Bisessualità: il non-capriccio di chi non "sceglie" di essere gay o etero

La bisessualità è un capriccio? Dopo essere state con le donne si torna con gli uomini? I bisessuali sono omosessuali che si nascondono? Ecco alcuni dei luoghi comuni - tra i più offensivi - che tenteremo di sfatare.

La bisessualità è una condizione sessuale come l’eterosessualità o l’omosessualità. Ed è sempre più evidente, in primo piano. Le statistiche spiegate l’anno scorso su un reportage del Corriere della Sera parlano chiaro: sono bisessuali il 3,6% delle donne adulte (contro l’8,4% delle ragazze) e il 2,6% degli uomini (contro l’1,5% dei ragazzi). Se ne parla sempre di più oggi. Accade grazie a star del calibro di Miley Cyrus o Kristen Stewart – senza dimenticare la “nostrana” Eva Grimaldi – e accade anche una cosa ben più importante: i bisessuali hanno smesso di essere invisibili, esistono in quella “b” dell’universo arcobaleno Lgbtqi* e hanno smesso di essere oggetto di luoghi comuni – be’, più o meno, purtroppo alcuni pregiudizi resistono ancora, eccome.

Bisessualità, i luoghi comuni da sfatare

Bisessualità
Fonte: Pixabay

Il primo dei grandi luoghi comuni sulla bisessualità è che i bisessuali non esistano, che siano solo omosessuali che «cercano di nascondersi». Fortunatamente, i tempi sono cambiati rispetto a qualche decennio fa: in molti Paesi del mondo nessuno ha bisogno di nascondere quello che è – e questo è un punto fondamentale – ma soprattutto dobbiamo capire che essere bisessuali non è come cercare di essere vegani e onnivori allo stesso tempo, cioè due cose in netto contrasto. I bisessuali possono essere attratti da un uomo ma anche da una donna. Se riusciamo a capire che l’amore è amore chiunque sia la persona che amiamo, sarà più facile da comprendere.

L’altro luogo comune è che i bisessuali stanno aumentando perché si tratta di un capriccio, di una moda. Ovviamente non c’è nulla del genere nella sessualità di ognuno: i bisessuali aumentano perché oggi la bifobia è un problema noto alla società e quindi non hanno ragione di aver paura, in molti hanno le “armi” per contrastarla. Anzi, i bisessuali, proprio come gli omosessuali, combattono la paura degli altri con l’orgoglio di essere quello che sono. Succede per lo più ai giovanissimi proprio perché loro hanno la forza di combattere questa paura, non sono chiusi in loro stessi, ma il mondo è la loro conchiglia.

Infine c’è un luogo comune duro a morire e cioè che ci deve essere per forza un sesso che piace più di un altro e che quindi si tornerà a quello prima o poi, perché «non possono piacere allo stesso modo bistecca e aragosta». Il paragone con il cibo è incredibilmente offensivo: i bisessuali amano, esattamente come tutti gli altri.

Bisessualità, cosa dice la psicologia

Si comincia a parlare di bisessualità con Sigmund Freud, che conia l’espressione «bisessualità innata». Diciamo che alcuni luoghi comuni potrebbero essere sorti proprio da qui: per il padre della psicanalisi, tutti nascono bisessuali, finché, a un certo punto della loro vita, diventano monosessuali e scelgono quindi un sesso oppure un altro.

Ma questa visione è stata superata per esempio già da Alfred Kinsey, inventore della celeberrima scala di Kinsey, ossia una sorta di unità di misura dell’orientamento sessuale. Per Kinsey, il voler etichettare tutto è una caratteristica umana, ma in natura nulla è completamente bianco o completamente nero. E infatti la scala di Kinsey cerca di riunire innumerevoli sfumature.

Infine, ci sono oggi le nuove consapevolezze della psicologa Lisa Diamond, che sostiene come l’essere umano reagisca in modo flessibile alle circostanze. Parliamo naturalmente di sesso – ma non è che questa teoria non si possa adattare a tutti gli ambiti umani. Così Diamond inizia un discorso sulla fluidità sessuale che è semplicemente la reazione dell’individuo alle circostanze, non come vorrebbe il luogo comune alla moda del momento.

Cara Delevingne e la bisessualità

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Fonte: Instagram @caradelevingne

Prima dicevamo che dobbiamo ringraziare le celebrità bisessuali per aver contribuito a sfatare i luoghi comuni e a far conoscere la bisessualità. Ma non è stato sempre facile per loro. Prendete la modella Cara Delevingne: quando ha iniziato una storia d’amore con una donna, è uscito un articolo in cui veniva detto che la sua era solo una fase, qualcosa di transitorio. Il Web l’ha sostenuta, ma lei non ha certo bisogno di sostegno, dato che è una donna forte e determinata, oltre che bellissima. E alla fine Cara ha risposto così:

La mia sessualità non è una fase. Sono quello che sono.

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