Pensiamo al gesto d’amore  più romantico del mondo: il bacio.

Appassionato, come nei grandi film anni Cinquanta, casto, breve ma intenso, rubato, fugace. In qualunque modo sia, niente è più coinvolgente ed eccitante del contatto tra le labbra con la persona che amate, e nell’intreccio delle lingue che si sviluppa all’interno delle rispettive bocche.

Già, a proposito di questo: un articolo di Vice ci ha incuriositi e spinti a fare ricerche per approfondire un argomento che è sicuramente piuttosto bizzarro ma, a tutti gli effetti, nasconde una grande verità.

Perché se in una qualunque altra situazione lo scambio di saliva con un’altra persona ci disgusterebbe, anche solo a pensarlo, dato che viene considerato anti igienico e inaccettabile, durante un bacio invece mescoliamo beatamente fluidi corporei e ce ne compiacciamo pure?

Che ci crediate o no, molti sono gli studi compiuti per indagare su questa curiosità che investe la psiche umana, ma i ricercatori, ahinoi, sono piuttosto confusi ed equamente divisi sulle spiegazioni logiche: c’è infatti chi risale, con il proprio studio, ai tempi primordiali, in cui infilare la propria lingua nell’altrui bocca era un modo per scegliere il partner perfetto, trovando così in questo gesto il proseguimento di una naturale evoluzione; mentre altri, prendendo in esame culture dove il bacio con la lingua non è presente e, anzi, è guardato piuttosto male, sono giunti alla conclusione che questo tipo di scambio sia stato appreso soprattutto attraverso i media.

Natura VS cultura

Nella diatriba “natura VS cultura”, la dottoressa Helen Fisher, antropologa biologica, appartiene senz’altro alla prima corrente.

Penso che sia qualcosa di intrinseco. Non siamo l’unico animale sul pianeta che bacia con la bocca aperta: gli scimpanzé lo fanno, gli elefanti mettono la proboscide nella bocca aperta di chi vogliono corteggiare, tutti i tipi di uccelli mettono i becchi insieme, altri animali leccano tutto il viso, guardate i cani, lo facciamo anche noi.

A riprova di tale tesi, Fisher aggiunge come ulteriore elemento lo scambio di alimentazione che, nei neonati, avviene a livello fisico, attraverso l’allattamento (almeno per quanto riguarda i mammiferi).

Di tutt’altro avviso è la professoressa di Antropologia culturale presso l’Università del Nevada, Las Vegas, Shelly Volsche; rispetto all’alimentazione per via orale, ad esempio, dice:

È un comportamento naturale, ma usarlo in un contesto sessuale o in un contesto romantico è come cooptare un comportamento che si è evoluto per un altro scopo.

In una ricerca del 2015  Volsche ha scoperto che il bacio romantico-sessuale, ovvero l’atto di baciare con la lingua, è presente solo nel 46% delle culture; pensiamo, a torto, che sia un comportamento universalmente diffuso, spiega Volsche, perché è praticato principalmente in paesi grandi e postindustriali, come gli Stati Uniti, quindi il numero di persone che baciano alla francese non è in realtà più alto del numero di persone che non lo fanno.

Le culture che non usano il bacio alla francese, continua la professoressa, guardano a questa pratica con disgusto; noi probabilmente non siamo schifati all’idea dello scambio di saliva perché sappiamo di aver accesso a igiene e cure personali sufficienti a metterci al riparo da spiacevoli conseguenze.

Tutta colpa degli ormoni

Alcuni ricercatori ritengono che a spingerci al bacio con la lingua possano essere anche gli ormoni.

L’ipotesi è che ci sia una certa quantità di testosterone nella saliva, e l’uomo istintivamente potrebbe voler iniettare la saliva nella donna, lasciandole più tracce di testosterone che aiuterebbero a spingerla verso l’impulso sessuale.

(Anche se questo aspetto, in realtà, non tiene affatto conto delle coppie omosessuali, ad esempio).

In ogni caso penso che giochi un ruolo importante nella scelta del compagno – continua Fisher – Il primo bacio può davvero essere un punto di escalation o un punto di rottura.

 

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