Il monte di Venere è una parte del corpo femminile di cui non si parla troppo spesso. Forse perché è considerata meno “misteriosa” di vulva e vagina, che rappresentano i centri del nostro piacere insieme alla clitoride.

In realtà viene chiamato con nomi anche più generici e meno fantasiosi: monte pubico per esempio o pube. Ci sono molte cose interessanti da sapere sul monte pubico, a partire dal nome e per finire al fenomeno della chirurgia plastica legato a questa parte del corpo.

Sì, perché esattamente come possiamo provare disagio in relazione al nostro naso o al nostro seno, anche un pube sporgente, sebbene nascosto dagli abiti, può essere fonte di sofferenza per la propria immagine.

L’importante, come sempre quando si parla di chirurgia estetica, è rivolgersi a medici e specialisti accreditati e in ospedali o cliniche preparati a ogni evenienza. Inoltre è fondamentale essere consapevoli di ciò che si affronterà: si tratta sempre e comunque di un’operazione che comporta un’anestesia totale e una convalescenza non facile, per cui ci si deve chiedere se ne valga davvero la pena.

Cos’è il monte di Venere?

Monte di Venere
Fonte: Sandro Botticelli

Il monte di Venere si trova solo nelle donne (negli uomini si parla genericamente di pube, anche perché ha forme, dimensioni e “composizione” differenti). Durante la pubertà, nella fase immediatamente precedente al menarca, cioè alla prima mestruazione, questa parte del corpo si ricopre di peli – i peli publici appunto – che possono cambiare da donna a donna ed essere più o meno radi e naturalmente di un colore molto simile a quello dei capelli (ma non sempre identico, anche perché i capelli, essendo sempre “scoperti”, possono risentire ad esempio dell’influenza del sole).

Alcune donne decidono comunque di depilarsi parzialmente o totalmente, in base alle proprie preferenze.

Il monte pubico è l’intera parte frontale della vulva, composto anche dalle grandi labbra, che costeggiano tra perineo, piccole labbra, clitoride e uretra. È rivestito da uno strato di grasso corporeo che può essere più o meno spesso.

In generale, solitamente, lo strato di grasso è più esteso e spesso mano a mano che trascorrono gli anni – ma naturalmente non per tutte accade questo – e risente della quantità di estrogeni. Il “monte” cresce infatti con l’inizio della pubertà e può ridurre le sue dimensioni invece quando inizia la menopausa.

Perché si dice “monte di Venere”?

Naturalmente non si chiama monte di Venere perché associato a qualche altopiano che compare sul secondo pianeta del nostro sistema solare. La Venere che compare in quest’espressione è la dea romana – modellata sulla greca Afrodite – e quindi una divinità che tutela la bellezza e soprattutto l’amore.

Nei dipinti, l’iconografia di Venere prevede spesso che la dea sia nuda o seminuda – con il pube in primo piano, a rappresentare il centro della sessualità, la sua immagine esterna ed esteriore.

Il monte di Venere sporgente e la monsplasty

Monte di Venere
Fonte: Pixabay

Il monte di Venere sporge un po’ naturalmente quando inizia a crescere durante la pubertà. Si possono verificare però delle condizioni per cui il monte pubico possa diventare più sporgente del consueto e questo dipende non dagli estrogeni o da questioni legate agli ormoni o alla femminilità.

La causa dell’ispessimento del pube si trova nell’obesità oppure in una perdita massiccia e repentina di peso. E alcune donne decidono di ricorrere alla monsplasty, perché avvertono un certo disagio nel fenomeno e di questo può risentire anche la loro vita sessuale.

Si tratta di un intervento di chirurgia plastica in cui il chirurgo opera aspirando il grasso – come per una liposuzione – in modo che il monte pubico non sia eccessivamente prominente. La monsplasty però viene praticata solitamente in seguito alla repentina perdita di peso e non per l’obesità, perché in quest’ultimo caso il monte di Venere si armonizza di solito con il resto del corpo.

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