Che cosa sono le disfunzioni sessuali femminili? Per capirlo bisogna comprendere prima cosa sia un’attività sessuale nella norma. Nelle donne, ma anche in tutte le altre persone di ogni genere, essa coinvolge contemporaneamente la mente e ii corpo in diverse fasi, che sono motivazione (la volontà di un rapporto), lo stimolo, l’orgasmo e la risoluzione (ovvero la sensazione di benessere che segue il rapporto).

Quando però uno di questi elementi viene meno si ha una disfunzione sessuale. Va da sé che qui, come sempre, diamo solo una traccia dell’argomento: rivolgetevi a un ginecologo o a una ginecologa per tutti i dubbi che avete: lo sappiamo, non sempre è facile con certi argomenti. Ma dovete sforzarvi, il sesso è una componente della vita, della quotidianità, della salute.

Quali sono le disfunzioni sessuali femminili?

Disfunzioni sessuali femminili
Fonte: Pixabay

Come riporta Msd Manuals, si ha una disfunzione sessuale nelle donne in presenza di rapporti dolorosi, spasmi dei muscoli attorno alla vagina, calo o mancanza di desiderio, difficoltà a eccitarsi o a raggiungere l’orgasmo. Si stima che almeno una volta nella vita una forbice compresa tra il 30 e il 50% delle donne abbia sofferto di una disfunzione sessuale.

Le disfunzioni sessuali femminili descritte nella medicina sono:

  • disturbo dell’orgasmo femminile (cioè la difficoltà a raggiungere il culmine del piacere);
  • disturbo da dolore genito-pelvico/della penetrazione (che causa spasmi ai muscoli attorno alla vagina o dolori nel corso del rapporto);
  • disturbo dell’interesse sessuale/dell’eccitazione (con calo o mancanza di libido);
  • disfunzione sessuale indotta da sostanze o farmaci;
  • disfunzione sessuale specificata e non specificata (ovvero che non ha una causa specifica);
  • disturbo dell’eccitazione genitale persistente (una malattia in cui, nonostante l’assenza di desiderio, si sperimenta eccitazione continua e improvvisa, che non scompare neppure dopo l’orgasmo).

Un discorso a parte lo meritano le donne che hanno passato i 60-65 anni. I cambiamenti legati all’età, in particolare alla menopausa, e alcune patologie croniche (come diabete, artrite, aterosclerosi) possono portare a disfunzioni sessuali. Ma non sono solo i cambiamenti fisici o ormonali a provocare il problema: possono infatti insorgere delle cause psicologiche, perché qualunque cambiamento può generare in alcune persone ansia o depressione, o nel “migliore” dei casi preoccupazione.

La diagnosi dei disfunzioni sessuali femminili

Disfunzioni sessuali femminili
Fonte: Pixabay

Quando si incontra un medico per la diagnosi di un disturbo che riguarda la sfera sessuale, lo specialista parla con la paziente, ma anche con il partner o la partner, sia in sede separata che congiunta. Successivamente si procede a una visita ginecologica, laddove la paziente lamentasse dolore. Ma è necessario conoscere la storia della paziente, non solo quella emotiva, ma anche e soprattutto quella fisica, come per esempio il fatto che si sia sottoposta a eventuali operazioni chirurgiche che ineriscono la sua sfera sessuale.

La diagnosi avviene in presenza di sintomi da almeno 6 mesi e dal conseguente stress che ne deriva. In altre parole se una donna non percepisce questi sintomi come negativi (per esempio il calo di desiderio), difficilmente incontrerà un medico.

Durante la visita si vagliano naturalmente le possibili cause dell’eventuale disfunzione sessuale che possono avere:

  • natura psicologica, come depressione, ansia, paure, esperienze negative precedenti (dai sensi di colpa di natura educativa alla violenza);
  • natura situazionale come scarsa autostima derivante da operazioni chirurgiche o problemi di fertilità, calo dell’attrazione verso il partner o la partner, ambiente poco erotico, distrazioni o stress;
  • natura fisica come assunzione di farmaci, calo di estrogeni connesso con la menopausa, cambiamenti ormonali post-partum, uso di alcol o droghe, infezioni pelviche.

Il trattamento viene indirizzato durante la diagnosi in relazione alla causa. Quindi in pratica si cerca in primis di modificare quelle abitudini o comportamenti che hanno concorso alla disfunzione, per esempio l’uso di farmaci o l’abuso di alcol. Per coloro la cui disfunzione ha natura psicologica sono invece previste sedute di psicoterapia, individuali o di coppia, mentre per le altre cause è possibile che si punti alla somministrazione di farmaci (per esempio una terapia ormonale sostitutiva in menopausa) oppure la fisioterapia (nel caso ci si stia riprendendo da un parto o da un’operazione chirurgica).

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