Si sente parlare spesso di naturismo, ma non sempre si sa di cosa si tratti. Tempo fa, anche noi abbiamo scritto su queste pagine di un servizio britannico chiamato Naturist Cleaners, che consiste in un’agenzia che fornisce collaboratrici domestiche in costume adamitico – o meglio, essendo donne, “evitico”. Poggio Bracciolini scrisse un brano in cui si faceva riferimento alla nudità diffusa nei bagni di Baden. Eppure si tratta di una filosofia che viene da lontano, dagli anni ’20 e ’30 del Novecento, come espressione di un comune sentire, un bisogno di avvicinamento alla natura. Naturalmente, la rivoluzione a livello internazionale c’è stata negli anni ’60, con il movimento hippie, che è stato un megafono importantissimo per il naturismo.

Cos’è il naturismo?

Naturismo
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Il naturismo è uno stile di vita volto a una quotidianità il più naturale possibile. Per questa ragione, gran parte dei naturisti vengono confusi con i nudisti – data la tendenza a non indossare i vestiti sia in pubblico che in privato. Ma il naturismo non si ferma solo al rapporto con i vestiti: comprende anche diete genuine, che comportino cibi non eccessivamente lavorati ed elaborati e assolutamente nessun alimento che sia Ogm. Iniziamo a capire insieme di cosa si tratta.

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Naturismo e nudismo, le differenze

Naturismo e nudismo sono due concetti molto differenti che però vengono spesso considerati come sinonimi mentre non lo sono. Il naturismo – abbiamo detto – è più uno stile di vita a 360 gradi, mentre il nudismo riguarda lo spogliarsi dei vestiti non per un avvicinamento alla natura o per una critica verso la società, ma per una pratica della nudità senza particolari connotazioni – soprattutto di natura sociale, ambientale o politica.

Ci sono naturisti che, per questioni di socialità, indossano vestiti ma magari non rinunciano ai piedi scalzi, collegandosi in questo modo con la Terra, traendo da essa una grande forza morale e spirituale. Entrambi, naturisti e nudisti, fanno quello che fanno per questioni che nulla hanno a che vedere con il sesso e la sessualità. Infine, i naturisti si uniscono spesso in associazioni, mentre non è un obiettivo primario per i nudisti.

Per tutte queste ragioni, le differenze tra naturisti e nudisti sono tante – per la filosofia pregressa e alla base – anche se poi, in fin dei conti, l’esito finale tra i due gruppi di persone non è poi tanto diverso.

Naturismo in Italia: è legale?

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La legge ha subito dei lunghissimi iter affinché il naturismo diventasse una pratica regolata e condivisa dal punto di vista legislativo. L’intero iter ha portato nel 2000 a due sentenze di Cassazione che hanno stabilito come il naturismo sia concesso nei luoghi in cui è diventato consuetudine. Ci sono poi regioni – come Emilia Romagna, Piemonte e Veneto – che si sono dotate di leggi atte a favorire il turismo a tema naturista.

I comuni e gli altri enti pubblici locali – si legge ad esempio nella legge regionale n.7 del 7 febbraio 2014 del Veneto – secondo e nei limiti delle rispettive competenze, possono destinare spiagge marine, lacustri o fluviali, boschi, parchi ed altri ambienti naturali di proprietà demaniale o di enti pubblici locali, alla pratica del turismo naturista.

Dove si pratica il naturismo in Italia e in Europa

In Italia, i luoghi pubblici autorizzati al naturismo sono parti di una serie di spiagge nella zona di Roma, Livorno, Chieti, Sassari, Salerno, Caltanissetta e nel Sud della Sardegna. Naturalmente la questione è legata alla legislazione italiana: in Europa, le possibilità sono molteplici, in base alle legislazioni dei singoli Paesi membri dell’Unione Europea. Basti pensare che si stima l’esistenza di 600 strutture turistiche e centinaia di spiagge – per lo più in Spagna. I naturisti europei dovrebbero essere ben oltre i 20 milioni di persone.

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