Sponsorizzato da

"Ora so che il piacere più potente che possa provare sta nel palmo della mia mano"

Stereotipi e tabù ci hanno portato ad approcciarci alla sessualità colme di ansie di prestazione, che rischiano spesso di farci accantonare il nostro piacere e solo con il tempo, se siamo volenterose e fortunate, riusciamo a concentrarci sulla nostra soddisfazione. Se iniziassimo però a ragionare al contrario? Se iniziassimo dal nostro piacere, per una volta? Usando per esempio il nuovo massaggiatore personale di LELO?

Sponsorizzato da

Si parla spesso dell’ansia di prestazione che colpisce gli uomini in campo sessuale, costretti da stereotipi patriarcali a rispettare standard performativi, spesso poco attinenti con la realtà, ma anzi influenzati da aspettative pornografiche di dubbia applicabilità.

Dell’ansia performativa che colpisce le donne, invece, si parla poco, complice di sicuro la centralità che ha il pene nel dibattito sessuale, ma anche perché si è convinti che la donna sia sempre e comunque parte passiva, che non debba quindi performare in alcun modo.

Peccato poi che siamo immerse in una società che continua costantemente a dirci come dovremmo essere e cosa dovremmo fare (più alte, più magre, con il culo più sodo, il seno più grande, disinibite a letto, ma fedeli nella coppia, innamorate del compagno, ma con voglie sotto controllo).

Insomma, non stupirà nessuna sapere che nel momento in cui ci approcciamo alla sessualità per la prima volta, il pensiero di soddisfare tutti questi requisiti (leggi: soddisfare l’uomo) sia un pensiero asfissiante, che ci porta a mettere da parte quella che è la nostra soddisfazione.

Le eccezioni esistono (per fortuna, e le nuove generazioni danno speranza in ciò) ma non è strano che noi vulva-munite abbiamo imparato a soddisfare prima il partner e poi (con il tempo, nei migliori dei casi) noi stesse.

Ma deve essere per forza così? E se invece iniziassimo a fare il contrario?

È la domanda che mi è sorta spontanea dopo aver avuto la fortuna di recensire il nuovo massaggiatore personale di LELO: LILY™ 3.

LELO LILY™ 3: recensione

 

LELO Lily 3, mini vibratore
Fonte: LELO

Ogni volta che ho l’occasione di provare un nuovo prodotto di LELO, mi convinco che la professione di sex columnist sia la migliore del mondo.

Ho una totale adorazione per questo brand, che va al di là della bellezza estetica dei suoi toy, perché oltre a essere meravigliosi, funzionano alla grande. Non a caso quest’anno LELO compie 20 anni ed è per tale occasione che ha voluto rilanciare una terza versione del toy che ha dato origine a tutto, LILY™ per l’appunto, che per tutta la durata dell’anno sarà scontato del 50%.

La prima sorprendente caratteristica di questo vibratore clitorideo è quanto sia piccolo: 39x34x74 millimetri e un peso di soli 45 grammi. Non è solo tascabile, ha un design così compatto che può apparire e scomparire nella nostra mano come la carta truccata di un abile prestigiatore.

Potete già intuire quale sia la magia che questo piccolo toy è in grado di compiere, ma prima di descriverla voglio fermarmi un attimo per parlarvi dell’estetica.

Il silicone che regala una sensazione tattile molto piacevole (senza il fastidio di incontrare metallo troppo freddo, per esempio) e le tre colorazioni eleganti con cui il toy è disponibile (il glaciale polar green, il tenue calm lavander e il più acceso dark plum) contribuiscono a dare la sensazione di avere tra le mani un oggetto bello.

Per alcune sarà magari un dettaglio di poco conto, ma fidatevi, soprattutto se siete delle novizie di sex toys (in tal caso LILY™ 3 è ottimo per iniziare) avere a che fare con design che ci suggeriscono bellezza, ha un impatto notevole sulla nostra predisposizione mentale.

Ognuna ha i suoi gusti, insindacabili, certo, ma i dildo troppo fallici e i vibratori troppo “cattivi” spesso rischiano di metterci in quelle condizioni ansiose di cui parlavo all’inizio dell’articolo.

