Monte di venere e monsplasty: chi ha paura del grasso anche sul pube
La chirurgia estetica può interessare anche il monte di Venere: ecco di cosa si tratta e che cos'è la monsplasty.
La chirurgia estetica può interessare anche il monte di Venere: ecco di cosa si tratta e che cos'è la monsplasty.
Il monte di Venere è una parte del corpo femminile di cui non si parla troppo spesso. Forse perché è considerata meno “misteriosa” di vulva e vagina, che rappresentano i centri del nostro piacere insieme alla clitoride.
In realtà viene chiamato con nomi anche più generici e meno fantasiosi: monte pubico per esempio o pube. Ci sono molte cose interessanti da sapere sul monte pubico, a partire dal nome e per finire al fenomeno della chirurgia plastica legato a questa parte del corpo.
Sì, perché esattamente come possiamo provare disagio in relazione al nostro naso o al nostro seno, anche un pube sporgente, sebbene nascosto dagli abiti, può essere fonte di sofferenza per la propria immagine.
L’importante, come sempre quando si parla di chirurgia estetica, è rivolgersi a medici e specialisti accreditati e in ospedali o cliniche preparati a ogni evenienza. Inoltre è fondamentale essere consapevoli di ciò che si affronterà: si tratta sempre e comunque di un’operazione che comporta un’anestesia totale e una convalescenza non facile, per cui ci si deve chiedere se ne valga davvero la pena.
Il monte di Venere si trova solo nelle donne (negli uomini si parla genericamente di pube, anche perché ha forme, dimensioni e “composizione” differenti). Durante la pubertà, nella fase immediatamente precedente al menarca, cioè alla prima mestruazione, questa parte del corpo si ricopre di peli – i peli publici appunto – che possono cambiare da donna a donna ed essere più o meno radi e naturalmente di un colore molto simile a quello dei capelli (ma non sempre identico, anche perché i capelli, essendo sempre “scoperti”, possono risentire ad esempio dell’influenza del sole).
Alcune donne decidono comunque di depilarsi parzialmente o totalmente, in base alle proprie preferenze.
Il monte pubico è l’intera parte frontale della vulva, composto anche dalle grandi labbra, che costeggiano tra perineo, piccole labbra, clitoride e uretra. È rivestito da uno strato di grasso corporeo che può essere più o meno spesso.
In generale, solitamente, lo strato di grasso è più esteso e spesso mano a mano che trascorrono gli anni – ma naturalmente non per tutte accade questo – e risente della quantità di estrogeni. Il “monte” cresce infatti con l’inizio della pubertà e può ridurre le sue dimensioni invece quando inizia la menopausa.
Naturalmente non si chiama monte di Venere perché associato a qualche altopiano che compare sul secondo pianeta del nostro sistema solare. La Venere che compare in quest’espressione è la dea romana – modellata sulla greca Afrodite – e quindi una divinità che tutela la bellezza e soprattutto l’amore.
Nei dipinti, l’iconografia di Venere prevede spesso che la dea sia nuda o seminuda – con il pube in primo piano, a rappresentare il centro della sessualità, la sua immagine esterna ed esteriore.
Il monte di Venere sporge un po’ naturalmente quando inizia a crescere durante la pubertà. Si possono verificare però delle condizioni per cui il monte pubico possa diventare più sporgente del consueto e questo dipende non dagli estrogeni o da questioni legate agli ormoni o alla femminilità.
La causa dell’ispessimento del pube si trova nell’obesità oppure in una perdita massiccia e repentina di peso. E alcune donne decidono di ricorrere alla monsplasty, perché avvertono un certo disagio nel fenomeno e di questo può risentire anche la loro vita sessuale.
Si tratta di un intervento di chirurgia plastica in cui il chirurgo opera aspirando il grasso – come per una liposuzione – in modo che il monte pubico non sia eccessivamente prominente. La monsplasty però viene praticata solitamente in seguito alla repentina perdita di peso e non per l’obesità, perché in quest’ultimo caso il monte di Venere si armonizza di solito con il resto del corpo.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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