L'uomo che non vuole impegni e poi si arrabbia.

A chi non è mai capitato di conoscere una persona e di decidere di avere una frequentazione? E a chi non è mai capitato di sentirsi dire mi piaci ma non sono tipo da legami? Quando e chi ha deciso che mettere le cose in chiaro sin dall'inizio sia una mossa strategica? Beh non lo è! Capita che parti per fregare e rimani fregato... quindi è meglio evitare di mettere le mani avanti.

In questi ultimi mesi vi ho raccontato di diverse tipologie di uomini e ad ognuno di loro ho affibiato miomalgrado un nomignolo.

C’è stato l’uomo “n’do cojo cojo” e  quello che ti chiede un appuntamento e poi ti lascia in un parcheggio all’una di notte, ma ci sono state anche storie a lieto fine come quella dell’uomo parigino.

Molte mie amiche mi hanno domandato come mai io scriva spesso di uomini truffa e per parafrasare una mitica frase di Luigi Tenco “Perchè scrivi solo cose tristi? Perchè quando sono felice esco.”  Lo stesso faccio io. Ad ogni modo i miei articoli prendono sempre spunto da storie vere, capitate a me o a mie amiche e se lo faccio non è perchè abbia qualcosa contro gli uomini… anzi, è solo perchè certe storie sono così esilaranti da volerle condividere con tante persone e perchè tante volte dare testimonianze come le mie potrebbero aiutare tante altre donne e/o uomini che stanno vivendo storie simili.

A questo proposito, oggi vi parlerò di un classico… l’uomo “non ti avvicinare troppo perchè non voglio avere legami.”

A inizio della scorsa estate ho cominciato a lavorare in un ufficio turistico e qui, solo pochi giorni dopo, ho conosciuto un ragazzo che faceva parte dello staff, a dire il vero era uno dei miei datori di lavoro.

Qualche giorno più tardi mi ritrovo su Fb una richiesta d’amicizia e un messaggio che diceva: ” Ciao, scusa se ti contatto qui ma poichè non abbiamo avuto modo di scambiarci i contatti telefonici ho pensato di rintracciarti tramite Fb per chiederti il numero e per sapere se ti andava di uscire con me.” Ho accettato la richiesta, ci siamo scambiati i numeri e successivamente ci siamo sentiti tra messaggi e telefonate; finchè lui non mi ha chiesto di uscire una sera.

La prima uscita è stata divertente. Da qui lui ha cominciato a farsi sentire tutti i giorni.

Per favi capire il tipo, ve lo descrivo: Uomo di 33 anni, alto più di 180 cm, atleta.

Insomma esteticamente niente male. Mattia, come lo chiameremo da adesso, è più o meno indipendente, lavora, fa sport, vive in una bella villetta con la madre in un paesino turistico. Da ciò che comincio a conoscere di lui mi rendo conto che probabilmente la nostra potrebbe essere solo un’amicizia, non perchè lui non mi piaccia ma perchè vogliamo cose completamente opposte, abbiamo obbiettivi diversi e siamo completamente agli antipodi. Ma il punto è che a me lui piace, perchè penso che i rapporti nascano piano piano e che non sempre da una frequentazione debba nascere un matrimonio. Ma c’è qualcosa che continua a tenermi distante mentalmente da quest’uomo. Lui mi cerca costantemente, ma ci vediamo solo una volta a settimana e nei week-end sparisce sempre. Andando avanti nella conoscenza mi rendo conto che lui vuole i suoi spazi… e questo è sacrosanto per carità… ma dedica praticamente tutto il suo tempo libero ai diversi sport che pratica.

Una sera parlando lui mette in chiaro che io gli piaccio e anche più di quello che si aspettava, mi dice di non esseresi mai innamorato, che ha la sua vita e gli sta bene così, che vuole assolutamente continuare a vedermi e sentirmi tutti i giorni, ma che sia chiaro non è innamorato di me e non lo sarà mai!

Ma mi spiegate che significa???

Allora riassumiamo: lui mi cerca, lui mi chiama 1000 volte al giorno, lui vuole uscire con me, lui mi presenta la sua famiglia e i suoi amici, a lui da fastidio che io senta altre persone, lui vuole avere un rapporto esclusivo con me… ed io mi domando: ma quale rapporto???

Mettiamo in chiaro una cosa: io non sono una alla ricerca del principe azzurro, non penso che appena consco una persona questa sarà mio marito, insomma io non ti voglio mettere il cappio al collo! Ma non sono nemmeno una donna a cui piace essere tarttata con superficialità! Da quando in qua si mettono i paletti ancor prima di cominciare una semplice frequentazione?? Non è che ci si debba sposare domani, ne tantomeno è sicuro che IO mi innamori di te!

