Sex blues o disforia post-coitale (PCD): cos'è quella tristezza dopo il sesso?
Il sex blues o disforia post-coitale non è un fenomeno limitato, ma riguarda tantissime persone: ecco cosa sapere e quando rivolgersi a uno psicologo.
Il sex blues o disforia post-coitale non è un fenomeno limitato, ma riguarda tantissime persone: ecco cosa sapere e quando rivolgersi a uno psicologo.
Lo dicevano anche i latini, il cui motto è ripreso in una celebre poesia di Lawrence Ferlinghetti: “Ogni animale è triste dopo il coito”. E gli esseri umani sono appunto animali. Ma di cosa si tratta?
Del fenomeno parla lo studio dal titolo Postcoital Dysphoria: Prevalence and Correlates Among Males pubblicato su Tandfonline. La disforia post-coitale è caratterizzata da pianto, tristezza e irritabilità dopo che si è avuto un rapporto sessuale consensuale (sia soddisfacente che non soddisfacente).
In altre parole, dopo il coito, ci si sente tristi o addirittura depressi, anche se si ha avuto uno o più orgasmi. Si tratta di un fenomeno che colpisce il 41% degli uomini e il 46% delle donne e può avere differenti cause, in gran parte di natura psicologica ma non solo.
I nomi, sex blues o disforia post-coitale, presentano due radici differenti: il primo è anglofono e si traduce più o meno con “tristezza da sesso”, mentre il secondo ha un’etimologia greco-latina e indica la depressione che segue appunto il rapporto sessuale consensuale.
Healthline enumera le possibili cause del sex blues, che sono:
La disforia postcoitale si riferisce a sentimenti che vanno dalla tristezza all’ansia, all’agitazione, alla rabbia – ha raccontato a Healthline la docente associata di psichiatria Gail Saltz – praticamente qualsiasi brutta sensazione dopo il sesso che non è tipicamente prevista.
Il fenomeno può variare nel tempo, durando da pochi minuti a un paio d’ore. E può accadere non solo a seguito del sesso con un partner, ma anche attraverso la masturbazione.
Il primo passo da compiere, nel caso in cui si sia con un partner abituale, è parlarne con lui, in modo da cercare di risolvere eventuali problemi relazionali che potrebbero essere alla base del sex blues. È giusto porsi delle domande per capirlo, interrogandosi se il partner abbia fatto qualcosa che ci ha infastidito o se abbiamo rivissuto un momento traumatico.
Se il fenomeno è sporadico e comunque non dà fastidio, si può anche ignorarlo, ma se accade molto frequentemente è bene contattare uno psicologo e programmare delle sedute per valutare la giusta terapia, individuale o di gruppo.
Se invece è il partner a soffrire di sex blues, potete vedere se ha voglia di aprirsi sull’argomento, ma senza forzarlo e senza paternalismi. È importante che sia lui o lei a chiedere aiuto. Devono sapere solo che siete lì, nel caso lui o lei abbiano bisogno di voi, anche per essere indirizzati eventualmente a un aiuto di tipo professionale.
Vorrei vivere in un incubo di David Lynch. #betweentwoworlds
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