Avete mai ricevuto delle foto del pene non richieste? Purtroppo con l’avvento dei social o delle app di messaggeria istantanea, il fenomeno è reale, accade e interessa molte, moltissime donne. Ma per quanto i ragazzi, giovani e meno giovani, che vi si dedicano possano ritenerla una goliardata, si tratta di una molestia a tutti gli effetti. No, nessuno vuole vedere la foto del vostro pene, a meno che non sia una richiesta effettuata tra adulti consapevoli e consenzienti.

BoredPanda riporta due storie – una delle quali ci sembra particolarmente interessante e (ri)fattibile – che raccontano di come due donne abbiano reagito ricevendo foto del pene non richieste. La prima coniuga umiliazione virile – il pene del mittente viene paragonato a quello di un bimbo, puntando quindi sulla vergogna che deriva dalle dimensioni del membro – e minaccia legale di una denuncia per pedopornografia. La seconda è più semplice, elegante, anche perché non richiede la necessità di un assunto che si possa trasformare in una querela per calunnia.

La storia che a noi è sembrata interessante è quella di un’utente Imgur dal nickname rockpapermeow. Che si è servita di un escamotage che utilizzavamo tutte tantissimo all’asilo, ma poi siamo cresciute e abbiamo scordato: se fai qualcosa di brutto, lo diciamo alla tua mamma. Basta andare sul profilo pubblico del mittente del pene indesiderato e guardare se vi sono foto o tag che riguardano la sua famiglia. Dopo di che lo si avvisa che, se non si scusa per quello che ha fatto, la sua mamma – ma sono meravigliose anche le varianti con altri famigliari o il datore di lavoro – riceveranno lo screen con il messaggio incriminato.

Questo idiota – scrive l’utente per raccontare la sua storia – mi ha messaggiata a caso alle 3 del mattino circa alcune settimane fa. Non avevo mai ricevuto foto del pene non richieste, ma ho immaginato che sarebbe stata una risposta divertente (già vista su Imgur altre volte tempo fa). Non ho mai mandato davvero lo screen a sua madre (che aveva in bacheca delle foto col figlio su Facebook). Lui ha cambiato nome e mi ha bloccato dopo questo scambio.

Fonte: Boredpanda

Il trucchetto ha funzionato e l’agghiacciante ammiratore ha anche rivolto le sue scuse alla donna, che a quell’ora stava ovviamente dormendo, come spiega, accanto al suo fidanzato. In base agli screen si può vedere come questo ragazzo l’abbia anche apostrofata in malo modo – «bitch», che è un sinonimo di poco di buono – e abbia deciso di scusarsi solo per paura di ciò che avrebbe pensato la propria mamma.

Su Imgur però gli altri utenti hanno detto alla donna che avrebbe dovuto mandare quelle fotografie dello schermo. In modo che il ragazzo traesse una lezione come si deve da quest’esperienza e la madre sapesse che quello che ha cresciuto non è più il suo dolce bambino, ma a tutti gli effetti un molestatore. Qualcuno le ha consigliato che avrebbe potuto anche inviare gli screen al padre, oltre che alla madre. E altri hanno aggiunto che mandare tutto alla madre non sarebbe stata una punizione, ma un avviso: forse non è troppo tardi per insegnare al proprio figlio ad avere rispetto per le donne.

Insomma, tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio, ma questa storia sì. Purtroppo, in tutto il mondo, le donne vengono molestate, di persona o attraverso Internet, ed è difficile incontrarne una che non lo sia mai stata in tutta la sua vita. I trucchetti come questi sono divertenti, sortiscono il loro effetto, ma non sono la soluzione definitiva al problema. C’è sempre più bisogno di educazione sentimentale: a scuola, a casa e siamo noi donne le prime ad avere la responsabilità di ciò che insegniamo ai nostri figli. Perciò insegniamo loro il rispetto: dall’altra parte della chat ci potremmo essere noi.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!