In ogni caso questa situazione va avanti per tutta l’estate fin quando una sera decido di non uscire con lui e i suoi amici perchè voglio passare del tempo coi miei. E dal momento che, come lui ha più volte sottolineato, non stiamo insieme avrò il diritto di decidere con chi voglio passare il mio tempo.

Segue una telefonata di insulti nei miei confronti… Ti ho solo detto che per stasera non ci sarò e tu che fai?? Mi travolgi letteralmente con parole del tipo “sei una persona cattiva”. E menomale che non avevevamo nessun impegno!

Io la vedo così: nei rapporti se tu non stai insime non hai obblighi nei confronti dell’altra persona!

A questo punto decido di non vederlo più… purtroppo non simamo compatibili. Ognuno di noi è diverso. Grazie al cielo, e se io frequento una persona per tre mesi e mi rendo conto che non può darmi ciò che voglio in un rapporto e che anche io non posso dargli ciò che vuole allora è inutile continuare a uscire insieme.

Credo che ognuno abbia il diritto di fare ciò che vuole nella vita, senza ledere però la libertà di pensiero altrui e questo si chiama rispetto… e che in ogni relazione ( d’amore, d’amicizia, di persone) il rispetto sia una cosa che non debba mancare.

Ci siamo conosciuti e abbiamo capito che volevamo cose diverese punto. Mi sono sentita pure dire: “lo sapevo che volevi qualcosa di più da me! Io non ti ho mai illusa, ho sempre parlato chiaro!” ed io: “Mattia anche io ho sempre parlato chiaro! Non ti ho mai detto che volevo qualcosa di più da te… ti ho detto che volevo qualcosa di più per me. Che il nostro rapposrto non andava bene, questo non significa che che tu dovevi cambiare, significa solo che io dopo tre mesi mi sono resa conto che non voglio avere una relazione “tanto per” e dal momento che non sono innamorata di te, ne tu di me possimo anche non vederci più e andare avanti nelle nostre vite. Io sono resposabile delle cose che dico non di quello che capisci tu.”

I mesi passano e io vado avanti tranquillamnete, finchè il giorno di Natale mi arriva una sua telefonata. Io, proprio perchè non ci ero rimasta male della fine del nostro rapporto, tranquillamente rispondo. I primo dieci munuti sono stati normali… una telefonata tra amici. Ci siamo augurati buone feste, ci siamo raccontati di come andava la vita negli ultimi mesi, abbiamo riso e scherzato. Stavo per chiudere la conversazione quando mi chiede di uscire. A questo punto io gli dico che per me va bene, che quando vuole può chiamarmi e darmi un appuntamento, ma sottolineo il fatto che si tratterebbe di una semplice uscita tra conoscenti. Lui mi dice che volendo, potrei chiamarlo io per uscire e a questo punto gli chiarisco il fatto che io non ho motivo di chiamarlo… che lui mi ha invitata, per me la vita va avanti anche senza di lui, quindi se lui vuole vedermi perchè gli fa piacere bene ma non è che io frema dalla voglia di uscirci.

Ora io mi chiedo, da quando le relazioni sono dievntate così complicate? Se io non voglio avere una relazione non mi avvicino ad un’altra presona. Perchè bisogna sempre cominciare un rapporto mettendo dei paletti?? L’unica situazione in cui non ci sono regole è nelle emozioni, nelle conoscenze.

A chi non è mai capitato di consocere qualcuno, uscirci insieme e innamorarsi? E a chi, invece, è capitato di frequentare una persona e dopo un po di tempo rendersi conto che si può essere solo amici? Come si fa a decidere prima che cosa saremo?

I paletti, le regole, le supposizioni lasciamole al lavoro. Nelle relazioni tra persone cerchiamo di seguire ciò che sentiamo e non ciò che gli altri vogliono vedere!

Mattia ancora non lo sa… ma, io penso, evidentemente lui si stava affezionando e per paura di farmi entrare nella sua vita, di darmi fiducia ha fatto in modo di mettere delle distanze, che ora sono diventate “ognuno per la sua strada.”Non possimo soffocare le emozioni per paura di innamorarci. Dobbiamo solo vivere quello che oggi abbiamo tra le mani. Noi non lo sappiamo ma è la paura quella che ci frega. Non possimo pensare che gli altri siano a nostra disposizione sempre e comunque. Non possiamo pensare di ritornarnare nella vita degli altri dopo mesi che non ci siamo più fatti vivi e pretendere semplicemente che l’altro dica sì.

 

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