4 motivi per cui un vibratore fai da te potrebbe non essere una buona idea
Ci vergogniamo ad andare in un sexy shop? Se la risposta è sì e avete appena googlato come realizzare un vibratore fai da te, dovreste leggere quest'articolo fino alla fine.
Ci vergogniamo ad andare in un sexy shop? Se la risposta è sì e avete appena googlato come realizzare un vibratore fai da te, dovreste leggere quest'articolo fino alla fine.
Se facciamo una ricerca in Rete, troveremo numerose pagine che parlano di oggetti di uso comune che possono fungere da sex toy oppure come fabbricare un vibratore fai da te. Tra questi oggetti non mancano gli spazzolini da denti – in particolare quelli elettrici – gli smartphone con la vibrazione attivata, frutta e ortaggi lavati e rivestiti con preservativi – l’igiene innanzi tutto, sic! – il pennellone della cipria o, come diceva Mandala Tayde in Santa Maradona, un certo gelato molto noto rivestito al cioccolato. Ne vale davvero la pena?
Comprendiamo un punto fondamentale, molte tra noi si vergognano a entrare in un sexy shop. Si tratta di un retaggio maschilista inconsapevole: la donna non deve provare piacere, anzi deve vergognarsi del proprio piacere. Certo, combattere il retaggio non è facile, e per fortuna i sex toy possono essere acquistati su Internet o nei comodissimi distributori che pian piano stanno prendendo piede anche in comuni molto piccoli. La verità è che è meglio turarsi il naso, cedere per un momento ai rossori invece che provare a preparare un vibratore fai da te. Può diventare davvero pericoloso.
Se volete cimentarvi sull’argomento riciclo creativo e vibratore fai da te, su YouTube ci sono tantissimi video, alcuni dei quali anche molto spassosi, ma che forse è meglio non seguire: però possono alleggerire l’atmosfera tra una puntata della vostra serie horror preferita e l’altra.
La conoscete tutti la leggenda metropolitana della ragazza che ha cercato di masturbarsi con una carota e le è rimasta incastrata dentro? È appunto una leggenda metropolitana, che tuttavia nasconde un fondo di verità: se un vibratore fai da te è realizzato con i materiali sbagliati, può succedere qualunque cosa. I sex toy sono realizzati da ingegneri e operai preparati, che utilizzano materiali sicuri e anallergici. A meno di un difetto di fabbrica non ci sono mai problemi (però è per questo che va conservato lo scontrino, per la garanzia). Pensate, per esempio, che qualche anno fa il partito dei Verdi tedesco ha addirittura sollevato la questione dei materiali dei sex toy in Parlamento, come riporta Giornalettismo. E in quel caso si parlava di prodotti di fabbrica, cosa dobbiamo pensare di materiali che non sono tracciati se non da noi stesse e in maniera casalinga?
Per la stessa ragione, la tecnologia di un vibratore fai da te può essere imperfetta. Sì, ok, siete bravissime a fare fiori con la carta crespa e avete realizzato una libreria con gli stecchini del gelato, ma un sex toy è davvero molto più complesso. Qualcosa di improvvisato rischia di rompersi mentre è al vostro interno. Avreste più vergogna ad andare in un sexy shop o a chiamare il 118 per una cosa del genere? (Una vergogna che non ha a che fare con la sessualità ma con un potenziale Darwin Award).
Gran parte dei sex toy è progettato per evitare il rischio risucchio. Di cosa si tratta? Quando si fa sesso penetrativo o ci si masturba con la penetrazione entra in gioco qualcosa di simile a quello che in fisica prende il nome di effetto Venturi: avete presente quando siete nella doccia e il getto fa sì che la tenda venga risucchiata verso l’interno aderendo alla vostra pelle? Qualcosa di simile. Solo che il risucchio di un vibratore che non può essere recuperato sembra davvero molto, molto pericoloso. La tenda della doccia è solo un fastidio.
Ovviamente materiali di dubbia provenienza significa anche che possiamo trovare sul nostro vibratore fai da te germi e batteri cattivi – quelli che possono alterare i batteri buoni, cioè la flora batterica naturale della nostra vagina – per non parlare delle mucose. E non dimentichiamo eventuali allergie. È una faccenda talmente tanto complessa che The Pure Mag invita a controllare perfino i sex toy di fabbrica, dato che i controlli possono essere comunque elusi dalle regole non troppo stringenti.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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