“Fare sesso orale mi fa schifo”. Una volta di fronte a un’affermazione di questo tipo avrei pensato di avere senza dubbio a che fare con una persona con qualche inibizione sessuale irrisolta.

Fortunatamente l’età e l’esperienza ti insegnano che ognuno di noi ha gusti, preferenze, repulsioni e avversioni diversi, personali e, proprio per questo, non giudicabili o etichettabili in modo univoco. Questo per quanto riguarda i fatti di sesso, come qualsiasi altro campo della vita.

A maggior ragione poi, quando questa confessione mi è arrivata da N., carissima amica sessualmente molto aperta e libera – leggi praticante assidua di kink e sesso anale -, ho dovuto cedere all’evidenza che il sesso orale può essere schifato anche dalla più assidua femme fatale.

Non saprei dire se e come venga giudicato un uomo a cui non piace praticare o ricevere sesso orale. Uno sfigato? Un represso?
Di sicuro ho sentito più di una volta emettere sentenze implacabili sulle donne “frustrate e sessualmente represse” che si rifiutano di praticarlo a un partner o riceverlo. Il refrain è più o meno sempre lo stesso: “se ti fa schifo fargli un po****0, poi non lamentarti se va a farselo fare da qualcun altra”.

Ascoltare le motivazioni senza filtri di N., che di sicuro non è una che lascia insoddisfatti i propri uomini, mi ha fatto riflettere sulla stupidità di pensare al sesso in modo univoco, come se esistessero dei doveri imprescindibili (tra cui la penetrazione e il sesso orale), degli optional facoltativi (sesso anale) e delle versioni pro (bondage e pratiche estreme).

“Semplicemente non mi piace.
Allo stesso modo in cui non mi piacciono le carote, che tutti amano, e adoro invece i broccoli; non mi piace il sesso orale e adoro quello anale. È una questione di gusti. Ci ho provato più volte, con persone diverse, ma non mi piace. Punto. E onestamente la cosa non mi crea più un problema: faccio altro, traggo piacere da altro e lo do in altri modi. Non vedo perché devo costringermi a fare qualcosa che non mi piace solo perché tutti dicono che dovrebbe piacermi”.

Ragionamento quello di N. che, ammetterete, non fa una piega.
Quando poi le ho chiesto che cosa esattamente non le piacesse non ha saputo darmi una risposta precisa (“del resto come faccio a spiegarti perché non mi piacciono le carote?”):

“Non mi piace il sapore che mi rimane in bocca quando faccio del sesso orale a qualcuno, anche se viene fuori; così come detesto che il mio partner mi baci dopo avermela leccata per lo stesso motivo. E poi non mi piace sentire quell’eccesso di bagnato, che non ha nulla a che vedere con la lubrificazione naturale del sesso, a livello vaginale”.

Non so se sia stato in quel momento che ho realizzato (o se è stata solo la prima volta che l’ho ammesso a qualcuno, a partire da me stessa), che il sesso orale a me, per esempio, non fa schifo, semplicemente mi annoia.

Non tanto quando lo pratico a qualcuno, quanto quando lo ricevo.
Ne ho parlato con N.: non credo che dipenda dalla bravura del partner di turno, ne ho avuti molti e, onestamente, fatta eccezione delle primissime volte, in cui ti eccita a volte anche un semplice sfiorarsi di ginocchia, con tutti quelli in cui il sesso non è stata solo l’occasione di una o due volte è subentrata la noia.

Tipo che proprio quando sono supereccitata e lui comincia a farmi sesso orale, a me crolla la libido e, di fatto, mi metto lì, buona buona, ad aspettare che smetta e che la cosa torni a interessarmi. Nella maggior parte dei casi cercando di fare finta che la cosa non mi lasci del tutto indifferente.

Ed è a questo punto che mi sono resa conto di una cosa: non ho mai scelto coscientemente di fingere piacere durante il sesso orale, ma l’ho fatto più volte, solo e soltanto per rispondere a un’aspettativa, senza neanche avere piena coscienza della cosa.

Perché è così socialmente accettabile che una donna non voglia fare del sesso anale o ne abbia paura e, invece, se non vuoi fare sesso orale, per schifo o per noia, sei una sfigata, una finta santarellina o una schizzinosa?

Sapete che c’è, che ognuno faccia sesso come vuole! Io non voglio più fare qualcosa che mi annoia solo perché secondo tutti è il minimo requisito indispensabile per non essere giudicati, anche tra le lenzuola.

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