4 racconti veri di sesso e potere
Il caso Weinstein ha aperto il vaso di Pandora su sesso e potere. Ecco alcune storie per comprendere meglio.
Il caso Weinstein ha aperto il vaso di Pandora su sesso e potere. Ecco alcune storie per comprendere meglio.
Sesso e potere sono legati tra loro? In molti modi. Da un lato c’è chi ritiene, in maniera molto maschilista, che le donne detengano il potere con una sorta di ricatto sessuale – sarebbe bello vivere in Lisistrata, dramma greco in cui le donne mettevano in atto lo sciopero del sesso per porre fine a tutte le guerre, ma in una società dominata dagli uomini è molto difficile. Dall’altro, le cronache ci rimandano le storie di donne molestate, abusate e stuprate da uomini di potere. In minima parte, a volte, le carnefici sono donne, come per esempio illustra il film “Rivelazioni”, ma si tratta solitamente di mosche bianche. Negli ultimi mesi, il binomio sesso e potere è diventato inscindibile all’interno dello scandalo sessuale che sta travolgendo il mondo dello spettacolo statunitense (e non solo).
Tutto è partito dalle accuse a Harvey Weinstein, ma poi anche altri uomini, tra attori e registi sono rimasti coinvolti in quello che appare per la prima volta un modo per scoperchiare le bare, per rendere pubblico quello che molti sapevano (e tacevano) oppure solo immaginavano. Tutto si riduce a sesso in cambio di un ruolo in un film, carriera o semplicemente «lo posso fare perché sono un uomo ricco, famoso e potente». Però la questione diventa ogni giorno più complessa e da un lato le presunte vittime vengono criticate aspramente e a torto, dall’altro i presunti molestatori diventano oggetto di paradossali endorsement o voltafaccia, che danno più l’idea di una tifoseria che non della tutela ai più deboli. Così abbiamo raccolto alcune storie che mostrano come sesso e potere siano legati anche oltre Hollywood.
In un articolo su Cosmopolitan, Erin Schrode racconta tutte le volte in cui è stata molestata nella sua vita. Sono tutte brutali, ma quella che colpisce maggiormente è la storia della sua prima molestia, quando aveva 12 anni. Mentre aspettava che la madre uscisse dall’ufficio, un uomo in giacca e cravatta le toccò il seno, ripetutamente e per molto tempo in barba alla folla. Non ne parlò con nessuno e le molestie si sono ripetute nell’arco della sua vita, finché un massaggiatore l’ha toccata e violata, costringendola a scappare nella vergogna. Erin raccontò quest’ultimo episodio alla madre, che, lavorando in una radio negli anni ’70, le spiegò come gli uomini del suo ambiente legassero sesso e potere in questo modo e aggiungendo che la molestia:
È quello che succede alle donne.
Il Fatto Quotidiano ha una vera e propria rubrica che raccoglie storie di ordinarie molestie. Non ci piace definirle così, ma purtroppo è quello che accade. Tra le varie vicende narrate spunta quella di Carlotta, che faceva la dama di compagnia ed è stata molestata più volte dal suo datore di lavoro, sperando di essere assunta, poiché precaria. Lasciando il lavoro non le è andato meglio: al colloquio le è stato chiesto di piegarsi e raccogliere una monetina. Un’umiliazione capitata a molte altre donne, per cui Carlotta ha provato vergogna. Ma non dovrebbe: tutte le cose che ha subito non sono state mai colpa sua, in nessun modo.
Lo scorso autunno, il comico Louis C.K. è stato accusato di molestie da quattro donne. Ha poi rilasciato, come riporta il Globalist, una lunga dichiarazione in cui chiarisce il modo in cui le molestie avvengono. Il suo è una sorta di manifesto che ci consente di capire come i retaggi maschilisti siano così radicati nei luoghi di potere.
Ma quello che ho imparato più tardi, troppo tardi, nella mia vita – ha detto – è che quando hai il potere su qualcuno, chiedendo loro di guardare il tuo sesso, non è una domanda. Per loro, è una situazione difficile. Il potere che ho avuto su queste donne c’è stato perché mi ammiravano. E l’ho usato in modo irresponsabile. Sento rimorso per le mie azioni. Ho cercato di imparare da esse.
Chi è stato giovane negli anni ’90 ricorderà sicuramente il rischio di impeachment che il presidente degli Stati Uniti Bill Clinton rischiò dopo il caso Monica Levinsky. Levinsky era una stagista alla Casa Bianca, che si ventilò aver avuto rapporti sessuali orali con l’esecutivo USA. La storia ebbe una grande eco: possibile che il presidente, dopo aver tradito la moglie, tradirebbe la nazione? Come mai il presidente ha abusato di una sua posizione superiore nei confronti di una stagista? In queste domande che l’opinione pubblica si pose in quei mesi concitati c’è tutto ciò che il binomio sesso e potere racchiude. Che poi è la ragione per cui sta facendo tanto scalpore il caso Weinstein. E perché la legge prevede che non ci siano mai rapporti, neppure con la presunzione del consenso, tra insegnante e alunna. E la cosa, va da sé, peggiora quando la vittima è un minore.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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