Ma davvero stabiliamo la felicità di una coppia in base agli scatti che pubblica sui social? La risposta è: sì. Quante volte ci siamo sentite dire: “come siete carini assieme, guardo sempre tutte le vostre foto“? O anche: “si vede che state bene, ma non litigate mai?“.
Tutte, anche se per una volta soltanto, abbiamo condiviso una foto con il nostro partner sui social. Ma un conto è una/qualche volte, un conto, a quanto pare, è chi ne posta in continuazione.
Questo è il punto: perché desideriamo che gli altri sappiano della nostra felicità?

Secondo alcuni studi, mostrare di essere felici col partner è sinonimo di insicurezza e instabilità di coppia. Il risultato sarebbe quello di convincere gli altri e se stessi di stare bene, di avere una relazione solida e sincera, di aver trovato, forse, la persona giusta.
L’insicurezza di coppia, però, non è altro che un’insicurezza personale. Nell’era del narcisismo patologico, ricevere apprezzamenti e like sotto una foto o un pensiero ci fa sentire benvoluti e stimati e ci porta, in uno scivolamento infinito di significanti, a dare maggiore significato all’unione, a pensare che senza di essa non saremmo amati e stimati allo stesso modo.

Ma le coppie davvero felici sono, quindi, quelle da smaglianti sorrisi nell’immagine del profilo? O sono i “ti amo” ridotti a 140 caratteri? Probabilmente non lo scopriremo mai, sono così tante le dinamiche che si instaurano in un rapporto a due che sarebbe davvero difficile decifrare quanto ci sia di vero o di falso da una foto o da un post. Nessuno ha la chiave della verità e, in molti casi, neppure della felicità.
Rimane un dubbio: se si è davvero felici, perché sprecare tempo per dirlo sui social piuttosto che usarlo con il proprio partner? Essere o mostrarsi? Questo è il dilemma.

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