Il liquido pre-eiaculatorio ha delle funzioni ben precise, che vanno oltre quelle strettamente sessuali. Inoltre, contiene una quantità di spermatozoi, seppur non elevata.

Liquido pre-eiaculatorio: cos’è e a cosa serve?

Il liquido pre-eiaculatorio, conosciuto anche come precum o liquido di Cowper, consiste in una secrezione viscosa generata dalle ghiandole di Cowper. È liquido e incolore, tuttavia, in alcuni si può presentare anche in forma differente, ovvero bianca, più abbondante e viscosa.

Le sopracitate ghiandole sono collocate nella parte inferiore della prostata e svolgono due importantissime funzioni, dal momento che neutralizzano l’acidità dell’uretra e lubrificano. Nello specifico, dunque, il liquido pre-eiaculatorio viene emesso prima dell’eiaculazione, ossia quando nell’uomo si realizzano eccitazione ed erezione. La sua produzione è quindi connessa a una stimolazione sessuale prolungata.

Inoltre, lubrifica l’uretra, facilitando poi il passaggio seguente dello sperma. In sintesi, il liquido riduce i livelli di acidità, permettendo allo sperma di sopravvivere per più tempo all’interno della vagina: infatti, l’acidità può alterare lo sperma e causare la morte degli spermatozoi presenti in esso. Il liquido pre-eiaculatorio può impedire ciò, promuovendo la fecondazione. La quantità in cui viene emesso varia da soggetto a soggetto.

Liquido pre-eiaculatorio e gravidanza

Seppur in quantità ridotte, il liquido pre-eiaculatorio contiene le cellule riproduttive maschili, pertanto può fecondare l’ovocita espulso dalla donna. Infatti, anche il precum, nonostante non costituisca l’ambiente ideale per gli spermatozoi, può contenerli in una quantità non elevata ma, al tempo stesso, da non sottovalutare.

Uno studio del 2013 pubblicato su Human Fertility ha preso in esame 40 campioni di liquido pre-eiaculatorio di 27 partecipanti, constatando che il 41% (ossia 11 partecipanti su 27) ha prodotto campioni pre-eiaculatori contenenti spermatozoi vivi. In più, in 10 di questi casi, una proporzione considerevole degli spermatozoi era mobile e, dunque, in grado di arrivare a fecondare l’ovocita.

Dallo studio in oggetto deriva, tra le altre cose, il fatto che i profilattici andrebbero impiegati sin dal primo momento del contatto genitale, per essere certi di non andare incontro a gravidanze indesiderate.

Liquido pre-eiaculatorio e malattie veneree

Il liquido pre-eiaculatorio ha dei legami con le malattie veneree e sessualmente trasmissibili? Sì, dal momento che tale liquido può veicolare diverse patologie e malattie, tra cui candida, clamidia, sifilide, HIV, herpes genitale, gonorrea, epatite A, epatite B, epatite C, mononucleosi, Papilloma Virus (HPV). Tutto ciò è determinato dal fatto che il liquido pre-eiaculatorio contiene cellule biologiche, pertanto potrebbe divenire veicolo di eventuali infezioni che risultano essere trasmissibili per via sessuale.

Resta valido il medesimo principio: rapporti sessuali non protetti dal preservativo mettono a rischio di patologie, in alcuni casi anche molto gravi, sia nel caso di soggetto malato che di soggetto portatore asintomatico.  Anche in funzione del fatto che i virus sono presenti principalmente in fluidi quali sangue, liquido pre-eiaculatorio (per l’appunto), sperma e secrezioni vaginali.

Da non trascurare, dunque, questo fattore di rischio, sottolineato anche dalle ricerche realizzate da due gruppi di ricercatori statunitensi che hanno dimostrato che nel liquido pre-eiaculatorio è possibile trovare tracce del virus HIV. Concetto ribadito ad Adnkronos pure dal prof. Ferdinando Dianzani, ordinario di virologia all’Università di Roma La Sapienza, secondo il quale occorre rimarcare, in virtù di tali rilevazioni e considerazioni, la necessità di utilizzare il profilattico sin dall’inizio del rapporto sessuale, e non solo durante la penetrazione.

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