Ipersessualità: quando il sesso è una risposta incontrollata ad ansia e dolore
L'ipersessualità non va confusa con la passione: è un disturbo e può diventare potenzialmente pericolosa in ogni ambito della nostra vita.
L'ipersessualità non va confusa con la passione: è un disturbo e può diventare potenzialmente pericolosa in ogni ambito della nostra vita.
Basti pensare che è tra gli effetti collaterali di alcuni farmaci di contrasto alla mastite, accanto a mal di testa, nausea e vomito: quindi non si tratta affatto di qualcosa di piacevole ma bisogna tenersene in guardia.
Si tratta, come spiega Mayo Clinic di un comportamento sessuale compulsivo, a volte detto anche dipendenza sessuale. Non si concretizza solo attraverso la ricerca spasmodica di rapporti sessuali o masturbazione, ma anche nell’indulgere eccessivamente in fantasie.
E non è affatto piacevole, perché può influire negativamente in ogni ambito della propria vita e lascia dietro di sé un senso di insoddisfazione, ansia, vergogna.
Secondo Mayo Clinic, le cause del fenomeno non sono del tutto chiare, ma alcune sono state individuate in:
Il rischio di un comportamento sessuale compulsivo è amplificato dalla facilità di accedere oggi a materiale pornografico, dall’uso sostenuto o all’abuso di alcol e droghe, un eventuale passato di abusi fisici (soprattutto sessuali), la connessione con altre dipendenze come la ludopatia, alcune condizioni che riguardano la salute mentale, come depressione e ansia.
Oltre alle cause, è bene sapere che questo tipo di problematica presenta delle conseguenze gravi, come cali dell’autostima, sensi di colpa, tendenza al suicidio, allontanamento dalle persone care, diminuzione di attenzione al lavoro, esposizione a malattie a trasmissione sessuale.
Inoltre, se si indulge in comportamenti non desiderati verso altre persone, si rischia anche l’arresto per reati sessuali naturalmente.
Non ci sono dei veri e propri sintomi, ma Mayo Clinic suggerisce alcune domande che ci si può porre per capire quando è il caso di chiedere aiuto a uno specialista e, come vedremo, anche a uno psicoterapeuta. Queste domande possono essere:
Secondo EverydayHealth, chi soffre di un disturbo bipolare è molto più soggetto all’ipersessualità, naturalmente nella fase maniacale.
Quando il disturbo bipolare non viene trattato in modo efficace – ha spiegato la psichiatra Adele C. Viguera – l’ipersessualità è spesso un sintomo che può devastare la vita di una persona e portare a decisioni sbagliate con possibili conseguenze gravi e negative. Trattare i sintomi bipolari e tenere sotto controllo l’ipomania e la mania spesso aiuta anche contro l’ipersessualità. Si tratta la malattia, non il sintomo. I trattamenti di solito comportano farmaci come stabilizzatori dell’umore o antipsicotici, nonché psicoterapia come la terapia cognitivo-comportamentale o la terapia del ritmo sociale interpersonale.
Le cure per l’ipersessualità partono, analogamente, dalla causa che l’ha provocata: quindi si cerca di risalire alla condizione o alla patologia che l’ha scatenata e vengono prescritti dei farmaci di conseguenza.
Altre volte, invece, quando il fenomeno è causato proprio da farmaci, questi vengono sostituiti o si cerca di attenuare l’ipersessualità attraverso medicine che eliminino gli effetti indesiderati della causa come è appunto la dipendenza sessuale.
Accanto alla somministrazione dei farmaci, vengono consigliate delle sedute individuali di psicoterapia, anche perché molto spesso c’è da riprendere in mano le redini della propria vita.
L’ipersessualità non va confusa con i rapporti sessuali o la masturbazione frequente, quando essi sono basati sulla sex positivity. È possibile infatti che in alcune o molte fasi della nostra vita siamo portati a praticare tanto sesso, magari trascinati dalla passione reciproca con un partner che può essere stabile oppure temporaneo, ma nel caso della sex positivity il sesso avviene con gioia e senza nessuna vergogna.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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