Sesso all'aperto: dove lo si può fare e dove si rischia (molto) grosso
Sesso all'aperto? Non è qualcosa che si può fare superficialmente. Ci sono dei rischi, anche - e soprattutto - per via della legge.
Sesso all'aperto? Non è qualcosa che si può fare superficialmente. Ci sono dei rischi, anche - e soprattutto - per via della legge.
Il sesso all’aperto è eccitante. E in estate potreste pensare che è l’ideale: fa caldo e si hanno tante possibilità col bel tempo per stare fuori casa. Ma la verità è che in questi casi bisogna usare la prudenza. La passione è una gran bella cosa, ma non è detto che si possa fare tutto quello che si vuole quando lo si vuole. Innanzi tutto c’è la legge che presenta una serie di prescrizioni in tal senso. Ma non è la sola questione da affrontare in questo frangente. Anche se avete scelto quello che vi sembra essere posto giusto e per la gran parte delle volte – lo sappiamo bene – i rapporti sessuali sono estemporanei, non si programmano.
Qui analizzeremo gli eventuali rischi del caso, a partire da cosa dice la legislazione italiana, che negli ultimi anni ha depenalizzato questo tipo di reati. Ma che li abbia depenalizzati non significa che non siano ugualmente reati.
Come spiega Adnkronos, quando si fa sesso all’aperto, si configura il reato di atti osceni in luogo pubblico, regolato dall’articolo 527 del nostro codice penale. L’articolo si è un po’ trasformato negli ultimi anni, anche perché la nostra società si è profondamente trasformata in particolare nei rapporti col sesso. Prima la legge prevedeva anche la detenzione, oggi c’è una multa – che può essere anche molto alta però – e la detenzione è prevista solo in casi molto molto gravi. E quindi che
chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è punito con la sanzione amministrativa da 5mila a 30mila euro. Si applica la pena della reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi se il fatto è commesso all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano.
Infatti, la multa aumenta anche in caso la coppia venga scorta da qualcuno che è affetto da «minoranza fisica o psichica». Al centro della legge vi è infatti il concetto di offesa al pudore, che può avvenire in un posto che è frequentato da persone senza alcuna limitazione: le strade, i giardini pubblici, gli uffici pubblici, i bar, le spiagge e così via.
C’è però da chiarire un dettaglio interessante – che probabilmente è la ragione per cui la legge si è anche trasformata negli ultimi anni. Il pudore – e quindi l’oltraggio al pudore – è un concetto labilmente soggettivo. Dipende dall’occhio che guarda, in base alla propria esperienza, alla propria educazione e alla propria sensibilità. Ci saranno persone che vedendo una coppietta appartata si volteranno semplicemente dall’altra parte, persone che grideranno allo scandalo e chiameranno le forze dell’ordine, oppure persone che continueranno a indugiare con lo sguardo. Ma questa è un’altra storia (della quale ci occuperemo nel prossimo paragrafo).
Al di là di quello che dice la legge, ci sono dei rischi oggettivi nel fare sesso all’aperto. Per quanto possa essere tarda ora o per quanto possiate stare nascosti, ci potrebbe essere qualcuno che vi vede. Certo, in alcuni casi può contribuire all’eccitazione, ma non è detto che queste persone, vedendovi, siano ben disposte nei vostri confronti.
In più c’è la questione dei guardoni. Se vi appartate in uno di quei posti che da generazioni vengono utilizzati come alcove all’aperto, ci potrebbero essere delle persone appostate al solo scopo di spiare (e magari di riprendere con uno smartphone). Questo significa che qualcuno potrebbe riguardare quei video a scopo “auto-ricreativo”, ma anche che quei filmati potrebbero essere condivisi online a vostra insaputa. Senza contare che queste persone potrebbero anche rivelarsi pericolose per la vostra incolumità e quella del vostro partner.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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