Ho fatto sesso a tre due volte nella mia vita. In entrambi i casi non è affatto andata come pensavo.
La prima volta è successo con una coppia etero su invito di lei, entrambi miei coinquilini ai tempi dell’università: mi ero laureata da un paio d’anni quando è accaduto e, nella volontà di lei, ero il “regalo” per il compleanno di lui.
L’altra volta è stata non molto tempo fa, comunque molti anni dopo la prima, questa volta con due uomini.

Il messaggio di S. mi colse di sorpresa, nel senso che arrivò all’improvviso senza vi fossero state premesse, ma non mi stupì.
Negli anni in cui abbiamo vissuto insieme S. non ha mai fatto mistero né del suo essere bisessuale, né di essere fisicamente attratta dalla sottoscritta.

Al tempo S. era ancora fidanzata con N., ragazzo dai tratti ancora un po’ bambini, ma più che piacente: uno di quelli che capisci essere destinati a diventare uomini affascinanti. Chiaramente N. era molto eccitato da S., bellissima ben oltre la media e ostentatamente trasgressiva.

Non so per quale ragione, però, N. condividesse con S. lo stesso desiderio sessuale per me:

L’unica ragazza con cui ti tradirei è La Nina.

Le diceva lui in mia presenza. Lei rideva e rispondeva:

Ti capisco: anche io ti tradirei con La Nina.

Nel periodo dell’università questo fu spesso motivo di risate tra noi: nulla, comunque, che mi imbarazzasse o che si trasformasse in qualcosa di più di qualche frecciatina ogni tanto.

Così quando arrivò quel messaggio, per quanto inatteso, sembrò più che altro la formulazione specifica di una domanda per anni sempre lì lì per arrivare ma mai pronunciata:

Per il compleanno di N, vorrei fargli una sorpresa speciale che so desidera tanto. Vorrei regalargli del sesso a tre e so che se tu fossi l’altra donna per lui sarebbe un sogno che si realizza (anche per me in realtà ;) ).

All’inizio ho rifiutato poi, quando nei giorni successivi mi sono trovata a pensare a un regalo originale che potesse piacere a N. e all’idea di noi tre insieme, ho finito per richiamare S. è chiederle se potevo essere ancora io la “sorpresa di compleanno”.

L’idea del sesso a tre, per me come per molti, era un sogno erotico ricorrente ma, in questo caso, a mettermi in subbuglio era soprattutto l’idea di avere un rapporto lesbo, altra fantasia sessuale per me ricorrente.

Nei giorni precedenti alla nostra “festa di compleanno a sorpresa” fantasticai molto su come sarebbe andata e, nella mia immaginazione, si avvicendavano posizioni da far arrossire il kamasutra, sessioni di sesso orale dato e ricevuto a e da entrambi, penetrazioni di lui contemporanee al sesso orale con lei… Ero emozionata, imbarazzata e anche molto eccitata. Peccato che poco o nulla andò come me l’ero immaginato.

Quel poco fu l’inizio. Eravamo nel nuovo appartamento di lei, io, S. e N., con la scusa di un brindisi insieme prima di raggiungere altri amici per la serata.
Quando S. iniziò a far scorrere le mani sotto la mia gonna davanti agli occhi di lui e io a darle baci profondi con la lingua, N. si pietrificò incredulo finché lei non mi portò da lui e baciandoci a turno gli disse:

Questo è il tuo regalo di compleanno.

Quando lui meravigliato lasciò che lei gli guidasse la mano nella risalita al mio intero coscia, lui guardandoci chiese:

Posso partecipare anche io?

Sì, ma dopo. Ora goditi lo spettacolo

Rispose lei e fu così che ci trasferimmo tutti e tra in camera dove io e S. iniziammo a fare sesso davanti a N. più eccitato che mai. Lo eravamo tutti, io compresa che ero molto concentrata sullo sperimentare quanto una donna possa essere maestra nel dare piacere a un’altra donna. Fu a quel punto che S. mi chiese se poteva penetrarmi con uno strap on e io, troppo smaniosa per essere intimorita da quell’oggetto che, in un altro momento, mi sarebbe forse sembrato ridicolo indossato da lei, bellissima anche con quel fallo artificiale tra le gambe, glielo permisi, imponendo però la mia fantasia erotica: io sarei stata sopra di lei e voltata verso N., così da poter cogliere nel dettaglio ogni espressione del viso di lui che ci guardava.

Fu l’inizio della fine dell’idillio. Dopo pochi minuti che S. mi penetrava e mi toccava i seni e i fianchi, mordendomi quando io mi avvicinavo alla sua bocca, N. decise che era tempo di entrare nei giochi. Anche per me lo era. Così quando si avvicinò nudo fu naturale prima baciarlo e poi iniziare a masturbarlo con le mani.

S. fece lieve opposizione, allontanando quel nostro contatto, ma quando lui si fece più vicino, io accolsi volentieri la richiesta del suo corpo di ricevere del sesso orale. Non avevo mai provato nulla di più eccitante. Ma finì presto, perché a quel punto iniziò una vera e propria scenata di gelosia di S. a entrambi, accusati di voler scopare tra di noi, tralasciando lei.
Accusa evidentemente infondata, considerando che da quasi un’ora io e lei stavamo facendo scintille dedicando solo qualche provocazione a lui, che eccitava ancora più noi come coppia.

Fatto sta che l’incantesimo si era rotto e le scuse con il senno di poi di lei non bastarono a riaccendere un’alchimia che si era spezzata. Né ci riprovammo più.

Meglio andò anni dopo, a casa mia, quando successe inaspettatamente con due uomini in un dopocena routinario tra amici. I fatti, per la verità, sono molto recenti e risalgono a una delle nostre tante domeniche piovose dedicate al cinema d’autore, che si svolgono sempre allo stesso modo: pizza, film e amaro della buonanotte. Solo che quella sera il film era Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick e R. era più su di giri del solito.

Io ero tra di loro e, stuzzicati da R., ci siamo trovati più volte abbracciati a farci solletico e a incrociare le nostre mani per gioco, fino a che l’erotismo di alcune scene ci ha lasciati con meno voglia di ridere e più voglia di intensificare quei tocchi.

Per molto tempo siamo rimasti con lo sguardo fisso allo schermo, mentre le nostre mani si esploravano per la prima volta. Poi sono stata io a baciare prima l’uno e poi l’altro e ad avvicinare poi i loro visi, in modo che le nostre lingue si toccassero. Le loro si sfioravano anche in quello che ricordo come il sesso orale più stimolante che un uomo mi abbia mai donato (e infatti erano in due!).

Il resto è stato tutto naturale. Nessuno di noi si era immaginato quella serata, che fu una scoperta progressiva dei nostri corpi, senza forzature e terribilmente eccitante.
Io passavo dal pene di uno a quello dell’altro senza alcun imbarazzo: mettevo il preservativo a M. e lo facevo scivolare dentro di me e poi facevo altrettanto con R.

Quando R. chiese con dolcezza se volevo provare una doppia penetrazione, vaginale e anale, in contemporanea, risposi semplicemente di no e rilanciai chiedendogli di inserirmi il mio plug anale e lasciandomi penetrare in vagina prima da uno, mentre praticavo sesso orale all’altro, e poi viceversa.

Niente gelosie, nessuna ricriminazione: un menage a trois richiede armonia e fiducia che vanno moltiplicati non per due, come nel sesso di coppia, ma per tre.

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