Il sesso – raccontava addirittura la ragazza – era un vero incubo, una tortura a causa delle dimensioni del pene.
Sempre lo scorso anno in Messico, il 52enne Roberto Esquivel Cabrera, noto come Il Centauro, era uscito allo scoperto raccontando la sua situazione privata:
Le donne mi rifiutano, hanno paura delle dimensioni del mio pene. Mi sento solo e non posso nemmeno lavorare.
Per queste ragioni, il superdotato aveva persino chiesto l’invalidità per le sue misure eccezionali, quasi 50 centimetri, un caso più unico che raro. A Roberto i medici avevano consigliato un intervento chirurgico di riduzione del pene, ma non avendo i soldi per pagare l’operazione, il superdotato aveva deciso di fare di necessità virtù entrando nel Guinness dei Primati, scalzando il superdotato in carica con una lunghezza di “soli” 34 centimetri.
Insomma, anche i superdotati soffrono. Un’ulteriore conferma arriva dalla ex pornostar Eva Henger:
Per fortuna non ho mai dovuto recitare con Rocco Siffredi. Nessuna antipatia verso il collega, ma preferisco il piacere al sadomaso e con le dimensioni di Rocco il mio fisico avrebbe avuto indubbiamente qualche problema.
Questo nonostante la Henger racconti di essere entrata in contatto per lavoro con più di un pene dalle misure superiori alla norma:
Sui set dei film a luci rosse le dimensioni contano, così come una bella scenografia o un’inquadratura è necessaria per una pellicola normale. Ma, nella vita di tutti i giorni, un normodotato può fare senza problemi il suo dovere, anche più di un superdotato che, per me, è un uomo con un pene superiore a 18 centimetri.
Dopo queste affermazioni, sembra proprio sia arrivato il momento di capire come possa essere il sesso con un superdotato.
3. Superdotati vs normodotati: con chi è meglio fare sesso?
Pare che la questione delle misure del pene – e in parte è anche comprensibile – “affligga” più gli uomini che le donne. Se il gentil sesso, infatti, discetta di rapporti con curiosità e con la volontà di trovare confronto o supporto dalle amiche, gli uomini tendono a narrare le loro imprese col fuoco negli occhi definendosi superattivi, superdotati, superpotenti, supereroi… Come abbiamo visto, tuttavia, solo un’esigua minoranza rientra in queste categorie.
L’assillo per un pene lungo non è comunque del tutto infondato: stando a uno studio condotto da Dr.Ed in diversi Paesi del mondo, il 67,4% delle donne pensa che le misure del pene siano un aspetto importante.
Al di là della lunghezza in sé, tuttavia, contano altri fattori (e no, non sono luoghi comuni), per esempio la forma, la circonferenza e, soprattutto, il modo in cui il pene si usa, indipendentemente dalle sue dimensioni. Del resto la maggior parte delle donne percepisce sensazioni di piacere perlopiù nei primi 10 centimetri della vagina, ragion per cui un pene “standard” non ha proprio nulla che non vada.
Anche perché, a prescindere da quello che dichiarano studi di cui ci risulta difficile valutare l’attendibilità, il sesso con un superdotato può dar luogo a più di un problema. Per esempio non è possibile ricorrere al primo preservativo che ci si ritrova in casa, ma è necessario acquistarne appositamente di taglia XL.
A seconda della conformazione dei genitali femminili, inoltre, il pene di un superdotato può dar luogo a dolore, microlacerazioni con conseguente sanguinamento e/o cistiti dovute all’eccessivo sfregamento dell’uretra. Per non parlare poi del sesso anale, pressoché impossibile.
Le posizioni del rapporto, infine, devono essere scelte accuratamente sulla base delle misure del super uomo con cui stiamo per fare sesso, facendo attenzione ad evitare quelle più fastidiose o dolorose.
Cosa ne pensi?