando lui me lo infila mi dico “sai che però non è affatto male!?”. E dopo un attimo che è entrato anche lui, siamo già venuti tutti e due… Hai capito che sorpresa il plug anale?

Sabato sera
La tortura con il vibratore-massaggiatore

Anastasia e Christian Grey sono di nuovo nella Stanza Rossa dei “giochi”.
Anche a ‘sto giro lui ha deciso che la deve punire perché non gli ha dato retta e, per farlo, la benda, la lega in modo che non possa usare le braccia e le gambe e comincia a “torturarla” scorrendole addosso un vibratore-massagiatore stile lo Smart Wand, salvo poi fermarsi senza darle piacere dopo averle promesso:

Ti farò impazzire

E invece le fa lo scherzone: tanto che lei, che non ci sta più dentro, pronuncia addirittura la parola di sicurezza per uscire da quella tortura che, a quanto pare, è peggio della legatura a porchetta. E lo stronzo le dice:

È così che mi fai sentire: prometti una cosa, ma fai l’opposto. Ora sai cosa di prova.

Io e A. abbiamo replicato pari pari e, a quanto pare, ci abbiamo preso gusto a vestire i panni di Anastasia e Mister Grey.
Se non che, quando la tortura è diventata tale anche per me, mi sono tolta la benda, ho strappato ad A. lo Smart Wand e, al grido di, “Fanculo Mister Grey”, gli ho ordinato “Infilamelo dentro”.

Qualcuno glielo dica al neo sposino che ha perso un’occasione.

50 Shades of Freed – Universal Pictures

Domenica pomeriggio
Il quasi sesso orale al gelato

Con la scena del gelato è andata meno bene.
Io avevo preso il gelato allo yogurt e alla liquirizia e A. ha cominciato a polemizzare sulla scelta di quest’ultimo, perché sono stata “egoista e non ho pensato” che deve leccarlo anche lui, mica solo io e che sì, insomma “avrei dovuto scegliere un altro gusto”.

Nel film, Anastasia ha fatto un incubo e si rifugia in cucina a mangiare un gelato e, quando arriva Mr. Grey, gli fa gocciolare sul petto un cucchiaio e comincia a leccarlo. Quando tocca a lui, glielo fa colare sull’interno coscia e le concede giusto un attimo di quasi sesso orale, per poi possederla mentre è sdraiata sul tavolo della cucina.

Tutto bello e anche, per una volta, di facile realizzazione, gelato a parte che, al di là dei lamenti di A., quando la nanetta si è svegliata dal riposino pomeridiano era ancora appiccicato ovunque, tavolo, vestiti e vagina compresa. No, non l’ho trovato poi così erotico.

Sulla scena della cavalcata finale con il frustino, inno di una ritrovata complicità, io e A., invece, abbiamo passato la mano.
La scenetta di lui che da stronzo che s’incazza con lei perché è rimasta incinta per non avere fatto l’iniezione – ma fatti sterilizzare tu, se proprio ci tieni! -, diventa padre modello di due pargoletti ci ha ammazzato l’eros. Ma, soprattutto, a quel punto a me sembrava di avere tra le gambe più un muffin troppo lievitato che una vagina e il giorno dopo si prospettava ancora la scena del parcheggio…

Non so se mi spiego quando dico che ora voglio solo un po’ di coccole.

P.S. Un ringraziamento speciale a Krista McHarden di Cosmopolitan.com, che con il suo Ho provato tutte le scende di sesso di Cinquanta Sfumature di Nero, che abbiamo tradotto l’anno scorso, ci ha dato l’ispirazione.

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