Si chiama Lesbiche Fuorisalone, ed è un appuntamento che si rinnova ormai da sei anni; quest’anno, Lesbian and Queer Visions sarà il filo conduttore della sesta edizione del festival, che si svolgerà dal 25 al 27 gennaio presso l’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini. Perché proprio questa scelta? Perché il focus è ispirato e ricadrà appunto sul desiderio di individuare nuovi modi di attraversare lo spazio pubblico, mettendo in scena un’altra visione.

Vogliamo immaginare scenari mobili in cui mettere in discussione i perimetri del nostro privilegio in cui ci sentiamo in sicurezza, pensando alle zone ibride in cui bisogni e privilegi convivono – si legge sul sito ufficiale del festival – Quali sono gli orizzonti biopolitici in cui liberare nuove possibilità di senso per la parola lesbica? Come vedere oltre sé per capire che nella mobilità di definizione e posizionamento si individuano formule alternative di sopravvivenza? Cosa si (e ci) libera nel nostro dirci lesbiche e queer?

L’invito è, dunque, quello di ampliare lo sguardo per creare nuove connessioni, alleanze e simmetrie, in cui agire, scoprire altri modi di resistenza e nuove tecniche di resilienza.

Proprio per questo, il festival, esattamente come nelle passate edizioni, si svilupperà come evento diffuso in differenti spazi della città, con l’obiettivo dichiarato di mescolare ambienti e reti.

Performer, artiste visive, incontri, molte donne saranno coinvolte nei diversi spazi dell’evento, che con il programma riflette proprio la volontà di mostrare l’eterogeneità di luoghi e di collaborazioni. Si parla dell’intersessualità, ad esempio, ma anche di letteratura lesbica, e di sport, con la presenza delle calciatrici militanti Le Dégommeuses (è previsto anche un torneo di calcetto); ci saranno laboratori, documentari e, in generale, moltissimi spunti di riflessione per discutere del tema lesbiche e queer nella società.

Per chi arriva da fuori c’è l’opportunità di soggiornare in quello che un tempo era il convitto delle suore, oggi l’Ostello Olinda, distante circa seicento metri, da percorrere lungo un sentiero circondato da pioppi secolari, dal Teatro La Cucina, dove si svolgerà la gran parte degli eventi, un tempo mensa dell’ospedale.

Di seguito vi proponiamo il programma delle tre giorni di Lesbiche fuori Salone.

25 GENNAIO – Ostello Olinda
dalle 15:00 alle 18:00
Laboratoria di traduzione collettiva del Brouillon pour un dictionnaire des amantes di Monique Wittig, a cura della Wittig fan clubba (a cui si può accedere gratuitamente e che si ripeterà anche il 26 gennaio, dalle 09:30 alle 11:15 e dalle 15:00 alle 17:15).
Teatro la Cucina – 18:45
Proiezione documentario Non è amore questo, di Teresa Sala, con Barbara Apuzzo. La regista sarà presente in sala.
Teatro la Cucina – dalle 21:00 alle 22:40
Una serie di cortometraggi a cura di Immaginaria International Film Festival: Y, Gina Wenzel, Germania 2017, 23′ – Mukwano, Cecilie McNair Danimarca 2016, 20’ – Leeches, Payal Sethi, India 2016, 27′ – Presenting Joani: the queen of the Paradiddle, di Tina Gordon, USA 2015, 31′.
Teatro la Cucina – 23:00
The Chaos Awakening Rituals, una performance by Alos in cui si mescolano miti mediterranei e mediorentali, e si approfondisce la sua ricerca nel lato mistico, magico, sciamanico e pagano della musica e della voce.

26 GENNAIO – Teatro la Cucina
dalle 09:30 alle 11:15 e dalle 15:00 alle 17:15
Ascolto con-sensuale, una laboratoria di ascolto consensuale che vuole aprire uno spazio di discussione transfemminista e di messa in pratica del consenso e della sessualità attraverso il corpo. Verranno alternati momenti di confronto verbale e di scambio fisico per superare la gerarchia tra forme diverse di linguaggio, imparando a conoscersi e a esprimersi con un modo diverso dalla parola.
Per info e iscrizioni: lesbiche.fuorisalone@gmail.com
Kambusa – dalle 9:30 alle 11:15 e dalle 15:00 alle 17:15
Dal corpo alle parole, a cura di Germana Tomatis, che esplorerà nuovi codici emozionali e di riflessione:
Per info e iscrizioni: lesbiche.fuorisalone@gmail.com
Teatro la Cucina – dalle 09:30 alle 11:15 e dalle 15:00 alle 17:15
Gli elefanti nella stanza tutta per sé, a cura di Nina Ferrante e Francesca de Rosa. Per info e iscrizioni: lesbiche.fuorisalone@gmail.com
Teatro la Cucina – dalle 11:.30 alle 13:00
#APORTEAPERTE con Maria Nadotti, con performance di Rachele Borghi e Paola Fazzini.
Teatro la Cucina – dalle 14:00 alle 19:00
Esse dicono (anche il 27 gennaio dalle 11:30 alle 16:30), un adattamento visivo del romanzo Le guerrigliere, una riflessione sulle identità e gli immaginari lesbici.
Teatro la Cucina – dalle 14:00 alle 19:00
Work in progress audiovisivo a partire da “le Guerrigliere” di Monique Wittig, a cura di Marsala.
Ostello Olinda – dalle 14:00
Lesbicità Kasher: presentazione di “Cento punti di ebraicità” e “Cento punti di lesbicità”, di Anna Segre, Elliot 2018 Dialogano con l’autrice Liana Borghi e Paola Guazzo.
Teatro la Cucina – dalle 19:30 alle 20:00
#APORTEAPERTE con Liliana Borghi
Teatro la Cucina – nel pomeriggio
Hacking Wapa, pratiche lesbiche e transfemministe dell’app dating, in cui si invita a una riflessione su linguaggi e modelli identitari per rendere più inclusivi gli spazi digitali. (è consigliato il download di almeno un’app [Wapa, Her, Tinder, ma non è necessario aver creato un profilo).
Teatro la Cucina – dalle 19:00
VODKA & TENA LADY, l’installazione di Gioia Maini aka Charlie G Fennel con la presenza della performer.
Teatro la Cucina – dalle 21:00 alle 21:30
TSEX, di e con Egon Botteghi. In questa prestazione occasionale, confusa e sospesa tra Peep Show, Freak show, follia e attivismo, una persona transessuale si spoglia e si lascia osservare.
Teatro la Cucina – dalle 22:30
RYF IN CONCERT: R.Y.F. è l’acronimo di Restless Yellow Flowers, nome con il quale Francesca Morello si fa chiamare mentre suona.
27 GENNAIO – Kambusa
dalle 15:00 alle 16:00
#APORTEAPERTE CON Carolina Topini: “20 luglio 1980 – da Watertown a Roxbury”. Su posizionamento, privilegio e affetti

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!