"Quando ho scoperto di essere bisex": 5 ragazze e ragazzi si raccontano
"Così ho scoperto di essere bisex". Questi ragazzi e ragazze ci hanno raccontato il loro modo di scoprirsi bisessuali.
"Così ho scoperto di essere bisex". Questi ragazzi e ragazze ci hanno raccontato il loro modo di scoprirsi bisessuali.
Sì, ancora oggi sembra che alle persone non eterosessuali venga richiesto di “dichiararsi” pubblicamente, come se l’ammettere di avere una sessualità “diversa” rispetto a quella socialmente e universalmente accettata legittimasse la persona stessa a poterla vivere con serenità, cosa che invece creerebbe scandalo laddove non si informasse preventivamente il resto del mondo rispetto ai propri gusti sessuali.
Chiaramente, le celebrazioni del coming out non sono tanto tese a sottolineare che per essere accettati come non eterosessuali lo si debba dichiarare in maniera esplicita, quanto sensibilizzare e fare informazione rispetto al tema dell’omo, bi o pansessualità. Insomma, rispetto a tutto ciò che non è circoscrivibile appunto in quello che viene reputato “tradizionale”, dal punto di vista sessuale.
Si può essere d’accordo o meno con l’idea che alle persone non etero sia richiesto di esprimere in maniera pubblica la propria preferenza sessuale – in generale, ciascuno dovrebbe essere libero di amare chi vuole, soprattutto alla luce del fatto che agli etero non viene mai richiesto di definirsi tali, lo si dà per scontato – ma se si pensa a quante discriminazioni e vessazioni sono sottoposti omosessuali, bisessuali, transgender nel mondo, è chiaro come spesso “essere se stessi” possa diventare pericoloso.
Insomma, la corrente omofoba è tutt’altro che in una fase calante, lo dimostrano i dati, riferiti anche al contesto italiano, che parlano di tantissimi episodi di violenza proprio nei confronti di chi viene considerato “non normale”. Senza contare quanto ancora infici sul tema il pensiero che l’omo o la bisessualità siano “malattie” curabili, ad esempio con le terapie di conversione promosse da molte chiese protestanti negli USA.
In quest’ottica è ovviamente importante anche la voce che arriva da chi ha visibilità internazionale, come le celebrity: sono sempre più, infatti, quelle che negli anni si sono tranquillamente aperte rispetto al tema di omo e bisessualità. Fra le star che hanno dichiarato di esser bisessuali, l’attore Tyler Blackburn, oggi nel cast di Roswell, New Mexico come Alex Manes, ma diventato famoso per il ruolo di Caleb Rivers in Pretty Little Liars.
Sono bisessuale e lo so da quando ero un adolescente – ha detto il bel Tyler a The Advocate – Sentivo che stavo perdendo la mia anima, il mio vero essere. Voglio soltanto sentirmi bene nella mia stessa pelle, nella mente e nel cuore.
Blackburn non è comunque solo, nel suo coming out. Come detto, tantissime star, nel tempo, hanno ammesso di essere attratte da persone di ambo i sessi, da Angelina Jolie fino a Lady Gaga. E anche tante persone “comuni” hanno finalmente capito che non c’è nulla di male nell’essere bisex, e stanno, soprattutto attraverso i social, riaffermando il loro diritto ad amare chi preferiscono.
Abbiamo raccolto una carrellata delle testimonianze che ci sono arrivate da ragazzi e ragazze italiani/e e non, nella nostra gallery.
Crescendo, ho sempre saputo di sentirmi diverso dalla norma. Sono cresciuto in una città rurale che era molto poco aperta a qualcuno che fosse ‘fuori’ dalla cultura eteronormativa e tradizionale. Ero sempre più femminile, e i ragazzi intorno a me sapevano che ero diverso prima ancora che io me ne rendessi conto.
Sono stato deriso per questo, e tutto quello che volevo fare era spingere i miei pensieri e sentimenti in fondo a un armadio. Un giorno, il mio migliore amico mi ha semplicemente chiesto: ‘Non voglio che ti arrabbi, ma ho una domanda’. Ero terrificato all’idea di quale sarebbe stata, ma ho detto con nonchalance: “Che cos’è? ”
Lui mi ha chiesto: ‘Sei gay?’Era qualcosa che sapevo non essere vera, perché sapevo di sentirmi attratto dalle ragazze. Così ho detto: ‘No, non sono gay’. Poi ha continuato, ‘Sei bi?’. Questa è stata la prima volta che ci ho pensato davvero. Qualcosa al riguardo mi è ‘scattato’ nella testa. Ho detto per la prima volta: ‘Sì. Io penso di esserlo’.
È sempre difficile rispondere a: ‘quando hai scoperto di essere bisessuale’, perché in fondo è una cosa che ho sempre saputo; il problema è che ovviamente non volevo ammetterlo a me stessa.
Già dalle medie cominciai a fare sacco di sogni in cui mi ritrovavo a baciare delle ragazze e ad avere relazioni con loro.
Trovavo particolarmente attraente il corpo femminile ma mi convincevo di essere semplicemente ‘curiosa’, anche perché, avendo sempre avuto relazioni con il genere maschile, era anche difficile vedermi in un tipo di relazione diversa.
Mi spaventava dover ripensare a come mi vedevo in un futuro e le cose che davo per scontate, il matrimonio e i figli, non lo erano più.
É sempre difficile poi, ammettere a se stessi di essere in qualche modo ‘diversi’ dagli altri.
Avevo capito che la cosa era diventata palese quando mi iscrissi per gioco a Wapa (un’app per incontri lesbici) e pian piano ho iniziato a fare coming out (avevo 18anni), prima al mio ragazzo dell’epoca, con cui stetti tutto il periodo delle superiori, e poi alle mie amiche.
Rendermi conto che ero bisessuale non è stata una specie di ‘illuminazione del momento. È stata una realizzazione che ha richiesto molti anni.
Crescendo, ho sempre pensato di esserlo, perché avevo una cotta per i ragazzi, per cui credevo di essere etero. Ma al liceo, ho scoperto di sentirmi attratta dal mio stesso genere, e con ciò è iniziato il mio processo di esplorazione. E dopo aver frequentato entrambi i sessi, ho scoperto di essere bisessuale. Questo è accaduto nella primavera del 2019.
La mia bisessualità fondamentalmente c’è sempre stata. Me ne sono resa conto solo a 19 anni, ma il tempo passato ad accettarla è stato lungo.
Me ne sono resa conto quando ero molto giovane. Ho baciato alcune ragazze in prima e seconda elementare, ma mi sono sentita in colpa per questo.
Cosa ne pensi?