Lo confermano gli scienziati: anche i maschi hanno la vagina!

Anche i maschi hanno la vagina. Non è una bufala, lo dicono gli esperti di anatomia da anni ma se ne parla poco. Si troverebbe all'interno della prostata e avrebbe lo stesso tessuto e la stessa struttura dell'omologa femminile. Scopriamo insieme tutti i dettagli di questa sorprendente notizia.

Anche gli uomini hanno la vagina. È questa la notizia in cui siamo incappati navigando in rete e riportata dalla rivista scientifica focus. Una grande verità rivelata da Vincenzo Puppo, ricercatore presso il centro italiano di sessuologia, negli articoli scientifici pubblicati su BMJ Case Reports e Clinical Anatomy. Secondo la teoria del ricercatore nostrano, la vagina non sarebbe un organo esclusivamente femminile ma si troverebbe anche all’interno della prostata dell’uomo. In particolare, sarebbe collocata a metà tra i due condotti eiaculatori e si tratterebbe di una cavità cilindrica di circa 1-2 centimetri di profondità (anche se in alcuni rari casi si estende anche fino a 6-7 centimetri).

Che dire? Dopo aver appreso che anche gli uomini hanno una sorta di “ciclo mestruale” con nervosismo, irritabilità e sbalzi ormonali, questa nuova scoperta non ci stupisce poi tanto. Ma vediamo i dettagli della ricerca e cosa ha spiegato lo scienziato in un’intervista a La Stampa.

1. La vagina maschile si trova nella prostata

Fonte: Web
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Il Dottor Puppo, autore degli articoli scientifici che abbiamo citato sopra, ha spiegato che quella della vagina maschile non è assolutamente una nuova scoperta, anzi,  da molti decenni gli esperti di anatomia umana hanno chiamato “vagina” una parte del corpo che si trova all’interno della prostata maschile, tra le ghiandole prostatiche e tra i due condotti eiaculatori. Si tratta di una cavità tubuliforme di 1-2 centimetri (raramente di 6-8 centimetri) che termina con una estremità a fondocieco, che ha la stessa struttura anatomica della vagina femminile. Davvero incredibile!

Ma non è tutto.

2. In embrione non esistono differenze tra maschi e femmine

Fonte: Web
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Questa notizia non dovrebbe sorprendere se si pensa allo sviluppo degli esseri umani a partire dall’embrione. L’inizio dello sviluppo embriologico dei genitali maschili e femminili, infatti, è identico. Le differenze emergono solo in seguito con l’organogenesi, ovvero, nella fase in cui l’embrione sviluppa tessuti e organi. E dato che tutti gli organi del corpo umano hanno gli stessi nomi, indipendentemente dal genere (come “capezzolo” o “mammella”), ora gli uomini (e i sessuologi) devono sapere che esiste anche una piccola vagina maschile e che questo è il suo nome corretto.

3. Ma esiste allora anche un pene femminile?

Fonte: Web
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La domanda sorge spontanea. Il dottor Puppo ha affermato che come è possibile parlare di una vagina maschile

è altrettanto possibile parlare di un pene femminile.  Il corrispettivo maschile della vagina è l’otricolo prostatico, mentre, l’equivalente del glande, per le donne, è il clitoride. Cosa rende davvero diversi i due sessi? L’utero. È questa l’unica vera differenza anatomica tra uomini e donne.

Ma c’è un’altra notizia… che va a favore delle donne.

4. Che dire dell’intelletto: è diverso tra uomini e donne?

Fonte: Web
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Questo importantissimo dato scientifico relativo all’anatomia umana permette di fare un’ulteriore riflessione: ma allora dal punto di vista intellettuale e comportamentale esistono reali differenze tra maschi e femmine? Il dottor Puppo è molto chiaro anche su questo punto:

le differenze che esistono sono dovute a condizionamenti culturali acquisiti, e oggi una società con ruoli ben definiti, diversi tra maschi e femmine, come nel passato, non è più necessaria per il mantenimento della specie umana: quindi, in conclusione, nel terzo millennio, si può davvero parlare di “mascolinità” e femminilità”?…

5. Un passo avanti della scienza a favore delle donne

Fonte: Web
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Un passo avanti della scienza a favore dell’uguaglianza tra uomini e donne che – secondo le  sue teorie – non avrebbe motivo di esistere neanche sulla base di motivi di natura anatomica. Anzi, l’esperto afferma che non sia davvero più il caso di usare il termine vagina solo con riferimento al femminile, poiché

in questo modo può dare adito a tutta una serie di equivoci ma, soprattutto, continuare ad alimentare una squallida e anacronistica “cultura del buco” che fa delle donne un mero oggetto sessuale e bersaglio di abusi.

Le parole del dottor Puppo ci fanno davvero riflettere su quanto sia importante la corretta informazione e l’educazione sessuale anche per alimentare una cultura più rispettosa nei confronti della donna e del suo corpo. Speriamo che questa nuova consapevolezza possa davvero essere migliorativa per la condizione delle donne.

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