“Perché vuoi denigrare la masturbazione? È sesso con qualcuno che amo” diceva Woody Allen in Hannah e le sue sorelle.

Tra le varie questioni che si affrontano, in gran parte per sfatare i miti relativi all’autoerotismo, c’è sempre quell’opposizione con il sesso, come se una cosa sia il contrario dell’altra. Per le donne almeno è così (e non dovrebbe esserlo). Secondo il pensiero comune, una donna non dovrebbe masturbarsi se è in una relazione, mentre per gli uomini non ci sono problemi.

In parte si tratta del retaggio per cui l’uomo è cacciatore e la donna sottomessa, tanto che, secondo alcuni, una donna dovrebbe praticare sesso orale al partner, ma per l’uomo la stessa cosa è opzionale. Ma c’è naturalmente dell’altro.

Curiosamente, dovrebbe essere il contrario in alcuni casi, cioè è l’uomo che non dovrebbe eccedere con l’autoerotismo, almeno quando si intende procreare: lo sa chi ha affrontato una procreazione assistita e nella coppia è stato l’uomo che ha dovuto controllarsi per qualche giorno prima di effondere il proprio amore in una provetta (l’embargo è dovuto al fatto che autoerotismo e rapporti sessuali precedenti potrebbero diminuire la concentrazione di spermatozoi in vista del grande evento).

Che cos’è il sesso? È questa la domanda che dovremmo porci. È sostanzialmente un insieme di pratiche, le più varie. Perché non c’è solo la penetrazione, vaginale o anale: c’è appunto il sesso orale, c’è la masturbazione di coppia, c’è il petting… Il sesso è un mosaico, in cui ognuno, in un mondo perfetto, dovrebbe fare quello che maggiormente gli o le aggrada.

Donne e masturbazione è però un binomio che rappresenta un tabù. Ma c’è di peggio: cioè l’aver convinto gran parte del sesso femminile che fare da sé sia un’azione possibile esclusivamente in mancanza d’altro. Stando a quanto riporta Medium, una donna su 7 non si è mai masturbata in tutta la sua vita, mentre il 95% degli uomini lo fa regolarmente, che abbia una relazione o che sia single. Forse un’educazione sessuale – che sia anche sentimentale e rivolta al sé, oltre che all’altro – potrebbe aiutare a dimenticare questo retaggio.

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Su PsycologyToday, si fa un paragone che può suonare buffo: smettere di masturbarsi quando si ha una relazione è come smettere di andare al cinema dopo aver fatto l’abbonamento a Netflix. Ma non si tratta solo di questo. L’autoerotismo è atavico: i bambini scoprono il sesso in questo modo e poi smettono o lo fanno di nascosto perché gli adulti dicono loro che è qualcosa di cui vergognarsi. È uno dei modi per conoscere il proprio corpo e, una volta che lo si è conosciuto, perché smettere di divertirsi?

Molti psicologi – scrive il giornalista-sessuologo Michael Castleman – sostengono che non puoi amare un’altra persona finché non impari ad amare te stesso. Allo stesso modo, non puoi fare sesso con nessun altro fino a quando non impari a sperimentarlo da solo. Nella terapia sessuale per diversi problemi comuni – eiaculazione precoce negli uomini e difficoltà di eccitazione e orgasmo nelle donne – la masturbazione è una parte fondamentale del trattamento.

Comprendiamo che possano generarsi problemi in una coppia, perché ognuno dà alla masturbazione un significato diverso. Qualcuno potrebbe percepirla come un’infedeltà nei confronti del partner. In altri casi potrebbe ridurre l’interesse per il sesso con il partner. Qui però si potrebbe pensare a un compromesso, riducendo le sessioni di autoerotismo in vista degli incontri con il partner. Ma ricordate che comunque l’autoerotismo fa bene, perché, tra le altre cose aiuta a dormire meglio e allevia lo stress. Paragonare la masturbazione a un rapporto sessuale non equivale a scegliere se giocare un solitario o una partita a carte: è come nel tennis, ognuno può preferire di volta in volta se disputare un torneo in singolo oppure in doppio.

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