Lo sperma salverà il mondo? No, ma c’è una probabilità che una sostanza da esso derivata possa servire ad allungare la vita dell’uomo. E ovviamente anche della donna. Si tratta di un’ipotesi interessante, lanciata sul periodico di medicina Nature. Qui si può leggere infatti uno studio che si intitola Cardioprotection and lifespan extension by the natural polyamine spermidine (cioè «Cardioprotezione e durata della vita con la spermidina, un poliammide naturale»). Siamo sincere, già solo a leggere l’abstract della questione ci siamo rese conto che ci vogliono serie conoscenze chimiche per comprendere e per stabilire la veridicità di questo studio. Per cui non ci concentreremo né sulla possibilità di confutarla né su quella di approvarla. Ciò non toglie che si tratta di qualcosa di molto interessante e quindi ci limiteremo a leggere i risultati per semplice scopo informativo.

In pratica, è stato trovato che la spermidina, che è un poliammide isolato a partire dallo sperma umano in vari tessuti, possa contrastare l’incidenza di malattie cardiovascolari. L’esperimento primario – quello di partenza – che, dopo molte ricerche, ha portato a questa conclusione è stato effettuato su dei topi che hanno condotto una dieta ad alto consumo di sale: in questi topi la spermidina ha ridotto la pressione sanguigna – che, normalmente, con il sale sarebbe stata molto alta – per cui si è ipotizzato che negli esseri umani questa sostanza possa tutelare da eventuali malattie cardiovascolari.

L’invecchiamento è associato a un rischio più alto di malattie cardiovascolari e morte – si legge infatti nell’abstract della ricerca – Qui si mostra che l’integrazione orale della spermidina allunga la durata della vita dei topi e stimola effetti cardioprotettivi.

Naturalmente, come riporta l’Ansa, lavorare sui topi per gli scienziati non è stato che il primo step. L’esperimento ha infatti coinvolto successivamente 800 abitanti di Brunico, un comune di medie dimensioni che si trova nella provincia autonoma di Bolzano, in Trentino-Alto Adige. Queste 800 persone si sono nutrite per un certo periodo con i cibi che contengono questa poliammide che proviene dal seme maschile. Si è passati, come spesso accade, agli esseri umani proprio per testare sull’uomo gli eventuali benefici della ricerca.

Il discorso quindi non ha a che vedere con il mero «nutrirsi di sperma» – che abbiamo confutato con forza in un precedente articolo, spiegando come per quanto riguarda il significato letterale si tratti di una bufala conclamata. Ci sono invece molti alimenti – sani, buoni e, passateci il termine, “tradizionali” – che contengono la spermidina. E che quindi possono essere associati a tante ricette e a tanti pasti. Tra questi alimenti ci sono i funghi, i legumi, i cereali integrali, i formaggi stagionati. Bene anche le verdure in generale.

L’esperimento non descrive esattamente questo derivato dello sperma come l’elisir di lunga vita. Molti in Rete però hanno utilizzato questa chiave di lettura: la spermidina come risoluzione a tutti i nostri mali. Tuttavia non crediate che un’alimentazione ricca di questi cibi sia sufficiente per arrivare all’età di Matusalemme. Una buona alimentazione con determinate sostanze aiuta sicuramente, ma non potrà essere (purtroppo) la ricetta certa per la longevità a fronte di un inquinamento che in alcune zone in cui viviamo ha invaso l’aria, l’acqua e la terra. E poi l’essere umano non è fatto di solo apparato cardio-circolatorio.

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