Una volta acceso, lo stupore per l’estetica ha lasciato spazio per quello dell’efficienza. In un oggettino così piccolo potrete trovare, infatti, ben 10 modalità di vibrazione. Da un mormorio stuzzicante a una pulsazione appagante, con in mezzo tutto ciò che potete immaginare ci sia in un range così ampio di possibilità.

Ogni cambio di modalità è stato per me una rivelazione sorprendente. Non pensavo si potessero nemmeno immaginare così tanti modi per far vibrare un massaggiatore.

Poi sta a noi muovere LILY™ 3 per trovare tutti i punti e le combinazioni che ci fanno raggiungere le vette del piacere. Suggerimento: provatelo in doccia o in vasca, perché è del tutto waterproof (si ricarica con un cavetto usb).

Si può usare tranquillamente anche in coppia, nelle nostre mani, se vogliamo regalare uno spettacolo degno di nota, oppure nelle mani (sapienti, si spera, ma nel caso questo massaggiatore fornisce la giusta occasione per imparare) di chi è con noi, che si può così divertire a scoprire tutti i punti che ci accendono.

Se devo essere sincera, però, per quanto mi riguarda, ho deciso di custodire LILY™ 3 per la mia personalissima intimità. Entra a pieno titolo nel kit “Artemisia si prende cura di Artemisia”, ovvero quella routine (sarebbe bello quotidiana, ma più realisticamente settimanale) in cui ho deciso di ritagliarmi del tempo per il mio piacere personale, lasciando fuori dalla porta il resto del mondo, con le sue aspettative.

Imparare il nostro piacere

LILY™ 3 mi ha dato la possibilità di confermare nuovamente una convinzione che è meglio non dimenticare mai: siamo noi le migliori amanti di noi stesse.

Ora infatti so che il piacere più potente che possa provare sta nel palmo della mia mano. Con un massaggiatore come LILY™ 3 il significato è letterale, ma in realtà lo intendo anche in senso lato.

Se non sappiamo cosa funziona meglio per il nostro piacere, anche in coppia sarà poi difficile riuscire a raggiungerlo in pieno. Dopotutto, come possono i nostri partner sapere ciò che nemmeno noi abbiamo avuto modo di scoprire?

Sia lode quindi agli orgasmi auto-procurati, sia lode alla masturbazione, così tanto denigrata dalla nostra società, ma che è in grado di fornirci un sacco di benefici, sia fisici, che mentali.

Sia lode alla sperimentazione, che nell’intimità della nostra solitudine può davvero spaziare senza vergogne o tabù, in modo poi di arrivare dal partner (se vogliamo farlo, non è mica un obbligo) con le idee ben chiare di cosa ci piace, come ci piace, con chi eventualmente ci piace.

E fidatevi, che una volta che sapremo bene come gestire il nostro piacere, sarà anche più divertente e stimolante lanciarsi alla scoperta del piacere altrui, perché si avrà la consapevolezza che l’esperienza sarà in qualche modo equa, lontana dagli stereotipi patriarcali che prevedono copioni tristi e monotoni.

Concludo quindi con una proposta: è San Valentino, una festa talmente infarcita di stereotipi che ormai non ci crede quasi più nessuno, ma in nome di quell’amore che viene tanto celebrato, perché non sfruttare l’occasione per celebrare l’amore per noi stesse?

A tal proposito, LELO ha in serbo tantissimi sconti per questa ricorrenza. Un’occasione se volete iniziare a costruirvi anche voi una routine dedicata alla persona più importante della vostra vita: voi stesse.

Articolo sponsorizzato da

LELO è l’azienda leader nella realizzazione di prodotti per la vita intima dal design inconfondibile. Con il suo lancio, avvenuto nel 2003, LELO ha rivoluzionato l’estetica e la percezione dei massaggiatori personali e ora dedica la stessa cura a qualità e innovazione nella realizzazione di lussuosi accessori per la vita intima e candele da massaggio profumate.